La bandiera - Rawtraining
di James Bathurst
La bandiera è una skill che si esegue afferrando con le mani un oggetto verticale e tenendo, con braccia tese, il corpo in posizione orizzontale rispetto al terreno. Se eseguita correttamente dovrebbe assomigliare alla seguente posizione:
È facile capire perché questa skill venga chiamata bandiera.
Aggiornamento: ho trovato questa vecchia foto di una coppia che esegue la bandiera in una posizione di bilanciamento. Lo scatto, eseguito nella famosa Muscle Beach in California, risale agli anni ‘30, ‘40, o ‘50. È assolutamente incredibile. Lo riporto solo per mostrare quanto sia lunga la storia delle strength skill a corpo libero.
DOVE FARE PRATICA
Non solo l’esecuzione di questa abilità è molto impegnativa, ma anche la ricerca di un posto adatto a praticarla potrebbe risultare un’operazione complicata. Devi tenere gli occhi ben aperti e attenti per individuare posti adeguati. Per darti qualche idea in merito, tieni presente che io ho eseguito questa skill utilizzando una scala sicura e stabile, un parchimetro, un recinto di metallo, la ringhiera di ferro a lato delle gradinate di uno stadio, la vecchia veranda di fronte a casa mia, il nuovo porticato che ho sul retro, dentro un camion in movimento, su un cassonetto dell’immondizia, in un power rack e su una pila di sedie (vedi foto sotto).
Ogni posto presenta qualche particolare difficoltà di cui presto ti renderai conto. Perfino eseguirla sulla mia vecchia veranda (la prima foto) è stata molto dura a causa dell’impugnatura larga e del piano in pendenza su cui fare presa con la mano in alto. In ogni caso alla fine è servita allo scopo.
Quando sono alla ricerca di un buon posto per allenarmi su questa skill, mi concentro su quattro aspetti:
- Altezza corretta – Preferisco che nella posizione di partenza la presa della mano in basso sia più o meno all’altezza della vita o leggermente più in basso. Se è troppo alta o troppo bassa la salita iniziale diventa davvero ardua. Se per salire devi piegare le gambe o mettervi in punta di piedi, il posto non è molto adatto ad eseguire questa skill.
- Distanza corretta tra le mani – Questo è probabilmente uno degli aspetti più delicati e più difficili da azzeccare. Se tieni le mani troppo vicine o troppo larghe questa skill diventa quasi impossibile. Ho scoperto che la distanza giusta fa si che le braccia formino un angolo di 45 gradi o leggermente inferiore con la linea mediana del corpo. Per avere un’idea generale dai un’occhiata alle foto.
- Qualità delle prese per le mani – Posso davvero sviluppare una presa salda sull’oggetto? O sto cercando di aggrapparmi ad un palo della luce? Questo vale per entrambe le mani, non solo per quella in alto. Una superficie inadatta per la mano in basso rende davvero difficile portare il corpo in posizione.
- Stabilità – Se l’oggetto su cui faccio presa non appena carico il mio peso è destinato a rompersi o ribaltarsi, ovviamente non è adatto. Semplice ma importante.
La stabilità è certamente il più importante dei quattro e dev’essere quello che prendi sempre in considerazione. Gli altri fattori potrebbero non essere sempre ideali, ma presto capirai i limiti entro i quali muoverti. Man mano che proverai diversi posti diventerai sempre più bravo nell’individuare luoghi adatti all’allenamento.
Il power rack è certamente una delle location più accessibili e più facili da regolare in base ai propri parametri. Prendi entrambi i fermi e mettili sullo stesso lato del rack. In questo modo potrai facilmente cambiare la distanza e l’altezza delle barre per ottenere la migliore posizione di partenza.
SET UP
Una volta individuato il posto per allearti, il primo passo consiste nel posizionare le mani. Ritengo che la posizione che consenta il maggiore sviluppo di forza sia quella in cui i palmi sono rivolti l’uno verso l’altro. Per sviluppare più forza, su oggetti simili ad un palo è meglio tenere i palmi rivolti in avanti, mentre su qualcosa che assomiglia ad un parchimetro le mani assumono necessariamente una presa mista.
In qualsiasi modo decidi di posizionare le mani, assicurati che siano su una linea retta perpendicolare al terreno. È importante che inizi l’esecuzione posizionando ogni parte del corpo sullo stesso piano verticale.
La fase di salita
Ora con le mani, la testa e il corpo sulla stessa linea inizia a sollevare la gamba esterna.
Trovo che sollevare la gamba esterna il più possibile aiuti sia ad allineare il corpo che a facilitare la salita nella posizione finale. Riguardo alla salita, questo è il momento in cui devi iniziare la fase di spinta con il braccio più basso. Più avanti mi soffermerò sulla descrizione del ruolo specifico di ciascun braccio.
Ad ogni modo, dopo aver sollevato il più possibile la gamba, SPINGI IL PIU’ FORTE POSSIBILE con il braccio in basso, unisci le gambe, CONTINUA A SPINGERE! e porta il corpo su una linea orizzontale.
Bilanciarsi in avanti o indietro non è per niente difficile se tieni il corpo in linea retta. La difficoltà aumenta quando non riesci a raggiungere una posizione perfettamente orizzontale.
PERICOLI
Mentre ti alleni per eseguire questa skill tieni presente che il pericolo più grande si presenta quando il corpo inizia a cadere all’indietro. Se ti succede, lascia andare la presa immediatamente e appoggia le gambe. Il motivo di questo avvertimento è dovuto al fatto che tenendo la presa durante la caduta all’indietro si corre un rischio molto alto di incorrere in uno strappo alle spalle. Il movimento sarebbe molto simile a quello che faresti cercando di tenere il peso che cade dietro la tua schiena dopo aver fallito uno snatch. Provando a fare una cosa del genere è molto probabile incorrere in un infortunio alla cuffia dei rotatori.
Ora passiamo a descrivere alcune sottigliezze che riguardano questa skill e alcune idee per una possibile progressione che ti porti ad apprenderla.
IL BRACCIO SUPERIORE
Malgrado le apparenze, il braccio in alto non fa molto. Come spiegherò successivamente, NON È CON UNA TRAZIONE del braccio superiore che riuscirai a portarti in una posizione orizzontale. Tieni semplicemente il braccio teso e mantieni una presa più forte possibile.
IL BRACCIO INFERIORE
L’azione del braccio più basso è il vero segreto che sta alla base della bandiera. È ciò che porterà il tuo corpo in posizione orizzontale e eviterà che tu stia semplicemente appeso. Quello che devi fare con questo braccio è SPINGERE!!! Per riuscire ad estendere la spalla spingi con tutte le tue forze. In questo caso l’arco di movimento che deve compiere la spalla è molto ridotto ma anche molto importante. Se mentre esegui la bandiera la tua spalla non è completamente estesa significa che devi SPINGERE di più con il braccio inferiore.
Per rendere meglio l’idea ho creato alcune figure di esempio:
La prima figura rappresenta un’esecuzione caratterizzata da una spinta insufficiente del braccio inferiore. Mentre la spalla superiore è completamente estesa (a causa del peso corporeo), la spalla inferiore affonda molto di più nella cavità. Dato che le braccia di una persona sono della stessa lunghezza, il risultato che si produce è un corpo inclinato verso il basso.
La seconda figura mostra quello che potrebbe essere un rilfesso istintivo per riequilibrare il corpo – cercare cioè di effettuare una trazione con il braccio superiore. Così facendo l’unica cosa che otterrai è quella di peggiorare ancora di più l’esecuzione. La spalla sopra risulta ancora completamente estesa mentre quella sotto è ancora ben lontana dall’esserlo. Il corpo continuerà ad essere inclinato al di sotto della linea orizzontale.
Nella terza immagine vediamo finalmente cosa succede quando la spinta del braccio in basso è corretta e sufficiente. La spalle sono ora estese correttamente fino al loro limite. La spalla sopra si porta in quella posizione grazie ad un’azione di allungamento/stiramento mentre quella sotto si porta in posizione grazie ad un’azione di spinta. In questo modo il corpo finalmente assume la corretta posizione orizzontale.
PROGRESSIONE
Il modo migliore per costruire una progressione per questa skill è lavorare su qualcosa che ci assomigli molto ma sia un po’ più semplice. Ad esempio una skill che può aiutare è la bandiera eseguita con le gambe piegate.
È abbastanza facile notare la differenza; piega semplicemente le gambe mentre sali in posizione. Questo accorgimento diminuirà lo stress sulle braccia e renderà leggermente più semplice la salita. La fase di bilanciamento è un po’ più complicata dato che le ginocchia e i piedi risultano un po’ al di fuori del piano in cui si trova il tuo corpo. Ad ogni modo con un po’ di pratica riuscirai ad abituarti a questa leggera complicazione. Quando riuscirai a tenere questa posizione per alcuni secondi prova ad eseguire una bandiera vera e propria.
Mi rendo conto che non è molto ma questo è l’esercizio che ho utilizzato per imparare la bandiera. So che per alcuni anche la skill eseguita con le gambe piegate potrebbe risultare impossibile, per questo motivo ho pensato molto a posizioni simili ancora più semplici. Il vero problema è che non volevo però consigliare degli esercizi che potrebbero portare a delle forme scorrette e risultare quindi dannosi per l’apprendimento di questa abilità. Alla fine non sono riuscito a trovare nessuna progressione che potesse risultare più utile di un allenamento di forza generale teso ad aumentare la forza delle spalle.
Gli esercizi per rafforzare le spalle possono includere anche i movimenti utilizzati per allenare gli handstand pushups, focalizzando gli allenamenti sul rafforzamento dell’estensione delle spalle. Quando riuscirai ad eseguire un buon numero di handstand pushups contro il muro con un arco di movimento completo, sarai a buon punto anche per eseguire la bandiera.
Mentre lavori sugli handstand pushups appoggiato al muro, tenendo la posizione verticale puoi anche esercitarti spingendo le spalle in dentro e in fuori. È lo stesso movimento, lo shoulder shrug, che ho menzionato nel tutorial per la handstand.
Un altro esercizio che ritengo utile può essere eseguito posizionando uno o due libri a terra per poi salire in verticale tenendo una mano sul terreno e una sui libri. Allenati a salire in posizione spingendo ed estendendo fino in fondo il braccio sui libri. Questo ti permetterà di lavorare sul movimento di shrug caricando una spalla più di quanto non faresti eseguendo l’esercizio con entrambe le mani alla stessa altezza. Modificando l’altezza dei libri riuscirai ad escludere completamente l’azione dell’altro braccio. Aggiungendo o togliendo libri potrai modulare la difficoltà dell’esercizio.
Per costruire la forza nelle spalle necessaria ad eseguire questa skill potrebbero essere necessarie molte settimane o molti mesi a seconda del tuo livello attuale di allenamento. Esegui un test ogni due settimane con la bandiera a gambe piegate. Non appena riuscirai ad eseguirla tenendo la posizione per uno o due secondi, inizia ad utilizzare quello come esercizio principale per allenarti.
CONCLUSIONE
Questa è una skill piuttosto avanzata ma è abbastanza fattibile se focalizzi i tuoi allenamenti sugli esercizi visti sopra. È molto faticosa e per questo conviene allenarla in sessioni brevi e per periodi temporali ristretti. Ricordati comunque sempre di tenere il corpo in linea, le braccia tese e SPINGERE, SPINGERE, SPINGERE con quel braccio in basso.
Infine eccola ancora qua… la bandiera.
in posizione…
alza la gamba e spingi…
…fatta!
Buona fortuna!
L’articolo originale in lingua inglese è consultabile direttamente dalle pagine del sito di BeastSkills.com.

JBathurst
James Bathurst pur essendo ancora molto giovane, ha una notevole esperienza nell'allenamento per la forza. Ha fatto parte di un gruppo di ginnasti da esibizione durante gli anni dell'università. Ha ottenuto la certificazione come Certified Stregth e Conditioning Specialist (CSCS) alla NSCA (National Strength e Conditioning Association) ed attualmente lavora nell'area di Washington DC come personal trainer. Per ulteriore informazioni puoi contattarlo al sito BeastSkills.com.

RawTraining Strength Specialist, le radici della forza23 Maggio 2011
18 commenti
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interessante, l’avevo già letto in lingua originale, mancano secondo me alcune progressioni che io mi sono trovato a fare quasi casualmente (non era nei miei obbiettivi, la consideravo impossibile…)
Adesso non ho tempo, più tardi ve le posto!
Eccomi, sarò banale, o forse no… il primo problema che riscontro nella bandiera è l’incastro, quindi d’accordo con l’autore per quanto riguarda il lavoro per le spalle. Siccome non mi piace tanto lavorare a testa in giù, vuoi per il sangue alla testa, vuoi perché mi alleno in una palestra commerciale e condivido gli esigui spazi del corpo libero con gente che fa stretching e che non sa muoversi vicino a persone che si allenano ( 😉 ), ho lavorato sui military press, distensioni bilanciere o manubri o kettlebell in piedi. Altro buon esercizio gli affondi per le gambe con bilanciere o manubri sopra la testa, ovvero a braccia distese. Lavoro ottimo per glutei e core, ma anche per stabilizzatori della spalla.
A questo ho aggiunto una discreta mole di lavoro sul core, soprattutto con “piegamenti degli arditi” (un termine di Civalleri, si intende uno dei cinque tibetani, quello dove si passa dalla posizione chiamata credo del Cobra a quella a V rovesciata) e con “asse laterale” fatto tenendo gomito poggiato e destabilizzando con l’altro braccio, oppure muovendo il bacino su e giù, e ancora, appoggiati su una mano, poi con difficoltà crescenti: piedi poggiati su superfici instabili quali fisiodisc, fitball o trx. Poi mi è riuscita, trovando il giusto incastro, quasi per caso. Tenete però conto che io dimostro e eseguo con chi alleno i predetti esercizi per il core per almeno 3 o 4 sessioni al giorno composte da 3 serie da 10 per esercizio. In seguito, visto che ci ero riuscito, mi sono posto la domanda su come migliorare e ricreare il processo didattico, quindi aggiungerei: bandiera a gambe divaricate (secondo me meglio di quella a ginocchia piegate che consiglia, perchè non inserisce coppie rotatorie pur minime), bandiera con piedi su fitball o sostenuti da elastici (è utile però un compagno d’allenamento per il posizionamento) e bandiera a gradi decrescenti, ovvero coi due supporti non sulla stessa verticale ma sfalsati.
Ringrazio per l’attenzione, spero di essere stato utile e saluto gli amici della crew
Grande Giopon ! Pensa che l’idea di tradurre questo tutorial mi è venuta proprio dopo averne parlato con te a Rimini !
Direi che il tuo commento dà ancora più valore al tutorial di Jim ! (e sinceramente speravo lo commentassi per arricchirlo con gli esercizi che avevi utilizzato tu 😉 ) Grazie mille ! 🙂
Bell’articolo, l’avevo già letto in lingua originale ma i miei tentativi nell’acquisire questa skill sono stati vani.
Vi spiego perchè e magari mi darete una mano a vincere questo demone.
I giorni successivi agli “approcci alla flag” provavo un fastidio nella zona dove il trapezio va a congiungersi con il deltoide (scusate l’espressione molto ignorante), questi dolorini inaspettati e mai provati mi hanno indotto a lasciar perdere.
Fatta questa premessa vi pongo la domanda che mi facevo sulla bandiera e sulla muscle up:
– A vostro parere ci sono dei livelli di forza minimi da avere per provare queste skill?
Mi spiego, se una persona non riesce a fare almeno una decina di trazioni a corpo libero, non penso riesca a provare una muscle up…
Ovviamente alla base di tutto c’è sempre una tecnica corretta, che nelle muscle up è più difficile da acquisire rispetto alle normali pull up ma secondo voi si possono dare dei valori? (per es. riuscire a trazionare aggiungendo come carico almeno un terzo del proprio peso corporeo, giusto per dire)
Allo stesso modo c’è un livello di forza nelle spalle, sviluppato con il military press o in altri modi, grosso modo quantificabile per poter dire sei troppo fragile per farlo?
Forse sembrano domande stupide ma sono cose che mi sono chiesto spesso approcciando a questi movimenti.
I dolorini, che non sono muscolari, ma che mi fanno pensare a fragilità di tendini, tessuti molli ecc. mi fanno una grande paura e li recepisco come segnali d’allarme.
Questo perchè a gennaio, mentre provavo un “massimale nelle trazioni con sovraccarico” (cosa che poi mi è stata vivamente sconsigliata da molti in quanto pone uno stress troppo elevato all’articolazione del gomito) o sentito un fastidio al gomito che mi ha impedito di allenarmi per due settimane.
Dato che la causa erano state le trazioni, Andrea Biasci mi aveva consigliato di riprendere gradualmente a farle ma sugli anelli, in quanto lo stress sul gomito doveva essere minore.
Vi chiedo un parere su cosa ne pensate e su una risposta che vi sentite di darmi.
Vorrei imparare sia la flag che le muscle-up, la tenacia non mi manca, l’unica cosa che mi frena è la paura di infortuni che mi impediscano di continuare la normale attività coi pesi.
Un grazie a tutti Rawer
Rispondo a tyler. Secondo me i livelli di forza minima ci sono… dirti quali è difficile, siccome bisognerebbe definire test specifici e raccogliere i dati di tutti quelli che eseguono flag e muscle up. Per le flag ritengo sia fondamentale la forza isometrica delle spalle, tieni conto che io eseguo i military press, o lento in piedi, con al massimo una quarantina di chili per 4 o 5 reps e ottima tecnica (almeno credo, comunque l’attenzione e su quella e non sul max rep possibili), peso 67 kg, e ho 90 kg di massimale su panca con fermo al petto ripetibili abitualmente. Quindi sul cingolo scapolare non mi ritengo forte. Ma, come dicevo, ritengo sia più importante la capacità tecnica di creare un “incastro”. Per quello ritengo fondamentale gli assi laterali e gli “arditi” che ho menzionato. Impari anche a stabilizzare la spalla, una catena sinergica “core- cingolo scapolare”. Tieni conto che io stesso 6 o 7 mesi fa lo ritenevo un esercizio per me impossibile, neanche mi ponevo l’obiettivo di farlo…
Argomento muscle up… sulla forza dei dorsali sono più a mio agio: singola con 50 kg aggiuntivi, riesco a tirarmi su con un braccio solo (naturalmente non stile rocky, che è un trucco), 27 reps di trazioni presa supinata, ma ti dirò che non ritengo queste le caratteristiche che mi hanno portato a fare i muscle up. Avevo già evidenziato anche in fiera che bisogna cambiare il modo di fare le trazioni: è necessario allenare l’esplosività, ovvero andare su veloci. Guardati qualche video dei bartendaz: movimenti esplosivi. Certo che bisogna tenere conto della maggior pericolosità, ma d’altronde certi movimenti non ritengo siano per tutti.
Quindi allenati con poche reps a portare la sbarra all’ombelico, quando la prestazione cala fermati, aspetta 2 o 3 min e ripeti. se non riesci a ripeterla fermati (è un po’ il metodo di Colli-Bosco)
Riguardo agli infortuni, ti capisco, anche io odio non potermi allenare! Ma se non hai fretta e consolidi bene i progressi che raggiungi ci starai alla larga.
Gio sei stato super disponibile, GRANDE!!!
Grazie mille!
MUSCLE UPS
mi spiace dissentire, ma un muscle up agli anelli ben fatto dev’essere lento. Guarda come salgono i ginnasti, quello dev’essere il modello e la forma da perseguire. Piu’ sfrutti l’inerzia e meno forza necessiti, ci sono ragazzi che fanno a mala pena una trazione ma riescono a fare un muscleup grazie al kipping.
10 trazioni e 10 affondi sono indicativamente quanto necessario come prerequisito per fare un muscle up di forza. Parallelamente lavora sul false grip e sulla transizione, perche’ e’ quest’ultima la fase piu’ delicata per non ritrovarsi con una tendinite al gomito.
guarda questo e tutti i video correlati per capire bene la tecnica necessaria.
http://gymnasticswod.com/content/false-grip-progressions-pt1
x swarovski, non intendevo gli anelli, ma la sbarra.
Gli anelli hanno uno schema di movimento diverso.
Inoltre bisognerebbe definire cosa vogliamo: un movimento di forza, ma lento, o un movimento esplosivo, utile anche ad altri scopi? se lo faccio esplosivo agli anelli, credo (non sono allenatore di ginnastica, quindi ho dubbi…) introdurrei oscillazioni non volute. Alla sbarra questo non avviene. Sarebbe interessante valutare poi anche il movimento delle gambe: punte tese e piedi uniti come nella ginnastica, ad esempio… dipende dalla finalità quindi!
Io vedo molti più ragazzi che fanno oltre le dieci trazioni ma non riescono a fare neanche un muscle up alla sbarra, e poi la kip non è così banale… verrebbe voglia di scriverci un tutorial. E poi, cosa intendi per affondi? I piegamenti alle parallele o agli anelli?
Scusa se forse son stato un po’ aggressivo ma ho sempre dubbi nei confronti di chi porta numeri e idee come fossero assolute, verificate su un vasto campione e non precedute invece da “secondo me”….
Fra l’altro c’è proprio sul sito che ci indichi (Ottimo, ti ringrazio sinceramente per la segnalazione) il video e tutorial del muscle up… naturalmente veloce e esplosivo…
ciao giopon, nessun problema succede spesso per cercare di essere sintetici.
siccome prima si imparano i muscleup agli anelli (da quelli assistiti fino a quelli a presa larga) e poi si progredisce alla sbarra, davo gli anelli come punto di partenza. Allora si, bisogna scendere nei dettagli tecnici di come viene eseguita la salita, perche’ se la dinamicita’ e’ data da un’esplosivita’ dei muscoli mantenendo il corpo perfettamente verticale e teso per tutto il movimento, allora e’ come dici tu, ma se ci si inclina sugli anelli, ci si piega al bacino, si da il colpo di gambe, si sfrutta l’inerzia e allora ci ritroviamo di nuovo davanti alla classica differenza tra le trazioni strict e quelle kipping. Le strict puoi farle lente o esplosive (molto piu’ difficili) ma le kipping puoi farle solo “esplosive” che bisognerebbe invece definire cheating.
La forza e’ alla base della potenza, giusto? quindi direi che sia necessario partire da li.
Vorrei mostrarti con dei video quello che intendo, ma da qui ho molti siti chiusi. Ho dato quei riferimenti per esperienza diretta, e’ quanto mi e’ servito per arrivare ai muscleups ed intendevo affondi sulle braccia alle parallele. Riesco a farne 3 MU lenti agli anelli ma alla sbarra neanche se mi contorco come un pitone. se hai voglia mi farebbe piacere avere un tuo commento, cerca su youtube: swarovskistube
D’accordo con te, soprattutto sul parametro “qualità”. A questo punto servirebbe un giudice di artistica… e non ne faremmo buoni neanche uno! 🙂 Anche se non sono sicuro ci sia l’elemento muscle up alla sbarra. Nella femminile sicuro no, gomito piegato e non teso controllato è penalità. Non stamo a dire poi di piedi tesi e gambe… c’è da piangere! Ok per la forza, ma in palestra tutti rallentano il movimento e diventano incapaci di erogazioni esplosive. Lavorano più sulla forza resistente. Comunque i tuoi mi piacciono, ma io non ho attacchi abbastanza alti per i rings in palestra. Vedremo se combino in parco. Ciao
bene, alla fine siamo sulla stessa linea.
grazie per lo scambio, alla prossima.
Giusto un appunto riguardo la flag ( sui muscle up sottoscrivo tutto quello che avete già detto)….si tende a dimenticare sempre l’altezza dell’individuo che , se nei “pesi” è ininfluente, nei movimenti a corpo libero conta tantissimo…..le leve sono assai sfavorevoli…i ginnasti sono quasi tutti piccolissimi.
In movimenti come la flag, i lever, planche etc più sei alto è più sono difficili…sarebbe interessante quantificare un rapporto tra ogni centimetro in più di leva a quanto “sovraccarico” corrisponde….
vero, ma aggiungerei anche che contano le disposizioni delle masse. Gambe pesanti e caviglie grosse non aiutano. Ma la struttura osteo-muscolare è decisiva in qualsiasi sport se vuoi eccellere. I ginnasti sono piccoli, i powerlifter di solito hanno bacini importante, i lottatori difficilmente hanno articolazioni piccole… ma riuscire a fare 1 secondo di flag è sicuramente possibile per molte persone. Altro è fare il record.
Sono quindi molto più interessato a “come allenarsi per”… piuttosto che a calcolare perché alcuni riescono meglio di altri. Spesso diventa una scusa per giustificare i successi degli altri e perdonare a se stessi i propri insuccessi.
Buon allenamento
Non era questo il senso del mio post quanto cercare di dare valore ad una prestazione x….ossia se ad esempio nel powerlifting 100kg di panca per uno di 60kg corrispondono a 125 per uno di 80kg secondo la tabella Wilks, sarebbe interessante quantificare, ad esempio, 10″ di statica con la flag per uno di 160cm rispetto a uno di 190cm….mi pare ovvio che la prestazione non ha lo stesso “valore”, anche se ovviamente in termini assoluti i record li faranno sempre i “piccoletti”.
Sono d’accordo, ma ritengo che purtroppo quando si ha a che fare con l’Uomo il metodo di ricerca migliore sia quello statistico, ovvero a posteriori. Quindi dovrei avere un campione di ricerca e da questi ricavare la tabella. D’altronde mi pare che la Wilks sia nata così. E comunque simili tabelle hanno senso in competizione.
Questo è più un quesito alla Ironpaolo!
Molto interessante,complimenti!