Like a Rolling Stone: Atlas Stone, un movimento da non perdere! - Rawtraining

di Ado Gruzza

adogruzza

Ado Gruzza, emilianissimo (al punto da amare la nebbia), Powerlifter agonista fino al 2005 (discreto ma senza lasciare il segno), diventa in seguito ad infortunio allenatore della squadra di Parma. Convinto sostenitore del "metodo distribuito" convinto sostenitore della necessità della cura maniacale del gesto tecnico per ottimizzare la performance. Ha avuto il merito di portare in pedana moltissimi giovani atleti. Neo papà.
Ado è RawTraining Strength Master Coach.

24 commenti
Ermenegildo Ermenegildo dice:

L’ esercizio del lancio della pietra è una policoncorrenza fatta con un carico “grosso” giusto?

Vorrei qualche delucidazione ulteriore sul modo di tenere la schiena durante ilsollevamento. Nella posizione bassa mi pare ovvio che l’allineamento spinale non sia totale, ma ci sia un minimo di curvatura. Quando questa diviene eccessiva e pericolosa? Quando è accettabile?
P.S.: finalmente ho capito cosa sia il “soul sucker”!:D

Silent dice:

Domanda interessante.
In realtà risulta difficile definire quando l’inversione della lordosi del tratto lombare del rachide e l’accentuazione della cifosi del tratto dorsale divengano pericolose.
Penso che dipenda strettamente dalla struttura di ognuno di noi.
Tieni anche presente, che gli atleti che hai visto nei video (specie in quello del soul sucker) non lavorano con carichi massimali.
Per cui, seppur impressionanti, sono carichi per loro di tutta sicurezza.
Detto questo posso aggiungere per esperienza personale che l’azione di stretta al corpo dell’Atlas o del soul sucker è così intensa da generare un pressione intra-addominale davvero elevata. Cosa che mi stabilizza automaticamente.
In merito, piuttosto che l’anedottica personale, aspetto pareri più autorevoli 🙂

Ma il termine “soul sucker” è di tua invenzione?:D

Silent dice:

Yes! Mi è venuto in mente perché il movimento richiede due azioni contrapposte:
– stringere al corpo il più possibile il cilindro di pesi
– respirare
Più stringi meno respiri, più respiri meno stringi.
Morale, succhi via l’anima 🙂

Bello!*__*
Quando il mio corpo sarà a posto devo procurarmi uno di quei cilindretti per le piastre!

Leviatano89 Leviatano89 dice:

Bellissima discussione, puro stile rawtraining! Un velato manifesto di come ci si allena veramente in ottica “funzionale” se lo si sa leggere…

Bellissima la parte iniziale che smonta la brutalità dell’esercizio, cosa che fa tanta gola agli appassionati del “funzionale” in senso più commerciale…
Alla base di tutto c’è semplicemente la persona, con le sue caratteristiche e il materiale a sua disposizione. Il materiale da utilizzare viene dopo il sapersi muovere e la tecnica. Tecnica, tecnica, tecnica… conta sempre quella. Alla lunga il messaggio riuscirà a passare.

Ormai è diventata lapidaria, per me, una frase che si sente da Andrea Biasci nell’intervista fatta a Rimini…
[i]”L’essenziale, non è quello che utilizzate, l’essenziale siete voi. Se voi sapete come muovervi, sapete poi utilizzare tutto. Capisci te stesso per riuscire a capire l’allenamento che stai facendo”[/i]

adogruzzaq dice:

Mi trovo in linea con Silent, che tra l’altro ha più pratica di me. L’incastro in basso con l’addome contratto permette di salvaguardare di molto la schiena. Per avere una risposta sensata e non dare la solita risposta improvvisata occorrerebbe un campione più vasto. Di fatto però penso che lo stare in baricentro dell’oggetto aiuti non poco.

Alla fine l’Atlas va provata e può essere davvero un mezzo d’allenamento importante, molto più di quanto possiamo immaginare

Biris dice:

Se posso azzardare un consiglio: Preoccupiamoci meno dei gradi di flessione e prestiamo più attenzione a non perdere quelli da cui partiamo. Come predica Ado da tempo per lo stacco (tecnico o meno) bisogna NON perdere la schiena! Il peso non deve tirarci giù. Il pericolo maggiore per le strutture osteo-articolari è quando il carico vince la nostra contrazione. Il consiglio così diventa alleniamo carichi gestibili dove la nostra colonna non perde nei confronti del carico.

Leviatano89 Leviatano89 dice:

M’era sfuggito un particolare… manca [b]la domanda[/b]!

Come lo integro in un programma di allenamento?
Io ad esempio faccio dai 2 ai 3 stacchi a settimana… se faccio 2 stacchi uso un allenamento di powerclean come recupero attivo.. può andare bene anche il soul sucker/atlas stone per questo scopo? O è meglio come complementare nella seduta di stacco per mandare un pò di sangue in circolo?

milocrotone dice:

Complimenti per l’autore dell’articolo e per l’ideatore del Soul Sucker!
Ho alcune domande anche se, dal momento che dispongo sia delle bumpers che del perno da carico, sono consapevole che posso trovarmi le risposte da me provandolo!

Silent,
quando si dispongono piastre di peso diverso immagino che l’ideale sia quello di sovrapporle in modo da centrare il più possibile il baricentro.
Se io ho a disposizione 2 dischi da 10 kg e due dischi da 20 kg, ci sono differenze se metto i dischi più pesanti al centro (come la farcitura di un panino) o se invece li metto ai margini (come la parte superiore ed inferiore del pane)?

Ado,
nell’esempio dell’atleta che hai fatto, 75 kg di peso corporeo con uno stacco di 160 kg, quanto dovrebbe riuscire a sollevare in una singola massimale con il Soul Sucker per avere un’ottimo reclutamento? 90-100 kg?

Per Silent e Ado,
nella tecnica di sollevamento delle Atlas, si vede che spesso viene fatta una pausa con la pietra sopra le gambe in (accosciata) per ottimizzare la presa prima di alzarsi e completare il sollevamento, è la tecnica migliore da usare in prossimità del massimo peso o va ricercato come schema motorio già dalle serie di avvicinamento a pesi bassi?

Grazie

adogruzzaq dice:

Levia: complementare della seduta di stacco o active recovery, dipende in toto da come imposti l’allenamento. Io l’ho fatto usare nella seduta leggera di stacco da terra (leggera per modo di dire) a fine programma come lavoro metabolico-

adogruzzaq dice:

Biris sono daccordissimo con te.

Milo:
molto meno, 90 kg di atlas sono parecchio peso e all’inizio l’imporante è prenderci confidenza e divertirtici. Come dicevo l’abbiamo usata con logiche metaboliche, addirittura.

Secondo me, anche se ammetto troppa poca esperienza diretta sull’esericizio, l’idea di quel gesto andrebbe sviluppata sin dai primi carichi anche se capisci benissimo che è molto difficile pensare di appoggiare qualcosa sulle ginocchia quando non serve. Per cui penso che vadano utilizzati carichi differenti anche e sopratutto per poter strutturare coi pesi bassi quello che è indispensabile coi pesi alti.

milocrotone dice:

Ho capito e ti ringrazio per la risposta, il mio feedback non appena provato 🙂

Ermenegildo Ermenegildo dice:

La disposizione dei dischi nel Soul Sucker determina il suo momento di inerzia, l’equivalente della normale massa quando si parla di rotazione.
Tutte le rotazioni attorno a un asse ortogonale all’ asta in cui sono fissati i pesi sono influenzate da quanto sono esterni i dischi più pesanti.
Per determinare l’assetto più vantaggioso bisognerebbe capire quali sono i centri di rotazione del suol sucker durante il movimento.

milocrotone dice:

Questa mattina non ho resisitito e, subito dopo l’allenamento di power clean e clean pull, ho voluto provare questo esercizio con pochi timidi tentativi, non avevo molto tempo a disposizione e mi scuso con Ado per non avere rispettato la progressione che ha consigliato, più che altro mi interessava salire fino ad un peso tale da costringermi a mettere in atto una qualche strategia di sollevamento.

Riporto il video di due tentativi fatti con 70 kg, il primo fallito mentre nel secondo, con il busto più inclinato, ho chiuso l’alzata perché mi sono sentito più compatto:

http://www.youtube.com/watch?v=K-hGtli0A3s

Non ho delle Atlas da provare ma penso che essendo sferiche siano più difficili da controllare, anche se permettono un certo grado di rotazione che può tornare utile nel posizionamento più di quanto sia possibile fare con le bumpers, tuttavia ritengo che maggiore è il diametro e maggiori siano le forze di taglio che agiscono sulla schiena.

Mi rendo conto che è presuntuoso e azzardato esprimere un giudizio dopo così poche alzate ma le sensazioni che ho avuto non sono positive su me stesso per quanto riguarda la zona lombosacrale (in passato ho subito un trauma importante) e penso che una sandbag sarebbe più sicura e impegnativa da maneggiare (a parità di peso).

Mi dispiace se mi permetto di criticare il sollevamento di pietre, e di altri oggetti difficili, ritengo che costituisce un’integrazione divertente ed importante per chi si allena in ottica strongman ma per tutti gli altri costituisce un passo indietro rispetto all’uso del bilanciere.

Resto dell’idea che uno stacco tecnico e un power clean ben fatti siano più sicuri ed efficaci nel costruire forza convertibile.

Ancora grazie per la condivisione delle esperienze.

Leviatano89 Leviatano89 dice:

Sono anche 70kg…

Io sono esattamente l’esempio riportato da Ado, quasi 75kg e 160kg di stacco. L’altro giorno ho provato con 40 e mi sembrava di sollevare il mondo, però mi ci sono trovato molto bene. Andarci secco di singole pesanti la prima volta forse non è il massimo prima di avere una tecnica buona, così come per tutto il resto.. Non avendo mai fatto stacco non mi metterei sotto a singole pesanti.. [i]Just my 2 cents…[/i]

UnoQualunque UnoQualunque dice:

Il mio è un commento fuori dal seminato
Ma da grande appassionato della Montagna ….
l’articolo dice : Lago Santo, a quasi 1600 metri di altezza. rifugio Lagdei

Non ve lo perdete un posto cosi stupendo

adogruzzaq dice:

Milo sfondi una porta aperta, io sono entrato in RawTraining dicendo: ve bene tutto, va bene il prowler, va bene il muscle up, va bene il crossfit però l’unica maniera di migliorare la forza è lavorare col bilancere.

Però volendo guardare anche a 2cm dal nostro naso, l’atlas è uno strumento che può essere davvero efficace, perchè davvero ‘recluta’ come pochi altri oggetti da sovraccarico.

GUARDA IL TUO VIDEO:
dal primo al secondo tentativo c’è in mezzo un evidente miglioramento coordinativo fatto sotto alto carico. Se lo vendesse Poliquin o Staley ad un corso questo concetto lo farebbe pagare 3000 euro ed avrebbe la fila alla porta.
Il problema è che ti sei messo in mano 70kg la prima volta che lo hai fatto. Secondo me 2 singole massimali la prima volta che lo fai sono tante. Con Pelizza e Ricc stavo su dei 6 x 6. Il fatto che Pelizza li facesse con dei pesi assurdi poco importa, sempre 6 x 6 serie erano. Per questo sono daccordo sia con te che con Leviatano.

adogruzzaq dice:

Si il lago Santo è uno dei posti più belli del mondo, anche e sopratutto perchè è la sorgente del torrente Parma.

mavors mavors dice:

Ciao Ado,l’utilizzo dell’atlas stone mi ha sempre affascinato..qualche anno fa volevo costruirmela e a tal proposito avevo trovato un sito che spiegava come fare,dopo aver letto il tuo articolo,credo che a breve mi darò da fare x averla :).. Nel frattempo, non avendo a disposizione i bumper,si potrebbe usare un sacco di iuta regolando il peso con l’iserimento all’interno dei panetti o dei sacchetti di sabbia da 5 o 10 kg?
Grazie

Leviatano89 Leviatano89 dice:

Ieri ho riprovato (ne approffitto per dire che 2xwe di soul sucker mi sembra un pò eccessivo dato il lavoro “diverso” della bassa schiena), uso dei normali dischi da 20kg infilati in un supporto.. senza bumper è di una difficoltà spropositata…… più che altro per il poco spessore.

La sandbag potrebbe essere un opzione accettabile?

adogruzzaq dice:

Immagino di si, dovrebbe essere una soluzione ottimale.
Da un po’ di tempo dico ai ragazzi di RawTraining di produrre e vendere Atlas a basso costo. Veramente perchè ha senso.
Levia, per il due volte a settimana non saprei, dipende davvero dal tuo livello di condizionamento. Dipende da quanto spingi, dipende da tante cose. Per uno allenanto alla fine è un esercizio come un altro.

mavors mavors dice:

Ciao Ado,sabato sono andato in garage ad imparare un po di tecnica con un sandbad da 50 kg(ho postato il video sul mio diario 🙂 ).Ho eseguito 5 serie da 6 rip , trovando questo movimento a dir poco fantastico e credo che lo inserirò x come hai scritto tu nel mio attuale programma.
inoltre avevo pensato che una cosa da provare potrebbe essere quella l’esercizio con una swiss ball piena d’acqua..
cosa ne pensi a tal proposito?
Grazie.

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