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L'allenamento istintivo è una cagata pazzesca (di Ado Gruzza)

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Leviatano89
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(@leviatano89)
Registrato: 15 anni fa

Sono comunque 4 su.... milioni. Ce ne sono altrettanti che anche senza talento riescono ad avere risultati più che buoni.

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alextrashmetal
Post: 179
(@alextrashmetal)
Registrato: 15 anni fa

Interessante la domanda di supermario

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slash
Post: 94
(@slash)
Registrato: 14 anni fa

Ciao a tutti, discussione interessante.
Dico la mia. I discorsi che state facendo sono veri entrambi, è vero che per arrivare a essre il migliore in senso assoluto devi avere un qualcosa che gli altri non hanno, è anche vero pero che il discorso che fa unoqualunque non è, a mio avviso, applicabile a tutti gli sport. Ci sono sport e sport. Non in tutte gli sport la dote genetica riesce a essre espressa al cento per cento senza una programmazione atta a farla uscire.
Per fare un esempio il sollevamento olimpico. Nei giochi di Sidney 2000 halil mutlu( 56 kg bw) ha sollevato di clean and jerk qualcosa come 167kg. Ora è ovvio che un elemento del genere ha una dote genetica o come lo chiama unoqualunque "un talento" come pochi hanno, ma è palese che solo con quello lui non avrebbe fatto questi numeri ( è impossibile che uno un giorno si alza e riesce a slanciare 167 kili sopra la testa senza aver seguito una programmazione atta a farlo). Uno qualunque prima ha detto che senza il talento non si va da nessuna parte....beh ci sono casi dove anche senza programmazione talento o non talento non si va da nessuna parte.

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slash
Post: 94
(@slash)
Registrato: 14 anni fa

In definitiva la programmazione serve anche a massimizzare il talento

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orsettoKT
Post: 292
(@orsettokt)
Registrato: 16 anni fa

@Supermario: Spendo i miei 2 cent, sperando di non dire stupidaggini.
Credo che nel mondo della palestra, sport, insomma attività fisica in genere si tenda sempre a cercare il massimo... guardando verso l'alto. E scontrandosi poi con la realtà dei fatti, e cioè che spesso quello che fanno i migliori in un certo campo non è necessariamente il meglio per noi.

Venendo alla tua domanda posso dirti che mi sono trovato bene impostando il tutto in un certo modo:
- Definisco bene o male a cosa voglio arrivare: usare i 40, fare tot slanci in una ipotetica gara etc...
- Definisco un percorso di massima: questo mese imposto con una certa idea l'allenamento ipotizzo lo sviluppo che può avere.
- Butto giu un programma difficile ma fattibile per il mese in corso.
Qui credo che ognuno sia un mondo a se, ma in linea di massima direi che è necessario
1) definire quanti giorni sono sicuri.
2) scrivere un programma che abbia un senso (da soli o rivolgendosi a un professionista, o chiedendo sul forum).
3) Uscire dalla mentalità da palestra! Qui metto un punto esclamativo, perchè credo che il limite grosso sia proprio questo. Hai fatto tutto a dovere? Bene hai un programma! Questa settimana non ti sei potuto allenare perche il lavoro ha richiesto piu tempo? Amen, ma la prox ti allenerai di più se ce la fai, se avevi definito 3 giorni e la settimana prossima trovi spazio per 4 sfruttali tutti. Non perderai molto nella settimana saltata e non morirai in quella successiva.

Quindi se salta qualche cosa rimettersi sul foglio del programma e vedere di sistemare un po, in modo da seguire il percorso che ci si era prefissi.

Naturalmente è bene far si che si esca il meno possibile dal sentiero tracciato, ma se capita non è la fine del mondo, a meno che con i pesi non ti ci guadagni il pane...

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SuperMario
Post: 432
(@supermario-2)
Registrato: 15 anni fa

orsettoKT è più o meno quello che faccio io quando mi metto al tavolo per organizzare l'allenamento! Non mi do un tempo fisso (mesi, anni), ma degli obbiettivi da raggiungere. Per raggiungerli uso determinate e semplici regole ad esempio buffer, cedimento tecnico, multifrequenza, poche reps e più serie. Poi scelgo gli esercizi in cui voglio migliorare (nel mio caso skills a corpo libero), testo l'attuale livello e inserisco le propedeutiche necessarie per raggiungere il target. Stabilico le priorità e gli esercizi accessori, scelgo reps, sets e recuperi di conseguenza (in genere ambito forza da 3x3 a 5x5, da 45" a 60" nelle statiche). In ultimo valuto il timing del WO in base ai miei impegni del periodo.
Poi nella fase iniziale faccio qualche limatura, aggiustando i dettagli. In genere a sensazione gestisco le fasi di carico e scarico, cioè valuto non tanto la condizione di giornata quanto più i dolori muscolari/articolari/tendinei e la fatica centrale tagliando il volume per prevenire fastidi che possano limitarmi tecnicamente.
Sono sempre pronto ad affrontare eventuali imprevisti e se qualcosa va storto (capita di sbagliare il tiro) cambio e mi rimetto sul tavolo cercando di capire dove è l'errore!
Diciamo che questa è la mia programmazione... 😉

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orsettoKT
Post: 292
(@orsettokt)
Registrato: 16 anni fa

@supermario: Non mi intendo molto di corpo libero, ma leggendo quello che hai scritto direi che sei molto equilibrato e se i risultati arrivano bene cosi! Dalla domada pensavo di rivolgermi ad un newbie, mi scuso se ho detto cose banali...

Per quanto riguarda il tema del post, penso che l'allenamento istintivo a cui si riferiva ado fosse il semplice: "scendo in garage tiro su i pesi a seconda della voglia e poi vado in doccia".
Secondo la mia esperienza questo non porta a niente di buono, o meglio no se si vogliono raggiungere risultati anche minimi. Ma credo sia necessario fare un minimo di distinzioni:
-Ho un foglio che dice cosa devo fare, ma dietro a quel foglio non c'è un programma (vedi alcuni crossfiters): credo che questo tipo di "non programma" possa portare ad una forma fisica sopra la media (dando per scontato, costanza, e allenamento serio).
-Non ho niente che mi dica cosa devo fare e quando sono stanco mi fermo: credo che questo non porti proprio a niente. Fosse per me se non avessi un pezzo di carta dopo la prima serie di slanci mi fermerei, ma seguendo quello che avevo deciso, alla fine vedo che il tutto si rivela tosto ma fattibile. Insomma se mi fermassi alla stanchezza, non mi allenerei...

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SuperMario
Post: 432
(@supermario-2)
Registrato: 15 anni fa

Tranquillo, altro che banalità, fa sempre bene scambiarsi pareri in ambito WO! Mbè non è proprio nella mia "forma mentis" scendere in garage e fare tutto a sentimento. Cioè un minimo di programma l'ho sempre bene o male seguito, anche nel periodo oscuro del BB. Adesso, per progredire con le skills, è praticamente obbligatorio sennò altro che passi avanti. Allenandosi a caso ci uscirebbero solo disastri! Ecco, magari la mia "programmazione" non sarà minuziosa come quella di un atleta per ovvi motivi, ma comunque un idea in testa per trovare la quadratura penso sia una necessità!
Per il "quando sono stanco mi fermo" che dire...a mio parere è mentalità da signora di mezza età sul tapis roullant 😉 con tutto il rispetto!
Poi c'è molta differenza tra fatica percepita (psicologica) e fatica reale...possiamo e dobbiamo spingerci oltre il limite, ma sempre con cognizione di causa. Il primo post di Visione ne è manifesto!!!

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Mundicheddu
Post: 434
(@mundicheddu)
Registrato: 15 anni fa

Negli atleti e'forse piu'importante la componente chimica...Che ci piaccia o no e'cosi.....Senza doping col cavolo che fanno quello cha fanno....Potete parlare in eterno su programazione...ma se non ci mettete la chimica il puzzle non si risolve....Non prendiamoci in giro...Parlo di atleti olimpici....

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Mundicheddu
Post: 434
(@mundicheddu)
Registrato: 15 anni fa

Fermo restando che programmando si ottengono risultati maggiori....Oggi ne ho avuto la conferma....A volte io stesso rimango confuso.....ma mi dimentico che sono vecchio...pieno di acciacchi....e che non seguissi un minimo di programmazione sarei messo anche peggio.....Ma l'ora della vendetta e'in arrivo sbarbatelli....Ma ve lo immaginate che sto sognando mezze seghe di colleghi a cui chiedo nel sogno ''Quanto fai di jerk?''....e la mezza sega''Niente di che....Sono intorno ai 150 con quelli da 32''...Non scherzo....La notte scorsa ho fatto questo sogno....

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Ceccherini
Post: 193
(@ceccherini)
Registrato: 14 anni fa

Nella pagina precedente si è tirato in ballo Tommie Smith. Bud Winter, il suo allenatore era uno che non ci andava leggero:
http://speedendurance.com/2007/06/20/bud-winter-sprint-program-for-tommie-smith/

E questo è solo un esempio di programma per un atleta molto avanzato, uno per dire che per recuperare completamente un 200 da record personale ha bisogno di 7 - 10 giorni.
Certo, non siamo ai livelli di Vittori, ma non è che si passeggia comunque, si parla sempre di 10 miglia di fondo per uno sprinter.

Poi bisognerebbe vedere cosa intendesse l'allenatore per "non si presentava mai": da me (atleta da campionato regionale) saltare due allenamenti di fila (su 5-6 in una settimana) era considerato fancazzismo.

Tutti questi discorsi sui grandi campioni che non si allenano e fanno i record mondiali mi sanno tanto di chiacchere da bar.

Ah, dimenticavo: Pietro Mennea, un atleta piccolo e secco, facendosi un mazzo tanto ha battuto il record di Tommie Smith. E l'ha mantenuto per 17 anni, battuto da un altro (Michael Johnson) che faceva lavori moderatamente terrificanti.

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UnoQualunque
Post: 376
(@unoqualunque)
Registrato: 15 anni fa

Ciao
"" Slash ….. beh ci sono casi dove anche senza programmazione talento o non talento non si va da nessuna parte ……
Questa me la devi spiegare perché proprio non l'ho capita ?
Ciao
** Ceccherini …Ah, dimenticavo: Pietro Mennea, un atleta piccolo e secco, facendosi un mazzo tanto ha battuto il record di Tommie Smith. E l'ha mantenuto per 17 anni, battuto da un altro (Michael Johnson) che faceva lavori moderatamente terrificanti.

Grazie mi hai portato un esempio che calza a pennello .

Sta proprio qui il succo del mio ragionamento . …Pietro Mennea aveva già un personale a sedici anni di 20.06 sui 200mt. ( tempo manuale ) l'allenamento il sacrificio e metti ci pure la programmazione che ti pare hanno fatto il resto ….se mi prendi un alunno che a sedici /diciassette anni si vuol dedicare alla velocità e sui duecento metri mi fa un 22. O 21.50 lo puoi programmare come ti pare, ma se gli racconti che con la migliore programmazione esistente al mondo riesci a portarlo al record di Mennea, lo stai solo illudendo . Personalmente lo indirizzerei su un'altra specialità .

Le chiacchiere da bar come le chiami Tu : all'epoca del grande velocista Russo, Valery Borzof dicevano: è arrivato l'uomo scelto dal computer e creato in laboratorio scientifico.

Se permetti Ci aggiungo due mie personali chiacchiere da bar pure Io, che cazzo significa l'uomo scelto dal computer e creato in laboratorio scientifico ? immagazzinavano dati nel computer e ne veniva fuori quello coi tempi migliori , oh in Russia avevamo messo le ruote al computer e lo mandavano in giro nelle scuole a scegliere gli alunni, scelto dal computer un cazzo. scelto perché a tredici anni impressionava gli insegnanti di educazione fisica per la possente muscolatura delle sue cosce, al di fuori del comune per un ragazzo della sua età, e per la facilità con cui riusciva a vincere tutte le gare scolastiche che gli permisero di mettersi in mostra ai campionati studenteschi .
L' allenamento e la programmazione migliorano qualità che devono già essere latenti . È Innegabile.

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NakMuay
Post: 39
(@nakmuay)
Registrato: 16 anni fa

@Unoqualunque: scusa se mi introduco, volevo giusto fare un appunto riguardo a questo tuo ultimo esempio. Hai scritto che a 13 anni impressionava gli insegnanti di educazione fisica.
Quest' età è proprio quella nella quale i ragazzi iniziano la fase di sviluppo (seguendo le tempistiche medie), ma ricordiamoci che tuttavia esistono molti soggetti che anticipano, ed anche di molto, questo periodo.
Il che produce ovviamente delle differenze a livello prestazionale. Ciò che ti dico lo lessi tempo fa, se non sbaglio, su Allenamento Ottimale di Weineck, l'autore infatti continuava dicendo che proprio per questo motivo hanno poco senso le competizioni scolastiche in quell'età date le diversità che potrebbero esserci tra i vari alunni.

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deadboy
Post: 1560
(@deadboy)
Registrato: 15 anni fa

Assodato che programmare è indispensabile, siamo tutti d'accordo, bisogna però anche programmare bene. E' questo il punto chiave. Come è stato detto più volte in questo sito, in allenamento si deve fare un lavoro ottimale, altrimenti i risultati previsti non arriveranno. E' inutile che io mi metta a fare un programma sheiko, se magari quel lavoro per me non va bene. Un incremento magari arriverà alla fine, ma sarà sempre inferiore rispetto a quello che potrei avere facendo qualcos'altro o anche solo modificando lo sheiko secondo le mie caratteristiche ed esigenze.
Un tecnico che allena sollevamento pesi non può far fare lo stesso schema a tutti i suoi atleti, ma lo deve adattare e modificare secondo le loro caratteristiche, tenendo conto del loro livello di esperienza, della loro categoria di peso, dei loro eventuali scompensi, ecc.
Quindi, se è un tecnico che ci programma l'allenamento, deve essere lui bravo ad "inquadrarci" e a capire di che lavoro abbiamo bisogno. Se, invece, la programmazione ce la dobbiamo fare da soli, dobbiamo essere noi bravi a capire cosa può essere meglio per noi.

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UnoQualunque
Post: 376
(@unoqualunque)
Registrato: 15 anni fa

Ciao …NakMuay
Scusami Tu, se ti rispondo in modo veloce ..

l'autore dice: che proprio per questo motivo - e cioè - proprio per il fatto che iniziano la fase di sviluppo ......... [ e quindi ognuno di noi ha caratteristiche fisiche biologiche di genetica ecc. diverse di crescita ]

hanno poco senso le competizioni scolastiche in quell'età date le diversità che potrebbero esserci tra i vari alunni.

La grande qualità che si può, e si deve attribuire, o per meglio dire, si può riconoscere un grande preparatore atletico, è data dal fatto che sa riconoscere ed individuare un soggetto adatto al tipo di sport in cui dovrebbe cimentarsi il futuro allievo .

I fatti non smentiscono . vedi - Valentin Petrovski, per Borzof - Vedi James Counsilman per Mark Spitz - vedi Carlo Vittori per Mennea …

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