Non esistono coincidenze, solo opportunità - Rawtraining
di Paolo Evangelista
È dal 2004 che “scrivo cose” su Internet. Perché? Narcisismo? Un disturbo ossessivo compulsivo? La compensazione di qualche carenza affettiva? Il vero motivo è che… io ho delle cose da dire: pensieri, idee, “cose sui pesi“. Per me scrivere significa fermare queste idee, comprenderle in maniera così chiara da poterle raccontare ad altri.
Per questo motivo c’è stata una trasformazione, un modo per mettersi alla prova in compiti sempre più difficili: scrivere una reply ad un post su un forum significa saper mettere in fila soggetto, verbo, complemento oggetto in un italiano in cui “perché” non si scrive “xkè”, creare un articolo significa mettere in fila più concetti secondo un ordine logico non casuale, costruire un libro significa ricordarsi se l’ideona ganzissima appena balenata in testa mentre si prepara la pagina 673 non si sia già scritta a pagina 215.
Io scrivo per leggere le spiegazioni che avrei sempre voluto leggere nel modo che mi sarebbe piaciuto leggerle. Io mi picco di spiegare in maniera semplice concetti difficili senza perdere in rigorosità, comunicare la bellezza, la forza di questi concetti. E, aggiungo, prendendosi anche un po’ per il culo perché stiamo parlando di pesi e un po’ si autoironia, come un pizzico di paranoia, aiuta a sopravvivere meglio nel mondo. Per questo motivo io sono molto severo con me stesso quando scrivo. Per questo motivo io uso schemi, disegni, grafici che mi portano via ore ed ore: voglio essere chiaro quando spiego, voglio fornire il massimo a chi vuol capire.
In questi anni ho conosciuto molte altre persone che hanno cose da dire. Ado ed Andrea sono infatti molto simili a me, come lo è l’intera crew di RawTraining. È stato quasi naturale voler metterci insieme per creare una sorta di “percorso formativo“, un nuovo livello di sfida con noi stessi: creare un insieme di corsi per trasmettere i concetti in cui noi crediamo, per trasmettere le “cose dei pesi che abbiamo da dire“.
Noi abbiamo la stessa visione dell’allenamento: una conoscenza di noi stessi sotto stress, conoscenza che ci permetta di centrare gli obbiettivi da realizzare con il nostro corpo, per diventare più forti in ciò che ci piace, qualsiasi sia questo “ci piace”.
La prima cosa che ho da dire è questa: mi sono rotto del “tutto funziona e niente funziona, devi provare cosa funziona per te“, il misticismo ascientifico del bodybuilding che non dimostra che la pratica sia più importante della teoria, ma che nessuno ha capito una mazza della teoria e fa solamente pratica a caso.
Esiste un modo per mettere in fila gli allenamenti, gli esercizi, le serie, le ripetizioni per ottenere un risultato in modo migliore che a non farlo. Esiste un “meglio” ed un “peggio” per ottenere ciò che si vuole, non importa provare tutto, non devi provare tutto. Esiste un metodo scientifico per ottenere risultati.
Ora, il nostro ambiente è stra-inflazionato di “metodi scientifici“, ma pochi lo sono veramente: non è certamente “Scienza” citare degli studi a supporto delle proprie idee, una forma di insicurezza come urlare per rendere le proprie idee più forti, magari studi di cui si è letto solo il riassuntivo.
Noi ti proporremo un vero modello in cui tutti gli elementi stanno in piedi da soli, autosufficiente. Un modello che risponderà alle tue domande senza contraddirsi. Per questo motivo non abbiamo bisogno di urlare, di sparare merda sugli altri o di convincerti per forza: il modello stesso ti convincerà. Per non sembrare mistico, vorrei spiegartelo a grandi linee.
Il tuo corpo è fatto per sopravvivere all’ambiente. Sopravvive… adattandosi, cioè trovando una soluzione al problema che l’ambiente gli pone. Stai al sole? Ti abbronzi. Hai le scarpe strette? Ti vengono i calli. Queste sono manifestazioni rozze dell’adattamento, sono le cose che normalmente ti vengono dette relegando l’adattamento ad un ruolo marginale, alla periferia del tuo corpo.
Ti piazzano per 6 mesi al centro del Turkhmenistan. Tu impari a pedate la lingua locale, cioè nuovi nomi per gli oggetti, nuovi modi di mettere in fila questi nomi, nuovi modi di ragionare. Se non lo fai, non comunichi, se non comunichi, soccombi. Questa è una manifestazione potentissima di adattamento, non trovi? L’adattamento è la chiave della sopravvivenza dell’intero tuo corpo, non è marginale.
Ma cosa permette adattamenti complessi? Il tuo sistema nervoso. Quando ti alleni, tu alleni il tuo cervello, la tua corteccia motoria, il tuo midollo spinale. Il sistema nervoso è, come si dice, plastico: può cambiare.
Questo spiega perchè tu diventi più forte senza diventare più grosso: il tuo cervello impara ad usare sempre meglio il tuo corpo, le risorse che ha a disposizione perché crearne di nuove è dispendioso. Se tu vari la distribuzione del carburante agli iniettori o la fasatura della sua accensione ottieni di più a parità di cilindrata perché sfrutti meglio ciò che hai. Potenzi la centralina, potenzi l’intero mezzo. Questo spiega perché per diventare grosso devi essere più forte: devi cambiare così tanto la centralina che solo un motore più grosso la può sfruttare.
Pertanto, ciò che ti permette di ottenere quello che vuoi è il tuo cervello. A questo devi fornire degli stimoli, ma degli stimoli “giusti” perchè lui comunque imparerà qualcosa da ciò che tu gli dai. Se gli fornisci lo stimolo tecnicamente sbagliato, oppure eccessivo o scarso il tuo cervello imparerà lo stesso, ma le cose sbagliate. E così dovrai reimparare da capo, con doppia fatica perché prima di imparare devi disimparare.
Noi vogliamo insegnarti a comprendere tutto questo.
La seconda cosa che voglio dirti è: tu pensi che “programmare” gli allenamenti sia complicato o astruso. Quanto meno un processo freddo, asettico, senza “cuore“, l’immagine del tizio con fogliolino e cronometro che segna anche quante volte va a pisciare durante l’allenamento.
Ma tu pensi veramente che ci si sieda a tavolino e si scrivano allenamenti per mesi e mesi? O che la Teoria della Periodizzazione sia stata inventata da gente con la barba bianca che manco ha fatto Sport? Pensi che “programmare” ti ingabbi in una sequenza rigida di cose da fare e che se fai male mandi mesi di allenamenti a (beep)? Magari ti hanno anche convinto che “programmare” non serve.
Pensi che Valentino sia uno che apre il gas e basta, il cuore oltre l’ostacolo, la forza della mente e bla bla bla? Ma queste sono le cazzate televisive… Tutti i campioni come lui hanno in comune la capacità di capire come risponde il mezzo che cavalcano, di dialogare con il team di meccanici, la conoscenza tattica dei circuiti in termini di difficoltà di ogni singola curva, la capacità di creare una strategia di gara. Questa è la “programmazione” di un campione: il miglior modo di mettere in pista il proprio mezzo perché possa sfruttare al meglio le sue doti che altri non hanno.
Certo: la rabbia, la determinazione, mantenere il gas a manetta quando gli altri lo chiudono, il non mollare mai. Ma… pensa cosa succede quando un campione toppa le gomme, una scelta tattica sbagliata. Perde. O fa più fatica per ottenere lo stesso risultato. Perché il cuore oltre l’ostacolo e la forza della mente fanno la differenza, ma non così tanto.
“Programmare” i tuoi allenamenti è il modo migliore per sviluppare al massimo la tua creatività, il tuo potenziale. È mettere in pista il tuo mezzo, cioè il tuo corpo, nell’assetto ideale per fargli scaricare a terra tutti i cavalli vapore che ha, tutti fino all’ultimo, fottutissimo Watt.
Noi ti insegneremo a formalizzare meglio ciò che tu stai già facendo, perché se sei interessato ai nostri corsi di sicuro sei uno che si pone delle domande, che cerca le cause degli effetti. Sei uno che già mette in fila gli allenamenti ed infatti “programmare” gli allenamenti è una Scienza che nasce dalla pratica, non dalla teoria: ti stupirai quando comprenderai tutto questo perché capirai che prima di te molti altri si sono fatti le stesse tue domande e molti altri ancora hanno trovato le risposte. Ma le domande sono sempre le stesse: le tue.
Attento: il fatto che esista un modo “giusto” per ottenere le cose non significa che questo modo sia semplice o che otterrai ciò che vuoi in poche settimane. Tu imparerai che l’allenamento è un processo di apprendimento ciclico e che puoi accorciare le tappe evitando le cazzate, gli errori, ma certi tempi sono dettati dal tuo corpo: se vuoi ottenere il meglio devi dedicare all’allenamento il tempo che serve. Ci spiace, ma non ti addolciremo la pillola della verità: migliorerai in meno tempo di quanto tu pensi, ma non in un mese prima di andare al mare.
So che non ti piace leggere questi discorsi, ma questa è la verità che vogliamo comunicarti: non occorre allenarsi come dei pazzi per ore ed ore, ma la continuità è necessaria, ficcatelo in testa. Questo non significa allenarsi tutti i giorni per ore ed ore o che se andrai in ferie regredirai ad uno stato larvale, ma che per ottenere risultati devi allenarti con costanza e disciplina. Comprenderai perché schede banali o addirittura sbagliate ma portate avanti con determinazione funzionino meglio delle schede dell’allenatore spaziale cambiate ogni settimana.
Le mie capacità telepatiche mi fanno vedere con chiarezza i pensieri della tua mente: “Seeee… in due o tre pomeriggi tutta questa bella roba, e poi costa…”. La terza cosa che ho da dirti è: hai ragione. Te lo dico per correttezza e in un mondo dove ti vogliono convincere che per essere “advanced” bastano un paio di pomeriggi devi apprezzare tutto lo staff per questa correttezza.
Se fosse possibile diventare “esperti” a suon di corsi, a che servirebbe andare all’Università, a che servirebbero percorsi di studi di centinaia di ore? Il vero valore aggiunto dei nostri corsi è che tu avrai dei docenti che ti forniranno informazioni normalmente disperse in centinaia di libri, lo dico senza scherzare. Questa selezione viene da anni di studi, prove, test, fallimenti, successi, grandi pacche sulle spalle e incazzature da paura. Tu paghi per ascoltare una selezione di argomenti che non troverai in nessuna Università.
Apprenderai da persone che amano, praticano e studiano ai massimi livelli in Italia gli argomenti che tu verrai ad ascoltare, persone che hanno già affrontato i problemi e i dubbi che tu hai adesso. Ado ha l’esperienza dell’allenare un’intera squadra di Powerlifting affermata, le sue teorie sono testate sul campo in un causa-effetto che non ha uguali, Andrea ha la stessa esperienza nell’agonismo dei Kettlebell ed è addirittura arrivato in Ucraina per conoscere il vero spirito del Girevoy e io… beh io sono quello che si sciroppa gli “studi scientifici” e legge la roba di biomeccanica, testandola e digerendola in maniera comprensibile.
Noi ti insegneremo dei concetti generali validi per il Powerlifting come per l’equitazione, per il nuoto come per le prove strongman. Ti faremo vedere anche delle applicazioni particolari con pesi, bilancieri e kettlebell. Ma se tu fai equitazione o nuoto, sta a te calare quello che ti diciamo nel tuo mondo particolare. Ti diciamo anche questo con chiarezza: una preparazione generale non fa di te un esperto di qualsiasi sport, sarebbe scorretto fartelo credere.
Noi vogliamo formare una nuova figura di personal trainer, di appassionato, di atleta: una figura che sa come ottenere risultati, che li ottiene per se stesso, che li sa spiegare in modo da farli ottenere ad altri. Non vogliamo fermarci al corso e basta, che tanto i soldi te li abbiamo spillati, ma vogliamo veramente che i nostri corsisti facciano parte di un gruppo di persone che condividono la visione dell’allenamento come processo di apprendimento. Per questo motivo i corsisti potranno accedere ad un sistema di tutoring online: documenti, risorse, scambi di mail, analisi dei video e molto altro. Vogliamo che il corso sia per te un inizio di un percorso, un investimento. Per te, come per noi.
Infine, l’ultima cosa: personalmente, sono del tutto contrario alle “certificazioni“, ai diplomi, agli attestati, non sopporto la logica del “certificato” da appendere in palestra. Banalmente, varrebbe la pena chiedersi quali di questi certificati abbiano un valore legale, ma… non voglio divagare.
Però, anche il nostro sistema di corsi è chiamato “certificazione“. Ma… che certifica? Semplice: che tu hai imparato dei concetti a cui tu dai valore. E li hai imparati da persone competenti in quello che ti è stato spiegato. È nostra intenzione creare corsi “di qualità”: qualità del materiale, qualità delle spiegazioni. Ma come si fa veramente la “qualità”? Cosa certifica veramente che ciò che hai fatto ha valore? Sei ci pensi, è semplicissimo: un esame finale.
Noi crediamo molto a questo quarto passaggio e te lo proponiamo. Se vuoi, hai la possibilità di metterti alla prova di fronte a persone che TU reputi competenti. E noi… ti faremo il culo. Sembra incredibile che tu voglia volontariamente pagare per farti torchiare, ma una università di valore è quella che spreme i suoi allievi, un risultato di valore è quello ottenuto in una gara dove gli atleti sono tutti fortissimi e i giudici severi, un esame di valore è quello in cui passano solo quelli che hanno studiato veramente e, spiace, gli altri bocciano.
Il test finale serve a farti capire se hai appreso ciò che hai studiato, spiegandolo di fronte ad esaminatori che non fanno sconti. Per avere un bel voto qua non basta impegnarsi e basta, della serie “ci mette tanto impegno ma è duro come il cemento”, qua devi dimostrare di saperle fare veramente le cose. Teoria e pratica.
È dovere degli insegnanti spiegare al meglio, è diritto dello studente pretenderlo. Ma è tuo dovere studiare. Se sei uno che colleziona certificazioni, bene, paga e vieni a prenderti anche la nostra. Ma, credici, non ci interessi. Ci interessano quelli che ci vogliono dimostrare di aver capito, e quelli che ce lo dimostreranno saranno diventati sicuramente più bravi di prima e più bravi di altri. Perché noi siamo bravi e vogliamo che anche tu lo diventi.
Pensi di essere bravo? Dimostracelo. Come sempre, le chiacchiere stanno a zero.
Per questi motivi ti dico chiaramente che questi corsi non sono per tutti, nè vogliamo che lo siano. Ma non per stupido elitarismo: non ci interessa convincere tutti, svendendo ciò in cui crediamo per allargare la platea. Noi vogliamo che partecipino persone che hanno voglia di mettersi alla prova, curiose di sperimentare senza la fretta di ottenere risultati impossibili, magari per dimostrare qualcosa a qualcuno.
Se tutto questo non ti interessa, amici come prima. Ma se invece ti interessa, se tu sei come noi, allora questi sono i corsi che fanno per te!

ironpaolo
Paolo "IronPaolo" Evangelista, classe 1968, ingegnere elettronico. Un vero appassionato dell'allenamento della forza. Anni trascorsi a sperimentare sul proprio corpo i metodi dell'allenamento proposti dai grandi preparatori. Ma non solo. Ciò che lo distingue dalla massa è la sua attitudine alla ricerca e all'analisi; on-Line sono pubblicati numerosi suoi articoli di indiscussa qualità e sostanza. Per maggiori informazioni visita il sito Dangerous Fitness.
Paolo è RawTraining Strength Master Coach.
Wanna do le Parkour? 6 Giugno 2011

12 commenti
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La straordinaria capacità di mettere in “penna ” concetti difficili con semplicità, in una successione logica e accattivante da non far staccare gli occhi al lettore .
Davvero molto Bravo .
In poche righe racchiudi lo spirito della certificazione. Il perchè farlo. Con questo apriamo una nuova era. Diamo degli strumenti nuovi che possano integrare quelli che uno ha già preso da altre parti.
Un nuovo modo d’allenarsi e di fare pesi, che non fa altro che partire da quello che fa chi ottiene i risultati e vince nello sport.
Noi partiamo dallo sport per arrivare alla palestra, rendiamo semplice e fruibile a tutti (purchè vogliano ragionare) come ci si allena per ottenere i miglior risultati.
La palestra che stò aprendo si basa proprio su questi principi….erano mesi se non anni che ci giravo intorno…ecco quà una coincidenza…..NO! una OPPORTUNITA’.
Io ho una grande stima verso la crew e i master raw.
Approfitto x dire che a mio umile parere la qualita’ degli articoli scritti dagli italiani sono nettamente migliori.
Ci sono testi che consigliate per prepararsi alla “certificazione”????
Che fai Paolo, ti porti qualche copia, da prenotare, del tuo “libriccino” o per farcelo autografare, ce lo dobbiamo portare da casa?
La domanda è seria…
Grazie
Grazie a tutti dei commenti!
Per i testi, per ora non abbiamo un elenco di testi consigliati, lo scriveremo. Di fatto, sono i “soliti”, dài… ad esempio “Science and practice of strength training” e così via. Però nello stilare questo elenco cercheremo di inserire testi che siano riconosciuti come ottimi ma anche semplici da reperire 😉
Direi che un elenco di 15 libri è più che sufficiente.
Per il MIO libro, la data di pubblicazione dovrebbe essere Settembre. Però per adesso non so nulla perchè tutto è in mano all’editore. VI ringrazio veramente di cuore, io ve lo firmo volentieri ma ho una calligrafia orribile da bambino scemo dell’ultimo anno dell’asilo (tanto per dire, facevo firmare i documenti alla mia mamma, poi a mia moglie, ora a mia figlia ah ah ah). Eviterei di sporcare una pagina del libro!
Ciao e grazie ancora!
[quote] ….VI ringrazio veramente di cuore, io ve lo firmo volentieri ma ….[/quote]
ok, andrà bene l’impronta digitale …. 🙂
‘scolta (!), ma siccome Milano è molto più distante da me di Laterina, il tuo mitico “capanno” per una seduta “clinica” stacco-panca-squat sarebbe disponibile ?
Io invece che i soliti che sinceramente non aggiungono molto alla comune conoscienza del comunissimo personal trainer cercherei di approfondire più sullo specifico.
Science and Pratice ad esempio è molto standard, molto teorico e non ci cavate fuori molto a mio parere, così come supertraining. Cioè grandi testi ma non sono quelli a darvi quell’idea in più. Intanto vi consiglio di leggere degli allenamenti. Non dei testi ma degli allenamenti, scritti da coach di livello olimpico, non personal trainer non gente da articoletto su t nation.
[quote]Intanto vi consiglio di leggere degli allenamenti. Non dei testi ma degli allenamenti, scritti da coach di livello olimpico[/quote]Grazie, e di chi? Dove e come li trovo?
“… Non dei testi ma degli allenamenti, scritti da coach di livello olimpico, non personal trainer non gente da articoletto su t nation.” Ado.
Mah, a mio parere questa frase lascia molto a desiderare. Tra gli autori che scrivono su T-Nation ce ne sono diversi che hanno vinto gare e titoli di livello nazionale nei loro Paesi, a dimostrazione della loro bravura e capacità di programmare. Il fatto che non siano degli allenatori di livello olimpico non significa che siano automaticamente da buttar via. Se seguissi questa logica, Ado, dovrei cestinare anche i tuoi articoli e quelli di IronPaolo. Invece, mi leggo i vostri e tutto il materiale che riesco a rimediare su internet e che mi sembra provenire da una persona capace e preparata. Poi decido cosa mi può servire e cosa, invece, non fa per me. La cosa buffa è che molti degli autori pubblicati su T-Nation sono tradotti e pubblicati anche su Rawtraining, proprio come te. I vari Wendler, Tate, Cressey, Rooney, Enamait, Dan John hanno formato le loro idee dopo aver passato una vita ad allenarsi, studiare e gareggiare. Non penso che sia tutto da buttar via. I loro programmi possono non andare bene nel’ottica del corso da voi organizzato, che ha una finalità specifica e ben definita, però disprezzare a priori gli autori che scrivono su T-Nation lasciando intendere che scrivano tutti caz.ate non mi pare molto intelligente.
Bravo Paolo! 🙂
(peccato che non possa partecipare al corso per mancanza di soldi e per la distanza…)
Sempre fantastico nel descrivere concetti difficilmente comprensibili (a gente come me) in maniera semplice, chiara e pulita !!
Proprio come nel tuo libro, al quale non riesco a resistere, mi ha fatto venire fame di informazioni !! (Ammetto che devo ancora finirlo)
Sempre il migliore !! 🙂