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Il ritorno dei Demoni
Tutti gli uomini hanno dei Demoni dentro di sè...chiamali timidezza, paura, dipendenza, dolore...fin da piccolo sono sempre stato condizionato da essi...ma ho capito che ci sono troppe cose per cui vale la pena lottare, e quello che puoi ottenere sconfiggendoli vale decisamente la posta in palio. Peccato averlo capito solo ora...
Quello di cui voglio parlarti (posso darti del tu?) è un altro tipo di Demone, sicuramente meno importante dei precedenti, meno appariscente, meno sentito, ma comunque valevole di essere sfidato...il suo nome? Non ha un nome...si tratta di quella scintilla che ti fà alzare al mattino presto per andare a correre, che ti fà sollevare quei 2 kilogrammi che fanno la differenza tra primeggiare ed essere uno dei tanti, che ti fà alzare il mento sopra la sbarra una volta ancora dopo che hai superato il limite...è l'essenza della sfida con te stesso.
Sfidare sè stessi è sempre stata il cuore dell'essere umano, fin dall'antichità il sogno di primeggiare sugli altri non è stato nient'altro che la volontà di affermare il proprio io sulle difficoltà.
La sfida che sto affrontando in questo momento è forgiare il mio corpo per primeggiare alle Raw War, una serie di gare che si terranno il 5 giugno prossimo tra alcuni dei più forti atleti del (nord e centro sopratutto) Italia. Nessun professionista, solo gente che è cresciuta mangiando pane e ghisa, che ha fatto del garage e del parco la sua seconda casa, che ha passato più tempo appeso ad uno sbarra che davanti alla televisione...ti riconosci in questa descrizione? Mi farebbe piacere che dicessi di si...
Oggi pomeriggio ho intaccato la coda del demone...sono tornato a correre dopo un lungo periodo di riposo forzato a causa delle avverse condizioni meteorologiche, del poco tempo, dei piccoli infortuni, della ritrosia a correre che ha sempre fatto parte di me...
Tempo da pioggia, freddo lancinante, sonnolenza causata da una veglia non-stop durata 43 ore...il giorno ideale per far pratica con gli scatti! Non ho nessuna attrezzatura specifica per la corsa, mi metto addosso 2 magliette, maglione, giaccone, pantaloni pesanti, cuffia, sciarpa e guanti...
Decido di fare 4x200metri seguiti da 4x50m, più un po' di lavoro con gli elastici e qualcosa per la rinforzare il cingolo scapolare...sulla carte sembra tutto semplice, quasi ridicolo...
Mi scaldo per bene e inizio il primo giro..stranamente arrivo alla fine senza problemi...a quanto pare il mio corpo non ha risentito della pausa.
Secondo giro tutto bene fino ai 150, gli ultimi 50 si sentono nelle gambe e nei polmoni, inizio a respirare ghiaccio ma è normale, succede quando la temperatura è così bassa.
Terzo giro tutto bene sino al traguardo dei 200, poi inizio a vedere dei puntini neri intorno a me...ok, tranquillo è tutto a posto, è solo un piccolo sbalzo di pressione...respira...respira..."fermati qua, che bisogno c'è di farsi così male?" ti dice la vocina dentro la testa...2 minuti di riposo e riparto.
Il quarto giro mi ha quasi ucciso, arrivo al traguardo tutto sommato intero, poi sento una fitta tremenda al fianco destro... è quella che gli inglesi chiamano "side stitch", quello che tu chiami "male alla milza" (o al fegato)..succede spesso nei corridori poco allenati...procedo con la respiraizone controllata...ma non funziona...ogni respiro è una fitta lancinante...sembra che mi abbiano piantato la siringa di adrenalina di "Pulp Fiction" nel fegato.......Ok, adesso inzia a far meno male...2 minuti ed è tutto passato.
Iniziano gli scatti da 50 metri...tutto bene, sono più corti ma più veloci..."cerca di focalizzarti solo sulla corsa, anche se è difficile"...troppi pensieri si affollano nella testa...Al terzo scatto il respiro è congelato, le arterie sembrano pompare azoto liquido, il naso è in fiamme...solo più una tirata, ce la puoi fare...Gli utimi 50 metri sono difficili, ma non impossibili, li chiudo bene...ed è gia tempo di defaticamento e poi dritto a casa. La giornata si chiude con un po' di stretching e lavoro sulla flessibilità, per oggi è tutto..e poi è tempo di prepararmi per uscire!
Aspetta, solo 2 righe finali...giusto il tempo di spiegarti perchè ho scritto tutto questo...l'ho steso per spiegarti che non è facile per nessuno allenarsi, che devi trovare il tempo, che ti farà male, che ne uscirai distrutto...ma che ne vale la pena, qualunque siano i tuoi obiettivi...vale sempre la pena mettersi in gioco (e come ti ho già ripetuto, non solo nell'allenamento)...perciò chiudi questa pagina e VAI FUORI AD ALLENARTI! Che siano le 6 del mattino o le 11 di sera ha poca importanza.
Se anche uno solo di voi, di quelli che passano i giorni davanti la pc o alla televisione (sempre che tu sia uno di quelli), inizierà ad allenarsi potrò considerarmi soddisfatto...Ah, spero di vederti alle Raw War 2010, in bocca la lupo!
P.S. A dir la verità ho scritto anche perchè sto cercando di miglorare il mio stile per dei progetti futuri...ma fai finta di niente...
P.S.S. L'ho pubblicato su Facebook un po' di tempo fa per spronare i miei contatti a migliorare la propria vita...mi piaceva e ho fatto che postarlo anche qui...
@Jackal: hai fatto bene a riproporlo qua. RawTraining, come tutto lo sport in generale, è un buon modo per imparare a stare con se stessi. È un gioco, un divertimento dell'essere.
Amen (devil).
Red sei riuscito poi a fare una trazione monobraccio? Ho visto che pratichi anche bouldering. Come esercizi fai anche quelli tipici dell'arrampicata (tipo bloccaggi, sospensioni ecc.)?
@andrea: nel 2008 mentre allenavo le trazioni a un braccio mi sono infortunato entrambe le spalle. Sono stato praticamente a riposo per 12 mesi tondi tondi. Il recupero poi è stato molto lento, e oggi che ho ripreso funzionalità quel movimento me lo scordo. Non intendo allenarlo per evitare altre infiammazioni.
Come esercizi faccio praticamente di tutto e di più: sospensioni, bloccaggi, lanci e chi più ne ha più ne metta.
A marzo pubblicheremo l'articolo di preparazione al Th Raw di Raw War. Nell'articolo proporrò uno tra i mie esercizi preferiti, il 3 blocks, un esercizio statico e dinamico insieme.
😉
Mamma mia! Io alleno la trazione monobraccio con un elastico da portapacchi sotto un piede. E da un po' la spalla destra mi fa piuttosto male posteriormente! Ora che mi dici del tuo infortunio mi sa che lascio perdere. Io credo dipenda dal fatto che in questo movimento la spalla lavori proprio male, perchè rispetto al movimento a due braccia, non si tende ad aggirare la sbarra, facendo in modo che molti muscoli lavorino sinergicamente. E' praticamente tutto affidato alla spalla e al gomito il carico! Ora mi informerò sul 3 blocks. Mi incuriosisce molto
@andrea: hai fatto bingo! Quel maledetto dolore lo conosco. Se mi posso permettere un consiglio: lascia perdere. Si vive e si arrampica duramente anche senza trazione a un braccio.
Il 3 Blocks lo filmo e lo pubblico sul Tubo per l'articolo. 😉
Seguirò il tuo consiglio! Anche perchè dopo mesi che lo tento posso dire tranquillamente che ha vinto... IL DEMONE!
Grazie per l'approfondimento sul 3 blocks. Nella rete non ho trovato nulla, ma azzardo un'ipotesi. Può essere forse un bloccaggio del gomito su tre angoli diversi (max contrazione, 90 gradi e infine diciamo sui 170 gradi), scendendo in negativa? basta non ti rompo più! aspetto il video ; )
@andrea: hai fatto centro un'altra volta! È esattamente così.
È un esercizio di resistenza, per ogni blocco tieni la posizione 3''. Una ripetizione sono circa 12'' di esecuzione. 😉
Conosco anche io quell'esercizio, ottimo assolutamente e divertente (almeno dal mio punto di vista).
Andrea esistono molti modi per allenare duramente il movimento di trazione anche senza scassarsi le spalle con i one arm.
Un esercizio simpatico è una mini arrampicata alla fune:
leghi una corda alla sbarra e ti metti seduto a terra con le gambe distese.
Afferri la corda con entrambe le mani e ti tiri su arrampicandoti fino alla sbarra.
Scendi e sali il maggior numero di volte possibili.
@Osservatore: a questo esercizio non avevo mai pensato! Tra l'altro, scegliendo opportunamente la fune dovrebbe anche rinforzare parecchio la presa...Grazie dello spunto.
@osservatore: eh eh... questo esercizio lo faccio già ed esattamente nel modo in cui lo descrivi tu! gambe distese e su e giù fino alla sbarra. E' uno dei miei preferiti. Da un po' di tempo mi zavorro anche con uno zaino caricato... a sale grosso di margherita di savoia! Non scherzo, si vende a sacconi adesso che c'è ghiaccio e serve per scioglierlo!
Inoltre sono riuscito a beccare una parte di cemento armato nel soffitto di casa mia, per cui ci ho attaccato un bel moschettone e adesso l'arrampicata alla corda la faccio lì! Rispetto alla sbarra ho aumentato l'altezza di circa il doppio (sempre partenza da seduto). Inoltre rispetto alle esecuzioni su attrezzo fisso, i movimenti di trazione fatti alla corda o agli anelli fanno sì che il corpo si stabilizzi in maniera molto più naturale rispetto alle varie angolazioni del gomito con tutto il beneficio di articolazioni varie
Riprendo la discussione dal topic iniziare di Jackal; ho saltato la lettura di quello che è stato scritto dopo, ma del resto mi pare si sia finiti a parlare di trazioni monobraccio 😉
Trovo senz'altro vero quello che dici: la mente deve essere forgiata per far fronte alle avversità più dure, ma dobbiamo ricordare sempre di coniugare il sentimentalismo con le leggi fisiologiche di questa straordinaria macchina che è il corpo umano.
Se senti dolore, fermati. Non è combattendo che vinci la guerra. Il nemico non lo sconfiggi se non sei al pieno delle forze, tutt'al più danneggi te stesso; non puoi prevalere sul tuo demone se hai una veglia di 43 ore.
Non devi allenarti per forza perchè "è da rawer", essere rawer significa in primis capire quando si può e quando non si può; se ti alleni "perché di sì", azzeri il processo decisionale, rendi tutto bieca routine, diventa un po' come fare il muratore: non lo fai perché sei forte, lo fai perché sei addomesticato a farlo.
Grunt questo è un discorso da saggio che condivido, complimenti!!!! 😉
Comunque devo dire che il discorso di Jackal è molto motivante anche al di fuori dell'ambito sportivo..