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Programmazione Vs I...
 

Programmazione Vs Istinto

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alextrashmetal
Post: 179
(@alextrashmetal)
Registrato: 15 anni fa

''Forse ho letto male i post tuoi e di Ado, ma mi sembra di aver capito che consigliate di fare tecnica con intensità bassa o media.

Questo è dovuto solo al fatto che diminuendo l'intensità si può fare più quantità e quindi impratichirsi meglio con l'esercizio.

Ciao ''

nello specifico credo si riferissero alle alzate fondamentali.
Se alzi l'intensità perdi in qualità.....in linea di massima è così.
Dato che ,a quanto ho capito,il loro discorso era su questo.....sulla qualità (e quindi anche sul lavoro neurale sul perfezionamento dello schema motorio ecc....) beh,con alte intensità non và.....

Per il lavoro ad alte reps tipo Gs,beh Visione ci ha appena risposto 😉

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Procchiese84
Post: 82
(@procchiese84)
Registrato: 15 anni fa

@Visione non ti preoccupare sto segnando tutto a fine mese emetto regolare fattura 😀
Il fatto è che i punti di riferimento della maggior parte della gente hanno un livello molto basso...
Se le bimbe che in russia fanno 150 strappi con 24 kg avessero più visibilità cambierebbero di molto le cose nell'ambito dell'allenamento.
Da qui si può dedurre che l'unica maniera per ottenere dei risultati decenti è programmare...

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IronPaolo
Post: 48
(@ironpaolo)
Registrato: 16 anni fa
Il divertimento è andato in parte a farsi benedire....io non gareggio, non sono un'agonista, sono un appassionato che vuole migliorarsi sempre, questo sì, e per farlo cerca appunto di fare le cose perbene....ma la ricerca della "meta" sempre e comunque mi ha fatto perdere il gusto del viaggio.....non trovo più piacere nel singolo allenamento, nel singolo esercizio, nella singola serie e nella singola rep...tutto il "piacere" è "posticipato" all'eventuale target o demone raggiunto/sconfitto....

Questo inciso di Temudzhin è secondo me molto importante.

Vorrei fare un'inciso perchè non vorrei dare un'opinione errata di me, come se non sbagliassi mai.

Io mi sono trovato in questa situazione decine e decine di volte. Con le gare, senza gare. Non ho partecipato agli ultimi 2 campionati di stacco e ad una coppa italia perchè mi sono fritto il cervello. Per motivi simili ho creato degli overtraining da paura, perchè il meccanismo nefasto inizia così, anzi, quando si è così l'overreaching è alle porte.

Per fare le cose "per bene" ho preso anche giorni di ferie, ho iniziato a pensare all'allenamento successivo il momento successivo alla fine dell'attuale, il mio umore è stato determinato dall'aver fatto o non fatto quello che andava fatto.

Pertanto, conosco bene questa situazione.

Il punto è che... non c'entra nulla con "programmare", questa è la triste verità.

Ho visto i video dei maestri di kung-fu e di quelli che fanno quelle pose statiche da paura. Programmeranno quelli là?

Ora, il punto fondamentale è che "programmare" (lo so che dico sempre le stesse cose...) non è poi nulla di particolare. E' "semplicemente" fare le cose con una certa struttura mentale, mettendole in una certa sequenza. Programmano questi tizi? Ma certo! E il maestro di Kung-Fu? Ma certo?

I tizi che fanno le pose statiche le provano continuamente, ma di sicuro proveranno pezzi dell'esercizio, quelli più complicati e difficili, poi mettono insieme il tutto, poi riprovano e così via.

La programmazione non è farsi la scheda. Questo lasciamolo a... ok, non lo dico ah ah ah. Programmare è saper capire ad esempio quali sono i propri difetti e trovare un modo per migliorarli. Ma non TUTTI i difetti, quelli più grandi.

Un esempio: ho una chiusura scarsa nella panca, un braccio mi sale più di un altro. Decido che ho un tricipite debole. Faccio tantissimi push press, skull crasher e spinte con i cavi. Non miglioro. Ho sbagliato a programmare.

Un altro avrebbe capito, invece, che ho un problema di assetto, in partenza dal petto sposto il bilanciere troppo verso il collo. Questo mi fa rallentare ed esalta uno schema motorio del cazzo che mi è rimasto da quando ho iniziato che facevo la panca storta: quando vado in crisi, forzo più con un braccio e non è l'altro più debole. La scelta corretta è fare panca cercando di sprofondare nello schienale.

Ho operato la scelta corretta, poi posso inventarmi le progressioni che voglio, ma il concetto è questo qua e tutti fanno così.

Ora, arrivare a non divertirsi più perchè "si deve" seguire il programma scelto è un errore purissimo di scelte d'allenamento. Non riguarda la programmazione in se, ma l'animo dell'atleta, il suo carattere. Persone così hanno la capacità di darsi un obbiettivo e di perseguirlo all'ossessione. Non è la programmazione che è sbagliata, ma l'obbiettivo scelto. Questo però accadrebbe, per me è così ma mi ci gioco le palle che anche per Temudzhin è la stessa cosa, in qualsiasi attività della vita. E' il profilo "atleta", eccezionale quando devastante.

L'errore è scegliere qualcosa di non adeguato e di non mollarlo, vivendo il "mollare" come una sconfitta. Andare a caso, randomicamente, porta nuovamente a recuperare il divertimento nell'allenamento, elemento fondamentale perchè nessuno qui va alle olimpiadi, nemmeno chi gareggia, nessuno campa di questa roba.

Il problema è che alla fine chi è così va poco a caso e alla fine ricrea una struttura, una logica, un modo per darsi un obbiettivo anche nelle cazzate e di picchiare duro per raggiungerlo. Io faccio la cyclette per tenere il peso e per fare un minimo di efficienza cardiovascolare, non voglio essere quello della serie "aveva 270 di stacco, poi una coronaria si è stretta per il colesterolo...". Basterebbe piazzarsi sulla cyclette e guardarsi un film, un occhio al cardio per tenere le pulsazioni un minimo corrette. Invece io guardo un film ma ogni volta cerco di fare 5' di più sopra le X pulsazioni, mi viene naturale. Alla fine però schianto. Ma quando dico "faccio come mi pare", poi dopo 3 volte ritorno a tirare nuovamente.

Chi si trova in questa condizione provi, per 1 mese, a fare le cose a caso, della serie "non programmo perchè ho impegni di lavoro, sono padre di famiglia, devo andare al fronte, sono stato adottato e da piccolo mia madre mi ha tenuto nascosto questo per non farmi avere un trauma". Trovatevi tutte le scuse che volete per fare le cose a cazzo. Le prime 3 volte è divertentissimo. Dopo... dopo non andrete più a caso.

Perciò, se siete così, ciò che dovete fare è imparare a gestire la vostra mente bacata. Il che significa capire che non è la programmazione che vi stressa ma il vostro modo di affrontare i problemi. E la soluzione? Non la conosco, ci sto ancora studiando ah ah ah

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Dimitry
Post: 19
(@dimitry)
Registrato: 15 anni fa

Succede anche ai campioni eh, anche loro si devono divertire... è stato creato uno stato particolare detto "la zona". Entrare in "zona" indentifica entrare in uno stato di grazia in cui i compiti più complessi vengono risolti, qualsiasi cosa provi lo fai con facilità irrisoria, è lo stato in cui ti riesce tutto tanto da stupire te stesso...

Non solo solo gg particolari, possono essere intere mesate, intere annate. Anche quando i campioni cominciano a forzarsi per fare qualcosa di buono, iniziano a stressarsi solo al pensiero, oppure a fare l'allenamento come timbrare un cartellino è spesso lo stesso, l'inizio del fallimento.

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IronPaolo
Post: 48
(@ironpaolo)
Registrato: 16 anni fa

Parone sacrosante Dimitry... 🙂

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