Il punto sull'Allenamento Funzionale - Rawtraining
di Alessio Ferlito
Di Alessio Ferlito in collaborazione con lo Staff
Tecnico di RawTraining
Il primo libro su cui ho trovato la parola “funzionale” è stato “Teoria e metodo della tabella di allenamento“, di Emilio They, ai tempi in cui mi interessavo ancora di bodybuilding. Nel libro in questione c’era una parte che parlava di allenamento fitness, un allenamento che l’autore proponeva con lo scopo di:
- esaltare le grandi funzioni
- migliorare la funzionalità articolare
- favorire la combustione dei grassi
La parola funzionale era già presente in un libro del 1996, non che quindici anni siano così tanti, però già se ne parla da un pò. L’allenamento fitness descritto nel libro era un allenamento a circuito, un’anticamera del più moderno e competitivo (e più funzionale?) Crossfit.
Oggi però questo tipo di allenamento si è evoluto, perché ora non si fanno più semplicemente circuiti, ma si utilizzano anche nuovi attrezzi non convenzionali, quali enormi e pesanti pietre, corde e funi, mazze, kettlebell, pedane di propriocezione, copertoni, sandbag, bullbag. Tutto tranne quello che si faceva ‘prima’ come se tutto ciò che è stato fatto in passato fosse una matassa di roba antifisiologica buona solo per pompare muscoli da spiaggia.
Ho cercato molto su internet per trovare una definizione di questo allenamento e penso di aver individuato quella che più di altre ricalca lo spirito di questo nuovo metodo nella mentalità comune:
“L’obiettivo principale di questo genere di ginnastica è quello di fare in modo che il nostro corpo diventi più agile e funzionale nel mettere in atto tutte le operazioni e i movimenti che compiamo nel corso della vita quotidiana.”
Non serve riflettere molto per capire che nel fare quotidiano raramente ci troveremo a ribaltare copertoni da 250kg o lanciare in aria sacchi da 20kg.
Mi pare ovvio che qualcosa non quadri: un allenamento che mira a rendere più forti nel quotidiano utilizza strumenti che nel quotidiano non esistono?
Ci sarebbe poi da considerare anche il fatto che questi attrezzi spesso vengono male utilizzati: va bene che usare una sandbag invece che un bilanciere è più complicato perché la prima necessità di più coordinazione perché instabile, ma spingere una sacca di 30kg sopra la testa altro non è che una spinta sopra la testa con 30kg, un risultato tutt’altro che degno di nota!. Chi non carica almeno 30kg in un lento avanti? Spesso si confonde avere il fiato corto con l’aver fatto lavoro.
Il punto
Citando il responsabile dell’Accademia Italiana Powerlifting e docente di RawTraining Ado Gruzza: l’unica cosa funzionale è la tecnica e la capacità che ne deriva di imprimere ad un oggetto la maggior forza possibile nel minor tempo possibile, l’esplosività insomma. Tutto parte da questo concetto. Non fa una piega ragazzi!
Ovviamente, come già detto, nulla permette di allenare l’esplosività più delle alzate olimpiche, ma la loro difficoltà tecnica impedisce che esse vengano sfruttate al 100% del loro potenziale e inoltre, a mio giudizio, squat, panca e stacco rappresentano molto di più le grandi funzioni corporee che sono alla base delle OLs stesse, cioè spinta di tronco e di gambe, e le loro regole esecutive sono maggiormente trasferibili nelle altre attività.
Nel libro di Emilio They si parlava di funzionalità articolare, cosa significa invece funzionale in questo contesto? Gli esercizi, tutti gli esercizi, devono essere effettuati seguendo la funzionalità articolare, pena subire un infortunio. Hai presente esercizi come le alzate laterali con intrarotazione, la peck deck o il lento dietro? Questi non sono esercizi “funzionali”, perché non rispettano le naturali funzioni corporee. Per fare un esempio, la peck deck fa compiere all’omero un movimento di adduzione in una posizione extraruotata, quando il movimento naturale sarebbe un’adduzione intraruotata. Ecco che la funzionalità dell’articolazione manca, non si deve sollevare un copertone per capirlo, anzi, proprio per la poca convenzionalità dell’attrezzo, più che mai va ben tenuta presente la funzionalità articolare.
Il Funzionale funzionale e quello non funzionale
Bene, il funzionale come è inteso oggi dai più, in realtà è solamente strano, diverso. La funzionalità articolare è la base dell’allenamento, non un surplus ad uso di pochi Functional trainers.
In poche parole ho dimostrato come la parola funzionale sia semplicemente usata come mezzo per attirare clienti e gran parte degli appassionati stufi o insoddisfatti del bodybuilding. Un bodybuilding socialmente tollerabile. Se dici che fai bodybuilding in certi ambienti ti prendono per uno sfigato, se dici di fare Crossfit o qualcosa di functional sei un ganzo. Indipendentemente dal livello. Questo è tragicomico.
L’unico senso dell’allenamento con i pesi dovrebbe essere quello di allenare l’esplosività come mezzo per annullare gli sticking point dell’alzata, ottenendo così un gesto fluido, ottimale e controllato, in contrapposizione al preconcetto errato che gli sticking point dipendano da carenze muscolari.
Se ti alleni in maniera esplosiva non avrai sticking point e avrai poi la capacità di imprimere la maggior forza possibile ad un oggetto, qualsiasi oggetto, utilizzando la massima coordinazione intra ed intermuscolare.
La prima è la capacità del sistema nervoso di generare forza, la seconda è la capacità del corpo di coordinare tra loro diversi muscoli in un gesto atletico.
A proposito della coordinazione intramuscolare, questo tipo di allenamento permette di migliorare la capacità del sistema nervoso di generare forza, in particolare:
- il reclutamento: derogando il principio delle dimensioni, prima vengono reclutati i motoneuroni più piccoli, poi quelli più grandi. L’allenamento esplosivo fa in modo che anche la maggior parte delle UM veloci venga coinvolta fin da subito, alla base di tutto vi sta la qualità dell’impulso nervoso, non tanto del carico utilizzato.
- rate coding: il rate coding è un meccanismo fondamentale per la modulazione della forza muscolare. Una volta reclutata, l’unità motoria si eccita e solo dopo aver raggiunto un determinato livello di eccitazione sarà possibile reclutarne altre, per aumentare o sostenere la forza prodotta.
- Sincronizzazione: Normalmente le UM lavorano in maniera tra loro asincrona, ma è provato che durante un impegno massimale volontario le UM possano lavorare in modo sincrono. Il risultato è un aumento di forza.
Un allenamento RawTraining
Tutto ciò che ti è stato esposto fino ad ora mira immancabilmente verso l’uso del bilanciere, che se, e solo se, usato in maniera tecnica è il miglior mezzo funzionale per sviluppare forza: perché incrementando il reclutamento, tutto segue di conseguenza.
Quindi? Tutti a lezione di Powerlifting sulle colline di Ufa? Se va’ sarebbe perfetto, però possiamo sviluppare un lavoro funzionale, simile a come ti è stato presentato fino ad ora, sviluppando però le esecuzioni e le logiche a partire dagli inossidabili pilastri dei maestri della pesistica: questo anche senza fare pesi.
Questo progetto nacque al seminario sullo stacco da terra del 2010, quando da uno strano incrocio tra i tecnici FIPL e i ragazzi di Rawtraining nacque la comprensione che entrambe le attività avrebbero potuto attingere l’una dall’altra.
Il bilanciere sta alla base, ti mentirei se dicessi il contrario, per cui premurati di prendere in mano il bilanciere spesso durante i tuoi allenamenti. Come? Sul sito ci sono tanti articoli che rispecchiano il come noi su rawtraining vediamo l’uso del bilanciere. Leggi, rifletti, prova ed impara. Migliora e migliora ancora.
Ricordati di fare pochi esercizi per seduta e di sceglierli in base alla massimizzazione del reclutamento, tenendo a mente che la tecnica è tutto e che il gesto va ripetuto: non sei un culturista, sei una persona che compie un gesto tecnico, appunto, funzionale.
Per quanto riguarda gli esercizi (oddio) “functional”?
Proviamo a fare un analisi di questi e vedere come incastrarli nella nostra seduta.
Inseriti come complementare tecnico dopo un fondamentale con il bilanciere sarebbero il massimo, oppure, perché no, come esercizio primario, ma a quel punto occorre la programmazione della prestazione.
Ami i muscle up? Fai di tutto per farne il più possibile!
Il docente Rawtraining Andrea Biasci ha fatto una programmazione per Muscle Up (quindi un esercizio tipicamente funzionale e lontano dal classico bilanciere da powerlifting) per Jacopo (Osservatore Neutrale) portandolo ad essere con buona probabilità l’atleta in grado di fare il maggior numero di muscle up in Italia. Come? Facendo coincidere la voglia di un Rawer all’esperienza di un allenatore di agonisti. Ci vuole poco ad applicare l’esperienza a tutto.
Chiaramente l’esperienza richiede tempo, applicazione, dedizione e studio. Questo è uno dei motivi per cui è nato RawTraining e per cui si è arrivati alla nascita della certificazione RTSS: fornire a chi non ha esperienza le informazioni per costruirsela il più velocemente possibile. Puoi studiare, provare e imparare dai tuoi errori oppure puoi affidarti a chi può risparmiarti alcune scelte sbagliate, ma tutto passa attraverso studio, tecnica e sudore.
Anche questo rende gli sports più funzionali: l’agonismo ti rende capaci di cose che prima sembravano impossibili. Se ti limiti a fare esercizietti ogni volta diversi accontentandoti di stancarti, beh, stai facendo il funzionale stupido, quello da marketing. Sarai stanchi ogni volta, perché non sarai mai adattati all’esercizio.
A seguire una lista di esercizi analizzati per te e che puoi inserire nelle tue sedute.
Le Sandbag
Costruirsi o procurarsi una sandbag è incredibilmente facile, non è altro che una sacca riempita di sabbia. Gli esercizi che si possono effettuare sono numerosi, qui su RawTraining trovate spiegati come e quali esercizi poter fare con questo semplice attrezzo e proprio da lì prendo alcuni casi da analizzare. I primi due che analizzerò saranno semplici, così da poter far passare il concetto.
Bear hug squat
Sandbag deadlift
Questi non sono altro che due versioni delle più famose power-lifts, ma effettuate con attrezzatura non convenzionale, le vedo bene dunque come complementare.
Sei capace ad eseguire un buono squat? Allora afferra la sacca con tutta la tua forza, iperestendi la schiena, tieni il petto in fuori, l’alta schiena contratta e vai sotto al parallelo spingendo le ginocchia in fuori. L’unica differenza è che non hai un bilanciere tra le spalle, bensì un sacco tra le braccia.
Il tuo stacco è ottimo? Non hai problemi di alcun tipo ad afferrare la sacca e, con una schiena ben iperestesa e compatta, a salire partendo in anticipo di spalle sul bacino. Facile no? L’attrezzo è solo secondario.
Shouldering squat
Qui il concetto non è molto diverso. L’esercizio differisce da un normale squat perché il peso si trova solamente su una spalla, ma le regole non cambiano:
- iperestendi la schiena
- petto in fuori e schiena contratta
- addome contratto
- scendi sotto al parallelo spingendo le ginocchia in fuori
Power Shouldering
Questo esercizio lo farei come se fosse un’alzata olimpica con un’attrezzatura non convenzionale, l’unica pecca è che si dovrebbe saper fare, almeno in modo rudimentale, una girata al petto e riproporne i principi, ovvero:
- schiena iperestesa
- arrivato al ginocchio dai una frustata di polpacci e trapezi usando le braccia come un perno
- infilati sotto la sacca
Al che possiamo poi aggiungere la distensione, facendo diventare l’esercizio una Power Shouldering leverage press.
Alla quale poi dobbiamo aggiungere le regole base della distensione sopra la testa:
- petto in fuori
- Scapole addotte e contratte
- addome e glutei contratti
Atlas Stone, Soul sucker e farmer walking
Consiglio sicuramente l’uso di questi 3 esercizi come complementari allo stacco da terra, l’approccio però varia a seconda della disponibilità di carico.
Se hai una collezione di Atlas Stone (beato te!) puoi utilizzare facilmente un metodo ramping. Al contrario, se disponi solo di un’Atlas, puoi giocare sul volume o sull’esplosività, ad esempio, se il carico lo permette, effettuando lanci o camminate con il masso tra le braccia.
Per quanto riguarda il Soul sucker e le Atlas, la tecnica da utilizzare e metodi di approccio, ne ha già parlato abbondantemente Ado Gruzza nel suo articolo.
Anche il farmer walking è un bell’esercizio da usare dopo una sessione di stacco o gambe. Afferra il peso da terra, un’atlas, dei dischi, dei kettlebell, manubri, insomma, quello che hai!, inarca per bene la schiena, setta per bene la muscolatura scapolare e comincia a camminare velocemente. Puoi cercare di percorrere ogni volta una distanza maggiore o puoi percorrere una distanza fissa aumentando sempre di più il peso usato, la libertà di scelta è ampia, ma il set-up usato nello stacco è sempre da tenere bene a mente, con l’unica differenza della respirazione: respira tenendo sempre ben contratto l’addome.
Il Tyre Flipping
Sebbene non tutti possano permettersi di usare un copertone nei propri allenamenti, il tyre flipping è un esercizio eccezionale, un mix tra lo stacco da terra e le distensioni sopra la testa, il che lo rende un ottimo complementare da inserire in un’eventuale sessione con stacco e lento avanti. La tecnica dell’esercizio, sebbene richieda alcuni accorgimenti particolari, come la “ginocchiata” per passare dalla fase di stacco a quella di spinta, si basa sulle stesse regole dei due esercizi sopra citati, come il powershouldering.
Il prowler e le slitte
Il prowler e le slitte, come il copertone per il tyre flipping, necessitano di spazio. Il primo è come l’esercizio descritto sopra, un’unione di gambe e spinta, ma lo vedo più contestualizzato come complementare dopo le gambe, così come la slitta, entrambi da usare come il farmer walking: percorrendo la stessa distanza cercando di battere il proprio record, aumentando il peso usato o aumentando sempre di più la distanza percorsa.
I Kettlebell
Per quanto già ben saprai, grazie all’articolo di Andrea Biasci che i kettlebell siano uno strumento con finalità proprie, non posso non proporne un esempio di uso, per il fatto che essi oggi siano anche usati come fossero semplicemente dei manubri. Premesso che se si vuole diventare veramente forti con i kettlebell questo sicuramente non è l’allenamento da seguire, suggerisco di utilizzare questo strumento ad alte ripetizioni, in particolare dopo le sessioni di stacco, con esercizi come lo swing, oppure dopo varie forme di spinta con esercizi annesi.
Il corpo libero
Il corpo libero è assolutamente un mondo a sé stante e permette di sbizzarrirsi nella scelta degli esercizi da utilizzare ad alte ripetizioni. Guardiamo ad esempio i piegamenti a terra, questo è un elenco di tutte le varianti possibili:
- Piegamenti con piede rialzato
- Piegamenti su un braccio
- Diamond push-ups
- Piegamenti tra panche o sedie
- Hindu push-ups
- Dive-bomber push-ups
- Spiderman push-ups
- Alligator push-ups
- Piegamenti con rotazione
- Tick tock push-ups
- Corkscrew push-ups
- Piegamenti con battito di mani
- Kneeling clapping push-ups
- Piegamenti su palla medica
- Piegamenti con 2 palle mediche
- Side-to-side push-ups
- Triangle push-ups
- Side-tap push-ups
- Push-up iso-holds
- One-arm one-leg push-ups
- Grasshopper push-ups (soccer push-ups)
- Pike push-ups
- Push-backs
- Planche push-ups
Se aggiungiamo poi la possibilità di effettuare questi esercizi agli anelli e/o con zavorra, l’elenco qui sopra si triplica. Lo stesso discorso per ogni forma di squat e trazione, le varianti da poter utilizzare sono infinite.
Conclusioni
Quella che ho voluto esporre in questo articolo è la nostra visione dell’allenamento funzionale, un allenamento che ha alle basi la conoscenza fisiologica dell’individuo e la sua applicazione nella tecnica di esecuzione.
Sinceramente un modello di allenamento come quello suggerito lo proporrei come base a chiunque volesse diventare forte in qualche esercizio non convenzionale.
Insomma, usi un bilanciere? Usi una sacca piena di sabbia? Un copertone? Una pietra di cemento? Non importa, conosci i principi che sono alla base dei movimenti del tuo corpo, conosci la tecnica degli esercizi che rappresentano le grandi funzioni corporee e l’attrezzo che usi sarà semplicemente qualcosa di secondario e con cui diventare forte.

leviatano89
Alessio Ferlito, conosciuto su vari forum come Leviatano89, è un istruttore FIPL (Federazione Italiana Power Lifting), vive Genova, studia giurisprudenza e si allena con i pesi da quando aveva 14 anni. Dopo qualche anno di bodybuilding ha sviluppato un maggiore interesse per l'allenamento della forza, il powerlifting e il RawTraining. Condivide i suoi interessi e le cose che apprende dalle sue letture sul proprio blog che trovate all’indirizzo http://prudvangar.wordpress.com/.

Mav Advanced Version5 Settembre 2011
Homemade tool - Universal Strength Apparatus 5 Settembre 2011

16 commenti
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Bell’articolo…..volevo aggiungere un paio di cose che non sono assolutamente delle critiche ma semmai degli approfondimenti del tutto personali.
A mio parere l’allenamento funzionale è tale non tanto per gli attrezzi ed esercizi utilizzati, quanto per il fatto che pur non eccellendo in nessuna delle seguenti caratteristiche, da al corpo un misto di forza, resistenza, agilità etc. in un unico allenamento.
in questa ottica va vista la sua funzionalità nel “quotidiano”….certo un quotidiano magari di chi fà un lavoro di “fisico” sennò se ne può avvertire l’utilità solo in casi eccezzionali tipo un trasloco.
Non stò dicendo che sia meglio di bodybuilding, powerlifting o altro..assolutamente..ma per chi non compete e vuole semplicemente stare genericamente in forma è, data la sua aspecificità e moltitudine di variabili, assolutamente divertente.
Per chi non ha finalità precise è l’optimum…è il FITNESS moderno…certo se poi si va nelle competizioni del crossfit troviamo atleti coi contro…. che sono tutt’altro che fitness ma comunque eccellono nel crossfit e i suoi wod che diventa uno “sport” a se stante…non che vi siano transfert in altre discipline…sennò farebbero altro appunto.
Per quello che riguarda il corpo libero ci tengo a precisare che, a parte demoni personali, le alte ripetizioni servono per condizionare il corpo verso skills sempre più difficili ( il carico è fisso e se non cambi esercizio/leve l’unico incremento e dato dalle reps).
Pensate ad un ginnasta che fa una sua routine…una croce agli anelli è 1 rep seguita da una statica, idem per planche e hspu.. lo scopo è riuscire a far fare al corpo cose sempre più difficili…macinare ripetizioni aiuta in questo obbiettivo ma non è la finalità.
Nel libro di Emilio They si parlava di funzionalità articolare,
che libro è? vale la pena di leggerlo? titolo?
thx 🙂
C’è scritto 😉
[quote]Il primo libro su cui ho trovato la parola “funzionale” è stato “Teoria e metodo della tabella di allenamento”, di Emilio They[/quote]
non si parla comunque direttamente di funzionalità articolare, la si cita soltanto
@temudzhin: sicuramente quello che dici è vero, ci tenevo a far vedere tutto sotto un’ottica un pò più… finalistica.
Mi spiego, allenarsi senza un obiettivo non credo sia possibile, persino se si usasse tutto questo per migliorarsi semplicemente fisicamente (chiamiamolo fitness, appunto) si dovrebbe organizzare una programmazione o capire cosa serve a cosa, anche migliorare la resistenza e l’agilità sono obiettivi da porsi.
Persino una persona che vuole semplicemente stare in forma credo che si ponga degli obiettivi durante l’allenamento, altrimenti vorrebbe dire, secondo me, che l’allenamento è proprio un obbligo, un qualcosa che si ritrova a dover fare.
Per quanto riguarda il corpo libero concordo, il discorso a riguardo è un pò come quello dei KT: non si usa lo strumento per la finalità per cui è creato, ma per venire incontro alle nostre esisenze 🙂 Il mondo degli esercizi calisthenics e dei kettlebell sono mondi a parte, così come il powerlifting, ma credo si possa prendere qualcosa di utile da tutti questi
Considivido il discorso di temudzhin.
Perchi non ha mire agonistiche, funzionale vuol dire avvicinarci alla salute.
Che poi i parametri fisiologici non li conosca nessuno è altro, però un allenamento funzionale dovrebbe migliorare i tuoi metabolismi energetici, aumentare la tua massa cellulare, ridurre la massa grassa qual’ora sia fuori dai range, ecc.
In quest’ottica solo l’allenamento misto può rispondere alle esigenze. Daltronde chi si limita a fare pesi ha dei paramtri fisiologici (a parte la massa cellulare) del tutto identici a dei sedentari. Basta prendere degli esami del sangue per notarlo.
Per la preparazione atletica dobbiamo fare un altro discorso, però anche qua non dobbiamo troppo banalizzare.
– Linee di forza
– Velocità del gesto
– Resistenze da vincere
– Muscoli coinvolti
Insomma il discorso è più complesso di quello che sembra, i fondamentali sono i fondamentali e su questo siamo tutti d’accrodo. Ma fare uno stacco da terra per migliorare i muscle-up serve? Fare la panca per migliorare la schiacciata nella pallavolo serve?
Insomma io non conosco una cosa che vada bene per tutto.
Il discorso di fondo giustamente che si è fatto è che:
TUTTO VA BENE PURCHè SIA FATTO CON TECNICA
Poi non è assolutamente vero che tutto va bene ma iniziamo a mettere questo caposaldo qua.
@Visione: Naturalmente sono d’accordo anche io, tanto che la versione iniziale dell’articolo comprendeva un esempio di allenamento, ma proprio poi per tutte le varianti che esponi è stata tolta, era troppo specifica su alcuni esercizi.
Quello che appunto si voleva far passare è proprio quello dici, tanto che la frase conclusiva del testo l’ho proprio riportata dalla tua intervista alla fiera del fitness, mi aveva colpito particolarmente.
Quella agonistica è solo una chiave di lettura, su molti forum ci sono le varie gare, tanto che vorrei suggerire di farne alcune e di più varie su questo forum, dal fare più ripetizioni con lo stacco da terra (deadlift resistance, l’ho letta qui da qualche parte) a chi fa più muscle-up o trazioni o chi solleva di più etc… Alla fine moltissimi di quelli che non fanno agonismo trovano nel competere con altri, anche con dei semplici video, motivo per allenarsi più duramente e imparare a fare sul serio.
C’è poi come dici tutto il mondo del fitness, allora è proprio questo il modo di fare fitness, cioè fare cose che possono divertire, ma che dietro abbiano una logica, oltre quella tecnica ovviamente.
Anche nel non fare sul serio si passa da scheda a scheda, se dietro c’è una logica non è male, anche se dietro ci sono obiettivi fisici, come magari competere con la bilancia 😀
senza cercare definizioni particolari, io credo che l’allenamento funzionale sia un allenamento in funzione di qualcosa.
innanzitutto è stato creato solo per fare soldi; infatti, dal suo ingresso nel mondo del fitness (e sportivo purtroppo) sono nati i vari attrezzi “funzionali”, con il solo scopo di essere venduti per magiarci sopra.
inoltre la preparazione fisica ha già i suoi punti fermi (resistenza, velocità e forza). se io proponessi ad un atleta di allenarsi con sandbag, trx, bullbag e altre fesserie “funzionali”, dovrei soltanto vergognarmi come preparatore atletico (e come scienziato motorio, i coglioni d’italia -_-‘). possono anche essere un’aggiunta per creare varietà, però tanta gente che propone queste fesserie per lo sport mi fa semplicemente ridere….insultano anche professionisti del calibro di bompa, bosco, verckoshansky e co.
se io dovessi allenare un calciatore, il trx lo brucerei. se parliamo di fitness, bè, una fesseria in più o in meno non fa differenza…ormai siamo arrivati alla frutta
Ciao a tutti, e grazie agli autori di tutti gli articoli per avermi aperto di più gli occhi sul mondo dell’allenamento!!
Vorrei farvi una domanda..
Io sono un appassionatissimo di palestra e allenamento, alto 1,73 per 76kg, mi alleno con costanza dal 2000 circa e nel 2007 ho preso l’attestato di istruttore FiF di 1° livello.
Dopo tanti anni di allenamento, e sperimentazioni di tutti i generi per sollevare di più e meglio, con obiettivi chiari ma non troppo definiti, cioè più grosso e più magro è meglio 🙂 da un annetto a questa parte mi stavo un pò annoiano..poi ho avuto una “illuminazione”, 2 anni fa mi sono imbattuto, grazie ad un amico nei Kettlebell, che non mi hanno subito convinto, ma hanno insinuato in mè la curiosita. Ora sono già 8/9 mesi che ci sudo alla grande, mi piacciono, e mi diverto un sacco!!
Sono partito con i 16kg passato a 20kg 3/4 mesi fa, e da 1 mese abbondante uso i 24kg.
Ora la domanda in questione è:
perchè, da come si evince da tutti i vostri articoli, bisogna allenarsi con obbiettivi definiti; non ci si può allenare soltanto per il gusto di farlo, per divertirsi e perchè no per mettersi alla prova sempre più e basta?!
Senza per forza passare per la frustrazione di prove sempre più ardue a cui doersi sottoporre?
La vita, il lavoro, non danno già abbastanza pensieri, per poi mettercene altri anche quando facciamo qualcosa che ci piace in cui ci divertiamo?!?!
Che ne pensate?
P.S.
vi allego un mio video di allenemento con i mie “colleghi” di ktb, sul mio personale concetto di divertimento..
(sono quello con la maglietta azzurra)
[url]http://www.youtube.com/watch?v=AIvxGg32ILc[/url]
@Ghisandro:
[quote]perchè, da come si evince da tutti i vostri articoli, bisogna allenarsi con obbiettivi definiti; non ci si può allenare soltanto per il gusto di farlo, per divertirsi e perchè no per mettersi alla prova sempre più e basta?![/quote]
nessuno dice di non farlo 🙂
Anzi, io assolutamente sono il primo che si allena per il gusto, però come dici, per mettermi alla prova [i]sempre di più [/i]! E immagino che anche tu l’abbia fatto passando da KT più leggeri a quelli più pesanti.
Si può gareggiare tranquillamente anche contro sé stessi, anche se solo contro altri si ha veramente un giudizio valido e una motivazione più forte, da soli ci si può accontentare. Tutto dipende dal perché si fa qualcosa, arrivare ad un obiettivo che ci si è prefissati è una soddisfazione! Sparando lì l’idea tanto scrivere, mi sa che tra un pò proporrò, magari l’idea verrà brutalmente cassata, di fare qualche “gara” interna al forum, come quella che si propose tempo fa di arrivare a 5 muscle-up.
@Enzq87: non sarei assolutamente così drastico da definire tutto una fesseria, tutt’altro.
[i]”Chi rompe una cosa per sapere com’è fatta, ha abbandonato le vie della saggezza”[/i] dice Gandalf ne “il signore degli anelli”.
Da tutto si può trarre qualcosa di buono, mi stupirei del contrario.
Mi ricordo l’articolo “io rawer”, in cui si spiegava il programma per arrivare a 100kg di dip. Le dip agli anelli erano un complementare utilizzato, perché buttare via un esercizio che può essere utile?
Nell’articolo di Ado sulle Atlas Stone afferma che un suo atleta, per una gara di stacco, effettuava spesso il Soul Sucker come complementare.
Anche in ottica Fitness, perché denigrare così il tutto? Siamo pur sempre su rawtraining, il motto del sito non è forse [b]Allenati con quello che hai[/b]? Se avessi solo una sbarra per trazioni e non avessi lo spazio per una postazione per le dip, farei forse una fesseria ad appendere alla sbarra due anelli per poter fare moltissimi altri esercizi?
C’è una discussione nel forum su come allenare dei ragazzi in ottica di preparazione atletica per il basket, l’attrezzatura a disposizione è poca, perché non cercare qualche attrezzo non convenzionale da usare in modo intelligente per ovviare a questo problema?
Dai, non esiste un ambiente su cui non si cerchi di fare soldi, perché il funzionale dovrebbe essere diverso non saprei. L’importante è collegare il cervello quando si fa qualcosa e non prendere tutto per oro colato, cosa che voleva spiegare questo articolo.
Ciao Alessandro il tuo punto di vista è del tutto lecito, anzi per la maggior parte delle persone è così.
Diciamo che ci sono 2 casi:
1 Mi alleno per i cavoli miei, quindi non devo render conto a nessuno. Non bevo e poi guido quindi possono allenarmi come più mi piace.
2 Mi pagano per allenare. Divido questo punto; mi pagano per tener compagnia e far divertire e qui possono tornare al punto 1. oppure mi pagano per ottenere dei risultati. Qua invece le cose le devo fare con logica e con professionalità. Leggo che i KT rendono magri, forti e potenti, personal trainer ne decantano le proprietà. Peccato però che non siano gli attrezzi a far dimagrire ma i principi con cui si usano. Mi sembra molto che le persone seguano le mode e si buttino allo sbaraglio. Una persona fa i KT e dimagrisce, woao strumento miracolo, una perde sempre peso ma in gran parte massa magra e acqua.
Insomma tutto va bene a noi ci piace scrivere cercando di dare un senso a quello che facciamo, cercando di trovare le logiche e le soluzioni.
Nella vita di tutti i giorni le persone fanno le cose alla razzo, lavorano alla razzo, tornano a casa e guardano film del razzo. Vorrei sapere quante ore al giorno gli italiani passano a pensare a ragionare, secondo me veramente poche. Così cercare di capire diventa faticoso non perchè lo facciamo di già durante tutto il giorno ma perchè non lo facciamo proprio mai.
Rispetto tutto ma io preferisco quando mi stanco non farlo alla razzo 😉
Grazie celeri delle risposte!!
Siete grandi e professionali come sempre!!!
😉
Al di là di tutti i commenti che potrei aggiungere (da cui mi astengo, perchè qui c’è chi ne capisce sul serio!), voglio far arrivare una “voce dal popolo” alle teste pensanti di raw training: COSI’ MI PIACE, la competenza, la moderazione, lo scambio di idee e tanto Buonsenso!! Questo sito è come quel famoso energy drink… stimola lo spirito e il corpo!
Comunque la mia la dico.
cito dall’ articolo:
“alla base di tutto vi sta la qualità dell’impulso nervoso, non tanto del carico utilizzato”
Io ne sono convinto, sono arrivato alla medesima conclusione osservando gli animali, alcuni di loro danno prestazioni notevoli, basti pensare all’ esplosività del nostro micio di casa! Certo la genetica e la biomeccanica sono differenti, ma credo che ci sia anche un approccio mentale differente, loro hanno un’ innata ottima capacità di “focus”, se posso usare questo termine. A sensazione, irrazionalmente penso che il produrre forza sia anche conseguenza dell’ abitudine ad uno stato mentale, è per questo che fare pesi diventa un po’ come meditare, come lo yogi che si addestra nel mantenere la concentrazione, l’ atleta usa la mente per creare la massima forza in un istante.
Vabbè mi blocco qui lo svarione.
Ciao a tutti!
Al
[quote]Al di là di tutti i commenti che potrei aggiungere (da cui mi astengo, perchè qui c’è chi ne capisce sul serio!)[/quote]
Tutt’altro, ogni commento è benvenuto 😉
Ti ringrazio per l’apprezzamento! E per lo “svarione”, interessante!
Il discorso de ‘la tecnica nei fondamentali è l’unica cosa funzionale’ si intende funzionale alla capacità di produrre forza.
Aimè invece è così semplice: se un atleta usa i sovraccarichi significa che ha una carenza di forza. Altrimenti davvero, che senso ha?
Se questo avviene, non ci sono minchie: lavorare tecnicamente sui fondamentali è la cosa che ha più transfer in assoluto. Una panca piana tecnica ha transfer su tutti i movimenti della parte alta del corpo.
Il resto è un altra cosa. Per il functional strength, cioè la forza funzionale, nel tempo vedrete, tutti mi daranno ragione, così come me l’hanno data sulla tecnica, il distribuito, allenare il movimento e non il muscolo, eccetera eccetera eccetera.
Solo una casa in più, anzi due: concordo molto sul discorso del funzionale \ salutare che fa Visione. Mi sembra una cosa di grandissimo buon senso. Allenarsi per star bene, beh, non sono certo i pesi la prima scelta che andrebbe fatta, anzi.
Solo sulle linee di forza, se intendiamo quelle descritte da Bompa o dai manuali archeologici do allenamento, beh, semplicemente non esistono.