La sfida del pre-workout - Rawtraining
di Francesco Pelizza
È quasi ora di allenarsi!
Cosa facciamo? Perché lo facciamo e quando?
Sono molti gli elementi da considerare importanti sull’impronta nutrizionale!
Partiamo dallo schema classico che si incontra molto di frequente:
Allenamento di pomeriggio (16-19): momento spesso definito il migliore per quanto riguarda lo stato ormonale di questa parte della giornata. Questa affermazione mi trova concorde quando esiste un contesto ben preciso ed equilibrato di alimentazione e ritmi di vita.
Un divoratore di fast food e in generale alimenti ipercalorici e/o una persona che vive le giornate in modo sregolato (anche solo negli orari), tra le 16 e le 19, e in nessun altro momento della giornata avrà uno stato ormonale ottimale. Le energie non mancheranno (per l’ipercalorico) ma ci saranno forti sovraccarichi organici per l’introito di calorie esagerato, o a causa dei ritmi di vita non costanti e stabili.
Non consideriamo gli imprevisti e partiamo dal presupposto che vi alimentiate bene, abbiate ritmi di vita regolari e gli allenamenti rappresentino un lato importante del vostro vivere, con l’obiettivo di mantenersi in forma, stare bene con se stessi, ottenere soddisfazioni e, perché no, competere in qualche federazione.
La piccola premessa che vi faccio, è che l’impronta delle migliori performance sportive non viene solo e direttamente dall’alimentazione, ma dallo stato metabolico del soggetto.
Potreste pensare che “Metabolismo e Alimentazione” siano quasi la stessa cosa, ma lo sono davvero? La risposta più ponderata è “si e no”, oppure “ni”, insomma la verità è un mix dei due.
Innanzi tutto dobbiamo ricordare che mangiare permette al metabolismo di settarsi sulle “giuste frequenze” che vi permettono di dare il meglio in una sessione di allenamento, ma “dare il meglio” significa anche altro, che sta di contorno all’alimentazione.
Quanto dormite? Quanto lavorate? Quanti stimolanti usate? In che condizioni ambientali vivete? Solo dopo aver preso in considerazione tutti questi fattori potrete analizzare l’impatto connesso a come e quanto mangiate.
I principali fattori da considerare per l’allenamento sono i seguenti:
- Stato energetico: se mangiate pulitissimo ma in quantità ridotte rispetto ai vostri fabbisogni giornalieri, l’allenamento inizierà velocemente sotto la spinta dell’adrenalina e del cortisolo, ma quello che otterrete successivamente sarà un maggiore stress e catabolismo per tutto il corpo.
- Stato di veglia: essere troppo stanchi per aver dormito poco o aver lavorato troppo, vi mette in una condizione di remissività all’attività fisica, soprattutto del punto di vista neurologico. Sarà quindi più probabile che finiate ad allenarvi innescando meccanismi di risparmio energetico relativi ai gesti tecnici che dovreste eseguire, rendendo meno e accumulando un lavoro meno positivo e costruttivo per i vostri obiettivi sportivi.
Come reagire e migliorare la situazione?
Attenzione ai dettagli e alla programmazione!
Imbottirvi di stimolanti (e/o termogenici) alza l’adrenalina e il catabolismo e in questo meccanismo forzato la virtuosità si perde. In questa condizione, in mancanza di glucosio, saranno molte le proteine catabolizzate e gli acidi grassi saranno sì bruciati, ma con una velocità che non può aumentare all’infinito.
Per cui se siete stanchi, usare caffeina & “company” non vi aiuta, soprattutto vicino all’allenamento. Queste sostanze infatti produrrebbero il maggior scompenso di adrenalina presente nelle 24 ore, che risulterebbe negativo in molti modi. Oltre a ciò, le persone metabolicamente più sensibili potrebbero faticare a prendere sonno e/o a riposarsi.
Se usate stimolanti spalmateli nella giornata in modo decrescente dalla colazione, dove potete tollerarne di più, alla sera, dove dovreste astenervi completamente dall’assumerne. Per quanto mi riguarda il mio consumo di questo tipo di sostanze si ferma alle 2 del pomeriggio.
Piuttosto che termogenici e stimolanti super spinti, affidatevi a prodotti più naturali come caffè, guaranà, tè nero, verde, darjeeling o della qualità che preferite.
Alterare troppo lo stato di veglia non è produttivo, vi farà sentire più reattivi, ma non significa che sarete anche più produttivi e/o qualitativi.
Il vostro stato energetico non solo passa attraverso un’alimentazione che deve soddisfare un metabolismo basale arbitrario, ma ognuno di noi ha esigenze particolari, basali e di surplus dettato da stile di vita e attività giornaliere.
Il calcolo delle calorie non è così banale e spesso risulta errato quando si pretende di fare calcoli troppo precisi. Alcune persone tendono infatti a ricercare il modello alimentare perfetto e si aspettano di ottenere solo un ritorno positivo, in merito del fatto che ritengono il modello ben studiato e calcolato. Tutto ciò può essere però fuorviante dato che gli imprevisti capitano di continuo e un buon piano alimentare ne deve tener conto!
Imbottirsi di nutrienti di un solo tipo (solo proteine o carbo o grassi) prima dell’allenamento, non vi salva dal catabolismo in senso assoluto e potreste finire con l’appesantire il vostro sistema gastrico e allenarvi male in carenza energetica.
Fatte queste premesse, cosa fare per gestire al meglio il pre-workout?
“Le soluzioni semplici non fanno parte del corpo umano”, è un motto che risulta vero molto spesso.
- Stimolanti e termogenici NO, perché sono controproducenti
- Le proteine sono pessime fonti di energia. Gli acidi grassi richiedono tempo per essere assimilati, possono quindi andar bene a distanza di almeno un’ora dall’allenamento, o più ottimisticamente un’ora e mezza.
- Possono andare bene i carboidrati, ma il nocciolo della questione è che la nutrizione del pre-workout, non è mai magica. Quello che assumete come nutriente prima di allenarvi ha un peso molto relativo, perché conta l’insieme non solo delle 24 ore, ma dei giorni e delle settimane precedenti.
Esistono infatti, distretti del vostro organismo in grado di settare il proprio funzionamento in base a giorni o settimane di alimentazione e vita quotidiana.
Le più importanti sono le surrenali e stressarle significa ottenere meno masse muscolari, più masse grasse e un minore progresso sportivo. In questi casi non vi sarà integratore magico del pre-workout che tenga. Niente vi permetterà di mettervi nelle migliori condizioni metaboliche se le surrenali sono iperattive in senso negativo.
Conta quindi di più mangiare bene e con quantità adeguate, senza usare integratori pre-workout, che mangiare come capita durante il giorno, per poi, nel pre-workout, introdurre con alimenti e integratori tutto ciò che pensiate faccia bene per l’allenamento.
Tutto è relativo. Non esiste una sola chiave di lettura, magica, imbattibile e redentrice da tutti i difetti, errori e problemi che caratterizzano la nostra quotidianità.
fpelizza
Francesco Pelizza, laureato in Biotecnologie e appassionato di scienze dell'alimentazione, ha sposato per passione un approfondimento culturale profondissimo in questo campo diventando una delle voci più interessanti ed innovative del settore.
Powerlifter, campione Italiano in carica categoria 120 chilogrammi, è uno dei pochi atleti in Italia ad aver disteso più di 500 libbre nella panca piana. Fortemente motivato al costante miglioramento dei propri risultati agonistici è un fiero atleta natural.
Front lever tutorial25 Marzo 2013
White heat 25 Marzo 2013
1 commento
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Le ultime frasi sono da stampare in mastodontico e appendere in palestra.
Bellissimo articolo, in poche parole riassume la complessità della triade Allenamento-Nutrizione-Attivazione. Bello!