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Questo metodo di allenamento è indicato principalmente come ottimo strumento per le preparazioni atletiche.
Dovrebbe consistere nel utilizzare schemi di forza con un buon coinvolgimento neurale in cui le pause sono caratterizate dall' inserimento del gesto specifico da gara o una sua variante, è/era utilizato da lanciatori e artisti marziali se non ricordo male.
Penso che l' idea fosse di sfruttare gli adattamenti nervosi ai pesi a breve termine durante il lavoro specifico nella speranza che si avessero anche degli adattamenti a lungo termini, e che il cervello si approcciasse al gesto specifico spingendo al massimo.Un ulteriore effetto potrebbe essere che l' atleta possa concentrarsi più sulla tecnica che sullo "spingere" perchè tanto spinge da solo, di questa cosa mi ero accorto quelle poche volte che lanciavo il giavellotto dopo la palestra.
Questa roba può funzionare? Avevo letto una tesi di laurea in cui si parlava degli effetti benefici del lavoro con sovraccarico durante il riscaldamento in alcuni centometristi, quindi sembrerebbe che gli adattamenti a breve termine siano "condivisibili" tra i vari movimenti, ma quelli a lungo termine?
