2011 Giants Live-London Qualifying Tour: Shaw si assicura un posto al WSM - Rawtraining
di Elizabeth Hammond
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I primi tre classificati nella competizione Strongman Giants Live di Londra si guadagnano un posto per il contest World’s Strongest Man (n.d.r. si tratta della più importante competizione mondiale di strongman) e mentre il destino del vincitore, Brian Shaw, non era mai stato messo in dubbio, all’inizio della giornata c’era ancora un grosso punto di domanda su chi si sarebbe aggiudicato il secondo e il terzo posto disponibili. Tenutosi al ExCel London expo center come parte del 2011 IFBB Grand Prix & Fitness Expo Weekend, l’evento di due giorni ha attirato una grandissima folla di appassionati.
Durante il primo giorno si è tenuta la prima fase eliminatoria del Giant Live con 25 strongmen non professionisti provenienti da cinque paesi impegnati a fare del loro meglio per guadagnarsi il two-step ticket in palio: il primo step consisteva nel piazzarsi tra i primi tre nella prima giornata per poter poi accedere al contest pro del giorno successivo; il secondo step invece prevedeva il piazzamento tra i primi tre al contest pro per guadagnarsi così un posto al World’s Strongest Man (WSM). La posta in palio era davvero alta e, a giochi fatti, Rafel Wilczynski dalla Polonia è riuscito a conquistare la prima posizione, seguito a ruota da Lauri Nami dall’Estonia. Wilczynski ha chiuso ben 9 ripetizioni al Log Lift, mentre Nami è riuscito a mantenere una posizione alta in un gruppo di eventi che il promotore, Colin Bryce, ha definito come disegnati “per testare i concorrenti di oggi senza prosciugarli completamente in vista dell’evento di domani. Non volevamo strappargli via la pelle dalle mani il primo giorno”. L’inglese Gary Gardner ha ottenuto la terza posizione.
Il secondo giorno, i tre non professionisti qualificatisi alle eliminatorie si sono uniti al gruppo dei professionisti che includeva gli strongman di primo piano Brian Shaw dagli USA, Mark Felix, Terry Hollands e Laurence Shahlaei dal Regno Unito, e Stefan Solvi-Petursson dall’Islanda. Il contest sicuramente non avrebbe potuto essere in mani migliori considerando che la regia dell’evento era presidiata da Svend “Viking” Karlsen, vincitore del World’s Strongest Man 2001, e dall’agente di polizia Derek Poundstone, top strongman di livello mondiale, e che il ruolo di arbitro e di segnapunti erano ricoperti rispettivamente da Gregor Edmunds e da Scott Rider, professionisti degli Highland Games. Il produttore Colin Bryce, diventato papà della figlia Gabriella pochi giorni prima, durante la supervisione dei sei eventi non ha mostrato segni di cedimento dovuti alle notti insonni: gli eventi, filmati anche da una troupe televisiva, sono stati presentati con un ritmo incalzante e un grandissimo entusiasmo.
Scott Rider, olimpionico, concorrente ai Commonwealth Games e agli Highland Games World Championships, avanza con in mano il registro dei punteggi. “Scott sembri un secchione con gli occhiali” ha rimarcato Randall Strossen. “Io sono un secchione” ha replicato Rider.
Max Strongman Deadlift
Nel max deadlift sono state applicate le classiche regole dello strongman, il ché significa che era consentito sia l’uso delle lifting straps che l’infilata (hitching). Il peso di partenza, pari a 320 Kg, è stato centrato da tutti e dodici i concorrenti. A quota 390 i tre vincitori della prima giornata sono stati eliminati insieme a Ricardo Nort del Brasile. Poundstone ci ha subito fatto notare che quel carico, pur essendo così elevato, è quasi uno scherzo per alcuni di loro che sollevano due o tre volte il loro peso corporeo ben oltre quello che in un passato recente era considerato un grandissimo deadlift. Per esempio il vincitore del WSM 1999 ha eseguito un max deadlift con 380 kg e Karlsen, che arrivò secondo, si fermò a 375.
L’agente di polizia più forte del mondo, Derek Poundstone ha dato prova di essere molto in gamba anche dall’altra parte del microfono: ha intrattenuto la folla mantenendola informata sull’evoluzione della competizione e condividendo con loro la prospettiva dettata dall’esperienza di un atleta professionista.
A quel punto erano rimasti 8 partecipanti impegnati nel tentativo di ottenere il nuovo record mondiale con 412,5 kg. Il sudafricano Gerrit Badenhorst stabilì infatti per primo il record attuale di 410 Kg nel 1996, che è stato poi eguagliato da Kevin Nee. Bene, oggi in campo erano presenti un gruppo di atleti agguerriti che ritenevano di poter fare meglio. L’inglese Darren Sadler malgrado la sua potente stazza ha dovuto desistere, così come il Lituano Vitautas Lalas, ora residente in Irlanda. Il possente Felix dalle braccia lunghe è stato il primo a battere il record mondiale apparentemente senza sforzo, “come se stesse sollevando la spesa” ha osservato Bryce. Dopo il suo sono seguiti a turno i record di Shahlaei, Hollands e Shaw. La notevole altezza di questi atleti Felix 1,90 m, Hollands 1,98 m e Shaw 2,03 m ha contribuito a spazzare via la solita credenza che i grandi stacchisti debbano necessariamente essere di altezza medio-bassa.
A 420 kg “in fase di avvicinamento verso la mezza tonnellata” secondo Poundstone Felix, Shahlaei e Shaw hanno completato l’alzata. Hollands, avendo a che fare con uno strappo al bicipite e un infortunio alla bassa schiena, ha ritenuto fosse un po’ troppo per le sue possibilità e ha deciso di ritirarsi dalla competizione, cosa che del resto aveva già programmato di fare dopo aver regalato alla folla un ottimo spettacolo nel deadlift. Parlando di infortuni, Karlsen e Poundstone, entrambi abili annunciatori, erano anch’essi in fase di recupero da alcuni problemi fisici. Karlsen si era infortunato un femorale durante lo show televisivo Pros vs. Joes, mentre Poundstone stava recuperando da quello che lui definisce un infortunio da “vecchia zitella”: la frattura di una vertebra toracica dovuta ai “troppi sollevamenti nel corso degli anni” questo tra l’altro è il motivo per cui Derek non era tra i partecipanti alla gara. Poundstone ha dichiarato di seguire attualmente un allenamento leggero, più simile a quello di un bodybuilder.
Sofferente per un recente strappo al femorale. Svend Karlsen era costretto a girare con le stampelle.
Con il sudore che sprizza da tutti i pori, Brian Shaw stacca questi 430 kg per pareggiare il risultato di Laurence Shahlaei…
…che si siede all’indietro mentre si prepara a imbucarsi sotto questo immenso carico.
Dopo i 430 kg, Shahlaei e Shaw rimasti gli ultimi atleti in gara hanno conferito con i giudici in merito al tentativo successivo. Bryce ha condiviso con noi questo retroscena: “Laurence dopo i 430 kg si è avvicinato con un sorriso sarcastico dicendo ‘Dai va, proviamo i 440 kg’. Avevo intuito che sapeva che quel carico andava oltre le sue possibilità e che voleva solo portare anche Brian a provare i 440 kg sperando in un suo fallimento. Ma la cosa divertente è stata che Brian avvicinandosi ha detto a Laurence ‘Bene dai proseguiamo con 440 kg?’. Laurence, che non ha sicuramente la stoffa del giocatore di poker, ha sorriso rispondendo ‘Io più di così non posso fare Brian. Tu fai quello che vuoi'”. Shaw ha tentato da solo un sollevamento pari a circa il doppio del suo peso corporeo ma non è riuscito quasi a staccarlo dal suolo. Come ha notato Poundstone “È più doloroso provare e fallire un deadlift pesante che riuscire a completarlo”. Così, al termine della prima prova, Shaw e Shahlaei oltre a condividere il nuovo record mondiale di 430 kg hanno raggiunto a pari merito in primo posto in classifica.
L’annunciatore Colin Bryce (al centro) non ha dovuto abbassarsi mentre guardava Laurence Shahlaei (a sinistra) e Brian Shaw (a destra) stringersi la mano prima del deadlift. Questa scena si è ripetuta anche alla fine della prova che si è conclusa con un pareggio proprio tra questi due atleti.
Farmer’s walk
Se te la cavi bene nel deadlift, probabilmente te la caverai bene anche nel farmer’s walk, posto che tu sia abbastanza svelto con i piedi. Questo principio si è rivelato vero anche oggi. I due implements per il farmer’s walk erano davvero super pesanti: 187,5 kg l’uno, circa 45 kg in più di quello che si vede di solito al WSM, con delle maniglie davvero molto spesse. In un’intervista prima della competizione, Shaw aveva affermato che gli piacevano le prese molto fat dato che lui, avendo delle mani molto grandi, riusciva ad avere una presa migliore degli altri.
Mark Felix (a sinistra) sta correndo verso il secondo posto nel farmer’s walk mentre Gregor Edmunds (a destra) mantiene la tradizione di famiglia arbitrando sotto l’ombra di un cappello nero marchio reso famoso da suo padre, Douglas, al World’s Strongest Man contest.
Molti atleti hanno trovato questo evento davvero duro. Barcollando solo per una breve distanza e con molti appoggi e fermate, Wilczynski ha ottenuto il migliore risultato tra i tre non professionisti, riuscendo a percorrere tre quarti della distanza prevista; Sadler è riuscito a sorpassarlo di diversi metri. Petursson, con le sue mani enormi e un’altezza di 1.98 m, ha mostrato a tutti come va fatto il farmer’s, eseguendo velocemente il tragitto andata e ritorno e montando la folla dopo la sua grande prestazione. Shaw e Shahlaei si sono affrontati nella stessa manche ma, mentre Shaw si è fermato a metà percorso per rimettere il magnesio sulle mani, Shahlaei ha compiuto senza fermarsi il giro di boa e percorso il ritorno di corsa chiudendo in 21.83 sec, primo posto assoluto. Potente e atletico, secondo Karlsen, Shahlaei non solo ha gambe lunghe e piedi veloci, ma è anche “un vero gentleman e amico di tutti nel circuito dello strongman”.
Laurence Shahlaei e Brian Shaw quasi appaiati durante la prima fase del farmer’s walk. La situazione è cambiata notevolmente dopo il giro di boa.
Mentre lo staff provvedeva a ripulire le pedane del deadlift dal sudore e dal magnesio, Poundstone ha dato alla folla prova della sua forza arrotolando una padella per friggere e rompendo un martello da carpentiere.
Appollon’s Axle overhead lift
Il sollevamento sopra la testa con l’Apollon’s Axle è stato incluso nella modalità last-man-standing (n.d.r. si aumenta progressivamente il carico, chi fallisce l’alzata viene eliminato, l’ultimo che rimane vince) a partire da 155 kg. La barra non era in grado di ruotare e la tecnica per portare il peso sopra la testa variava a seconda dell’atleta, dalle prese continentali a quelle in opposizione, si è visto perfino uno split clean, movimenti di press in senso stretto o con “leg drive” e jerks in stile olimpico. Anche in questo caso l'”amatore” Wilczynski si è distinto con sollevamenti davvero notevoli fino a 185 kg, quando la barra è ricaduta dietro la sua testa; anche il non professionista Nami è riuscito ad arrivare a 175. Sadler ha chiuso i 185, impresa non da poco per i suoi 130 kg di peso corporeo. Il lituano Lalas, con una grossa eredità da raccogliere (quella di Zydrunas Savickas), ha davvero impressionato riuscendo a tenere il passo e a mostrare che, se le tue spalle sono abbastanza forti, tutto quello che devi fare è stare in piedi e spingere la barra sopra la testa. Petursson, caduto in trappola nel farmer’s walk, con molte difficoltà è riuscito a chiudere i 185 kg.
Lauri Nami ha eseguito uno split clean e uno split jerk per chiudere il sollevamento delle Apollon’s Wheels.
Nonostante l’overhead press rappresenti il suo tallone d’Achille, Felix ha un record personale di 165 Kg “un risultato immenso per lui” ma 175 kg erano davvero troppi: è riuscito a completare il clean provando più volte la spinta ma fallendo l’alzata. A 195 Kg Lalas ha confermato le previsioni di Poundstone: “Le sue spalle riescono a malapena ad entrare tra le ruote. Se riesce ad eseguire il clean, vi garantisco che riuscirà anche ad eseguire il press”. E in effetti ce l’ha fatta. Anche Shaw e Shahlaei sono riusciti a chiudere l’alzata e Poundstone ha riassunto la situazione dicendo:”Vitautas ha le spalle migliori ma il suo clean è traballante; l’altezza di Brian è uno svantaggio; e Laurence ha qualche difficoltà dal punto di vista tecnico ma sta migliorando sempre di più”.
Con un carico di 205 Kg Lalas non è quasi riuscito ad eseguire il press dopo aver speso troppe energie nel clean usando lo stile continentale. Shaw secondo Kerlsen, così alto da “vivere in un’altra atmosfera” ha eseguito un’ottima alzata, 5 kg sotto il record mondiale. Shahlaei è riuscito a chiudere il clean fallendo però il press e lasciando così a Shaw il primo posto. Arrivati a questo punto, la classifica generale vedeva ancora Shahlaei primo a 34 punti, seguito da Shaw a 32.5.
Vitautas Lalas ha dimostrato che se le tue spalle sono abbastanza forti, ti basta stare in piedi e spingere il peso sopra la testa, esattamente come fa un altro lituano di nostra conoscenza.
Dietro all’arena dove si svolgeva la competizione strongman, si è svolta una dimostrazione di sport estremi, con i ragazzini che volavano su una rampa half-pipe alta circa 4-5 metri per lato, con skateboards, pattini in linea e BMX per freestyle. Spiccando il volo in verticale ad ogni passaggio, eseguivano i loro trick aerei prima della discesa, solo per proiettarsi in un flash dall’altra parte della rampa per un nuovo decollo era davvero un contrasto surreale rispetto ai carichi immensi che venivano maneggiati all’interno dell’arena strongman.
Loading medley
La competizione è davvero decollata con il loading medley, evento che prevedeva il caricamento su una piattaforma di due barili e di un IronMind sandbag nel minor tempo possibile. Nami, forse 30 cm più basso di Felix, ha ottenuto un tempo migliore di quest’ultimo con 31.63 secondi. Wilczynski ha lasciato cadere un barile ad è inciampato, ma è riuscito comunque a riprendersi. Petursson ha completato l’evento in un tempo di 30,94 secondi… ma Lalas, più basso ma molto veloce, ha chiuso la prova in 26,68 secondi. Shaw, che doveva colmare il distacco tra lui e Shahlaei è riuscito a conquistare un 28,07. Purtroppo Laurence, avendo affrontato la competizione con una brutta influenza e sfinito dopo i primi tre eventi, ha chiuso per ultimo con 44.72 secondi: al termine della prova era davvero ansimante e molto provato. A questo punto della gara Shaw è riuscito a passare in testa alla classifica generale.
Dopo che un sandbag caricato male gli era costato con ogni probabilità la vittoria al World’s Strongest Man contest del 2010, era facile scommettere che Brian Shaw, il grande uomo dal Colorado, non avrebbe permesso che questa cosa capitasse ancora.
Circus dumbbell
Mentre gli strongman si scaldavano con un manubrio da 65 kg, il vero protagonista da 100 kg era là vicino che aspettava il suo turno Bryce ci ha spiegato le regole della prova: “afferrando l’impugnatura, più spessa di una lattina di Coca Cola, devi sollevare il manubrio con due mani portandolo alle spalle e, dopo aver trovato il tuo equilibrio, devi portarlo sopra la testa con una mano”.
Pochi concorrenti sono stati in grado di completare questa prova. Shahlaei è riuscito a chiudere una ripetizione, eseguendo il press più volte ma lasciando cadere subito il manubrio prima che l’arbitro desse il segnale di discesa. Anche Felix è riuscito a completare una ripetizione mentre Sadler ne ha chiuse 2. Petursson, combattendo contro il dolore provocato dal suo infortunio, ha chiuso la prova a mani vuote. “Sul gradino più alto della catena alimentare”, così come l’ha descritto Karlsen, “la montagna degli Stati Uniti”, Shaw ha chiuso ben 5 colpi mentre il suo avversario quasi appaiato, Lalas, cercava coraggiosamente di contrastarlo chiudendo 4 ripetizioni e mostrando un cuore da leone oltre che la sua grandissima forza nel press.
Chiudendo quattro ripetizioni, Vitautas Lalas ha completato il Circus Dumbbell secondo solo a Brian Shaw.
Atlas Stones
Le Atlas Stones utilizzate andavano dai 130 ai 205 kg e il gigante Gardner, che aveva vinto questo evento nel contest amatoriale del giorno prima, è riuscito a completare il sollevamento di tutte e cinque i massi in 23,49 secondi. Giunti a quel punto era in lizza per la settima posizione, incollato a Wilczynski che è riuscito anch’egli a completare la prova sollevando le cinque pietre in 33,76 secondi. Petursson si è risollevato riuscendo a completare il caricamento delle cinque Atlas in 21,56 secondi, seguito dal più basso Sadler, che ha comunque chiuso il sollevamento della quinta pietra, e da Felix che ha completato le cinque alzate in 22,20. Anche Shahlaei è riuscito a completarle tutte e 5, mentre Lalas si è arreso dopo 4.
Quando Shaw si è avvicinato alla prima pietra, Bryce ci ha fatto notare che “per avvolgerti intorno alle Atlas aiuta molto avere 2 metri di apertura alare”. Petursson ha replicato “Si, e aiuta molto anche essere esageratamente forti”. Malgrado abbia commesso un “enorme errore” (secondo Bryce) lasciando quasi cadere il secondo masso, Shaw ha chiuso la quinta pietra ottenendo la vittoria sia nell’evento che nella classifica finale.
Gli è scivolata la seconda pietra e sembrava perfino che stesse per cadergli, ma Brian Shaw è riuscito a riprenderla sotto il suo controllo, a recupare il suo ritmo e a vincere l’evento e la competizione.
I primi tre classificati partiranno per il 2011 World’s Strongest Man contest e questo rende ancora più dolce il grande risultato ottenuto:
1. Brian Shaw (U.S.A.) 67,5
2. Laurence Shahlaei (U.K.) 54,5
3. Vitautas Lalas (Lituania) 53,0
4. Mark Felix (U.K.) e Stefan Solvi-Petursson (Islanda) a pari merito 50,5
6. Darren Sadler (U.K.) 47,0
7. Gary Gardner (U.K.) 31,0
8. Rafel Wilczynski (Polonia) 30,5
9. Lauri Nami (Estonia) 28,5
10. Alex Curletto (Italia) 13,5
11. Terry Hollands (U.K.) 9,0
12. Ricardo Nort (Brasile) 8,5
Congratulazioni anche a Stefan Solvi-Petursson che ha celebrato il suo venticinquesimo compleanno in un modo molto speciale.
Reprinted with permission from MILO: A Journal for Serious Strength Athletes, June 2011 issue, volume 19, number 1 page 15, www.ironmind.com. For more information about MILO and subscriptions, please visit www.ironmind.com.
eHammond
Elizabeth Hammond riveste l'incarico di vice presidente di IronMind dal 1990. Sfruttando il suo background legato prevalentemente al settore del publishing, ricopre anche il ruolo di production editor per tutti i libri e i cataloghi pubblicati da IronMind, nonchè per la rivista Milo, da anni punto di riferimento mondiale per l’allenamento della forza. Sposata con Randall Strossen, presidente di IronMind, Elizabeth nel corso degli anni ha spesso accompagnato il marito presenziando a numerosi eventi legati al mondo degli sport di potenza e scrivendo numerosi reportage delle più prestigiose competizioni.
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13 commenti
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Bell’ articolo……pero’ nonostante mi piace vederli…..non li considero veri atleti….PERCHE’???? Perche’ ce troppo doping immezzo…….quindi tutto cambia……non si puo’ capire bene i percorsi.
Mi impressiona di piu’ atleti piu’ piccoli ma presumibilmente puliti che questi giganti.
Aimè concordo.
Però articolo davvero interessante.
Esistono in circolazione le schede di allenamento ( magari le programmazioni) dei più famosi atleti strongman? Io ho sempre trovato, sul Web, pochissima roba.
@Uther: sinceramente anche noi non abbiamo trovato molto, ma dato che su Milo vengono pubblicati spesso articoli che hanno a che fare con lo strongman (o con gli Highland Games) cerchermo alla prima occasione di tradurre qualcosa in merito (anche a noi interesserebbe molto l’argomento).
Se dovessi trovare qualcosa di interessante sulle programmazioni strongman (anche in Inglese) faccelo sapere ! 😉
Metto alcuni link per Uther:
[URL]http://asp.elitefts.com/qa/training-logs.asp[/URL]
[URL]http://asp.elitefts.com/qa/training-logs.asp?tid=199&__N=Steve%20Pulcinella[/URL]
[URL]http://muscleandbrawn.com/tag/strongman/[/URL]
Piani di allenamento veri e propri non se ne trovano. Solo workout settimanali o articoli. Il massimo che puoi trovare sul piano della programmazione sono i diari di allenamento degli strongman. Ma, come detto, sopra, buona parte di loro sono gorilla dopati, perciò la loro programmazione non ti servirebbe a nulla. In passato, però, avevo cercato informazioni anch’io in merito e avevo letto che molti si allenavano con le logiche del metodo westside, almeno nelle alzate col bilanciere.
Cavolo, mi ha messo i link alla cavolo di cane. 🙁
Grazie deadboy!
In effetti trovare una vaga programmazione in percentuali su un qualsiasi sito americano, che sia di powerlifting, bodybuilding o affini, è una sorta di utopia!
Questi scendono in cantina e si mettono a spostare pietre che pesano più di loro. C’è poco da programmare 🙂
Il fatto è che sanno quando è la loro prossima gara e conoscono già le prove in cui si dovranno cimentare, perciò molti di loro si limitano ad allenarsi in quelle singole prove. La panca, le tirate, gli squat, gli stacchi, i press, sono tutte alzate complementari per loro. O, almeno, io ho questa impressione. Per la parte col bilanciere c’è chi si allena con il metodo westside, chi con il 5/3/1, chi con altri programmi di powerlifting, chi fa le alzate olimpiche. Insomma, c’è di tutto. E’ per questo motivo che fatichi a trovare un piano di allenamento vero e proprio. Ne possono seguire uno solo per le alzate col bilanciere, ma per le pietre e le altre cose non credo. Penso si limitino a simulare le prove della gara nel luogo in cui si allenano.
ha ragione deadboy…conosco un ragazzo qui dalle mie parti che è uno strongman: in palestra fa senza troppe programmazioni esercizi multiarticolari col bilaciere (i soliti che ttt noi amiamo…), sempre pesanti, massimo 4-5 ripetizioni per serie; poi fa un sacco di prove strongman a casa sua coi tronchi, i sassi ecc… e va a correre 2-3 volte a settimana
comunque il migliore rimarrà sempre pudzianowsky!!!!!!
Per chi fosse interessato ad un allenamento strongman… su youtube se scrivete “viking power svend karlsen” trovate un documentario diviso in 6 parti (circa un’ora di filmato) con la preparazione di Svend Karles per i mondiali!! io l’ho trovato interessante… La cosa che mi ha lasciato allibito (e se ne parla anche nell’articolo) è vedere l’apollo’s axle a presa inversa!!! Sti xxxx!
Ahahah! VIKING POWER!!! 😀
Grazie del link.
Nell’ultimo video dei 6 si vede anche il segreto della sua forza e delle sue straordinarie capacità di recupero: “All comes from three basic meals and supplements”. Tradotto: proteine e pillole colorate.
VIKING DOPING!!! 🙂