Preparazione atletica per il calcio - parte 1 - Rawtraining
di Mladen Jovanovi?
Per un rawer la programmazione è la base di tutto. E’ il momento in cui guardi in faccia il tuo demone, gli giri intorno, studi ogni sua caratteristica… e capisci che non sarà per niente una passeggiata. Quando si tratta di una partita a due le variabili che influenzano la strategia sono già moltissime… se poi la battaglia non riguarda voi direttamente, ma un atleta che state allenando, la situazione può essere ancora più complessa. Molti fattori possono non essere sotto il vostro controllo e spesso anche la semplice raccolta delle informazioni che vi servono diventa un compito complesso.
Detto questo, cosa fare quando tutto diventa ancora più maledettamente complicato perché non si ha più a che fare con un solo individuo ma con un’intera squadra ?
In questo caso il numero di variabili esplode e può succedere che la complessità del sistema porti all’abbandono di ogni forma di programmazione in favore di una strana alchimia che unisce improvvisazione e sperimentazione incontrollata, casualità e tradizione, autorevolezza e fede.
Ovviamente questo modo di affrontare la praparazione è diametralmente opposto alla nostra visione dell’allenamento e per questo abbiamo deciso di proporvi questo studio di Coach Mladen Jovanovic. Al di là del particolare sport descritto nell’articolo (in questo caso dedicato proprio al calcio), la metodologia e il tipo di analisi proposta può sicuramente essere adattata ad altri contesti e fornire diversi spunti a chi si troverà a dover impostare una programmazione per uno sport di squadra.
Vista la dimensione dello studio originale abbiamo deciso di presentarlo in una serie di tre articoli che verranno pubblicati a distanza di diverse settimane l’uno dall’altro per non polarizzare troppo le pubblicazioni.
Prefazione
Questa guida alla preparazione fisica è stata pubblicata originariamente su una serie di articoli nel blog Complementary training con il titolo “Pianificazione pre-season di 8 settimane per il calcio”. In questa edizione speciale creata per il sito 8 WeeksOut questa serie di articoli è stata raccolta e revisionata sotto forma di e-book (N.d.T. RawTraining pubblicherà la guida originale in tre uscite. Dopo la pubblicazione dell’ultima parte forniremo anche la possibilità di scaricare l’e-book completo).
Introduzione
Vista l’importanza rivestita dal calcio a livello europeo e considerata la sua popolarità in Serbia, quando iniziai la mia attività di preparatore atletico per questo sport decisi di scrivere questa guida alla preparazione fisica.
Oltre al presente lavoro ho pubblicato anche un manuale di 200 pagine intitolato “Physical Preparation for Soccer” in cui è riassunta la mia esperienza sul campo e la filosofia relativa alla preparazione fisica che ha caratterizzato la mia attività a partire dal 2007, se non l’avete ancora letto vi consiglio di dare un’occhiata anche a quel manuale. La verità però è che il mio pensiero rispetto a quel primo scritto ha subito un’evoluzione e la guida che ora state leggendo è proprio frutto del mio desiderio di capire dove tale evoluzione mi abbia effettivamente portato. Le informazioni relative alla periodizzazione contenute nel primo manuale erano piuttosto confuse e al momento di scriverlo mi trovavo al pro-interval camp (a farmi le seghe mentali sull’allenamento aerobico). In quel periodo c’erano anche alcune domande che mi tormentavano e a cui spero di aver dato risposta (o per lo meno spero di essere giunto a nuovi quesiti) per lo più seguendo una filosofia più pragmatica, contestuale/ecologica e complementare sbarazzandomi dei dogmi e/o riflettendo più in profondità su quei temi.
Prima di leggere questo modello i lettori dovrebbero dare anche un’occhiata alla mia analisi della struttura degli sport di squadra (calcio compreso) disponibile qui e alla mia breve filippica in merito all’allenamento per la resistenza che trovate qua (assicuratevi di leggere l’eccellente serie di articoli sull’allenamento della resistenza scritti da Lyle McDonald).
Questo manuale per la preparazione fisica ruota intorno ad un arco temporale di 8 settimane nel periodo di pre-season. Perché 8 settimane? In Serbia di solito nel calendario delle competizioni è previsto un periodo di transizione tra la prima e la seconda parte della stagione e in genere il secondo periodo di preparazione prima dell’inizio della seconda metà del campionato dura circa 8 settimane. Dato che sto utilizzando la terminologia occidentale mi riferirò a questo periodo di preparazione con il termine “pre-season“, dato che la squadra in tale periodo organizza camp di preparazione e allenamento con l’intero organico.
È importante ricordare che questa pianificazione di 8 settimane per la pre-season è estratta da un più esteso quadro annuale. Questa è la ragione per cui a volte è possibile avvertire la mancanza di alcuni fattori legati al contesto e per questo per la sua realizzazione ho assunto un paio cose:
- La prima partita della seconda parte della stagione si terrà la 9° settimana e la squadra in quel momento dovrà essere in una condizione di picco agonistico (stato di forma). Se vi state chiedendo il perché, è presto detto: iniziare la restante parte del campionato con una buona performance e una vittoria è davvero un’ottima cosa per aumentare la fiducia del team nei propri mezzi (specialmente rapportando la performance a quella relativa alla prima parte della stagione). Lo stato di forma (lo studio finalizzato a gestire i picchi) oscillerà durante la restante parte della stagione in funzione del calendario delle competizioni (dipende infatti dalla squadra affrontata e dall’importanza della partita), dell’indice di picco (per avere maggiori informazioni su questo elemento si veda Usage of subjective indicators in monitoring and programming of training) e dei risultati, ma la cosa importante è iniziare e finire al meglio. Tutti si aspetteranno un’ottima performance in coincidenza della prima partita. Diamogli qualcosa su cui riflettere.
- Nelle settimane che precedono la prima partita è importante prevedere almeno 3-4 amichevoli a tempo regolamentare (90 minuti), quindi è importante pianificarle in modo coerente con la programmazione degli allenamenti che, in un determinato periodo di tempo, devono portare la squadra in una condizione sufficiente per affrontare match di quella durata.
- Assumerò inoltre di avere a che fare con un livello basso degli atleti per quanto riguarda l’allenamento della forza (cosa del tutto normale quando si ha a che fare con i giocatori di calcio). Ipotizzerò inoltre che non ci siano infortunati e che il periodo di transizione sia stato caratterizzato da un po’ di scarico/de-training.
- Darò inoltre per scontata la disponibilità di tutta l’attrezzatura e le strutture necessarie per applicare questo schema. Ovviamente questa condizione non sarà sempre verificata quindi in quei casi sarà necessario riadattare lo schema alla situazione.
- Di sicuro farò molte altre ipotesi che al momento non mi vengono in mente quindi vi prego di ricordare che questo è solo una traccia dell’effettivo programma, estrapolata dal più esteso contesto di programmazione annuale e di certo va capito se si possa adattare alla vostra situazione specifica, alle vostre necessità e ai vostri obiettivi. In questo manuale io non mi occuperò di trattare la programmazione annuale e in particolare non tratterò la programmazione in-season e le logiche che sottintendono il passaggio dalla programmazione pre-season a quella in-season. Forse me ne occuperò in una prossima edizione o in un altro manuale.
Componenti dell’allenamento
Posto che il sistema di preparazione include (1) l’allenamento, (2) il recupero e (3) la competizione, le componenti dell’allenamento rappresentano dei sottogruppi del punto numero (1) ed includono:
- La preparazione tecnica
- La preparazione tattica e il processo decisionale
- La preparazione fisica
- La preparazione psicologica e la solidità mentale
- Il carattere dell’atleta e le sue capacità comunicative
- La strategia e la pianificazione della partita
- La preparazione teorica
Ogni componente dell’allenamento può essere ulteriormente suddivisa in numerose sotto categorie e tra non molto mi occuperò in modo più approfondito di quella relativa alla preparazione fisica. Vi prego inoltre di notare che nell’elenco potrebbero essere incluse non solo le procedure di recupero, ma anche la nutrizione e l’integrazione, che possono essere considerate sottogruppi della preparazione teorica.
Definizione degli obiettivi
Prima di passare alla definizione degli obiettivi per ogni componente dell’allenamento è necessario esaminare il sistema di analisi a tre livelli che ho menzionato in alcuni recenti articoli pubblicati sul mio blog:
Malgrado utilizzeremo solo i primi due livelli, anche il terzo è importante. Il terzo livello dell’analisi (Analisi dei carichi di allenamento) dovrebbe fornirci alcune idee in merito al lavoro svolto precedentemente dagli atleti. Tale indicazione può fornirci un punto di partenza in termini di tipi di allenamento che sono abituati a svolgere e in merito al livello di stress che sono in grado a tollerare, il quale a sua volta può darci delle indicazioni sulla capacità di lavoro dei giocatori, sulla loro tendenza a subire infortuni e sulla tipologia di quest’ultimi. Questi dati possono esserci d’aiuto nella creazione del programma di allenamento.
In questo articolo non intendo occuparmi nel dettaglio dell’analisi del gioco e dei requisiti necessari. Potete trovare online numerose ricerche che trattano questo tipo di analisi e forniscono numeri e requisiti precisi per tutte le componenti dell’allenamento. Nella tabella riportata di seguito per ogni ruolo potete trovare i requisiti tratti dal manuale della FIFA. Tenete presente che si tratta solo di un breve sguardo molto semplificato quindi prendetelo solo come un punto di partenza o un esempio.
Il secondo livello comporta una valutazione delle caratteristiche dei giocatori basata sulle richieste del gioco (e della posizione ricoperta). Per questo motivo i test devono essere in un certo qual modo specifici. Al termine di questa analisi conosceremo i punti di forza e le debolezze relativi ad ognuna delle componenti dell’allenamento, sia per quanto riguarda i singoli individui che per i sottogruppi e in generale per l’intera squadra. Possiamo valutare questi aspetti guardando i giocatori durante una partita (la partita è il test migliore specialmente quando si tratta di assegnare una valutazione alle capacità tecniche e tattiche) o ideando una batteria di test (indicata specialmente per la valutazione della preparazione fisica). Tra non molto parlerò in modo più approfondito della batteria di test per la preparazione fisica.
A questo punto abbiamo le caratteristiche richieste dal gioco e la valutazione degli atleti in termini di punti di forza e debolezze. In altre parole ora sappiamo quello che serve e quello che abbiamo.
Prendendo in considerazione anche il contesto/ambiente (potremmo eseguire un’analisi SWOT del contesto) abbiamo in mano tutti e tre i vincoli che influenzano la definizione dell’obiettivo. All’interno del contesto potremmo anche includere i limiti di tipo temporale, gli avversari che dovremo affrontare e i periodi determinanti della stagione a cui dovrebbero corrispondere i picchi della condizione.
Per un determinato arco temporale (in questo caso si parla di pre-season e della seconda parte della stagione) utilizzando il metodo SMART andrebbero definiti gli obiettivi per ogni componente dell’allenamento.
La domanda che sorge spontanea e che di solito mi pongono gli allenatori di calcio è se l’allenamento vada organizzato basandosi sui requisiti caratterizzanti il gioco (e il ruolo). In questo caso l’allenamento dovrebbe portare i giocatori ad adattarsi ai requisiti e al sistema di gioco. Alternativamente sarebbe possibile organizzare l’allenamento basandosi sulla valutazione degli atleti (punti forti e debolezze) e in questo secondo caso sarebbe l’allenamento e il sistema di gioco ad adattarsi agli atleti. Qual è la scelta migliore? Se la vita ci dà dei limoni, dovremmo fare una limonata? Questo problema può essere rappresentato con il concetto di asimmetria dell’influenza dei vincoli sulla determinazione dell’obiettivo:
Rispondere a questa domanda con una logica aut-aut (o uno o l’altro) sposterebbe la discussione su un campo quasi filosofico, ma usare la logica del “sia uno che l’altro” renderebbe la risposta abbastanza ovvia. Valgono certamente entrambe le risposte. La domanda vera è quanto e in quale misura valgono. Lasciatemi spiegare meglio questo punto.
Dal punto di vista della creazione di un forte spirito di squadra e di un buon sistema di gioco sarebbe necessario cercare di coprire le debolezze individuali e del gruppo per fare emergere i fattori di forza dei singoli e della squadra. Ciò andrebbe fatto in modo da enfatizzare al tempo stesso le debolezze dell’avversario minimizzandone i punti di forza. Questo è un processo che richiede tempo, per questo possiamo iniziare a lavorare innanzi tutto sulle debolezze e solo in un secondo tempo sui punti di forza. Questi aspetti inoltre possono variare nel lungo periodo (preparazione) e nel breve, come ad esempio nel corso di una settimana durante il periodo delle competizioni. In questo secondo caso, durante la prima parte della settimana è consigliabile lavorare sulle debolezze evidenziate nel match precedente, mentre nella seconda parte il lavoro dovrebbe essere focalizzato sui punti di forza in vista della partita successiva.
Dal punto di vista della preparazione fisica, dobbiamo individualizzare l’allenamento in funzione delle caratteristiche individuali o basandoci sul ruolo del giocatore? Dobbiamo calcolare i volumi e/o raggruppare i giocatori in base alle loro caratteristiche individuali (ad esempio lavoro intervallato sulla base del vVO2 max) o in base al ruolo in cui giocano e ai suoi requisiti (gli attaccanti svolgono un certo tipo di conditioning mentre i centrocampisti un altro)?
Si, avete intuito bene: la risposta è “entrambe le cose”. Perché dovremmo abbracciare una determinata “filosofia” e restare ancorati ad essa? Possiamo cambiare il modo in cui organizziamo la preparazione durante particolari blocchi di allenamento e questo è proprio ciò che ho intenzione di fare. Possiamo basare i carichi di allenamento sulle caratteristiche individuali durante alcuni periodi e basarlo sul ruolo ricoperto durante altri.
La filosofia che seguirò durante questo programma di pre-season di otto settimane prevede che durante la prima parte gli allenamenti siano basati (individualizzati) sui punti di forza e le debolezze individuali fornendo ai giocatori un ampio periodo di tempo per svilupparli e migliorarli. Successivamente, durante lo sviluppo del sistema di gioco, richiederemo ai giocatori di prendere confidenza ed adattarsi al particolare ruolo in cui giocheranno. Quando si selezionano i giocatori per un livello professionistico o semi-professionistico lo sviluppo del giocatore è di importanza secondaria rispetto alla vittoria nelle partite. Triste ma vero. Se un determinato atleta non riesce a giocare in una certa posizione, forse qualcun altro ci riuscirà.
È discutibile se si debba seguire o meno questa stessa filosofia anche per quanto riguarda gli atleti in fase di sviluppo. Nelle selezioni pro le squadre pagano i giocatori per giocare in una certa posizione e per questo loro farebbero bene ad essere pronti e già formati per giocare in quel determinato ruolo. Il discorso è diverso quando si ha a che fare con gli atleti più giovani e in via di sviluppo. In questo caso sarebbe necessario dedicare più tempo a lavorare sulle caratteristiche individuali concentrandosi sullo sviluppo dei giocatori, che non dedicarsi alla costruzione dei sistemi di gioco. Spesso però non è quello che succede nella realtà. Questa situazione può anche essere raffigurata mettendo in luce l’asimmetria presente tra la definizione degli obiettivi e i vincoli determinati dal contesto.
Questa asimmetria per quanto riguarda la definizione degli obiettivi risulta proiettata in favore dei vincoli imposti dal contesto. Quando volete ottenere i risultati? Quando si ha a che fare con i bambini spesso si ricade sul test del marshmallow cercando di ottenere risultati immediatamente e dimenticandosi dello sviluppo di lungo termine. Lo sviluppo di un atleta esperto è un problema davvero complesso (ne ho parlato in questo post sul mio blog). Non è assolutamente detto infatti che essere un atleta vincente in tenera età sia un fattore che indichi un sicuro successo in età adulta. Allo stesso modo andrebbe capito se l’allenamento fin dalla tenera età debba essere più specializzato o più multilaterale. Se siete interessati a quest’argomento potete trovare delle ottime letture a questo indirizzo. Quanto tempo avete a disposizione per lavorare con la squadra? In Serbia il coach viene cambiato in media ogni 6 mesi, quindi spesso l’allenatore non ha tempo di enfatizzare lo sviluppo a lungo termine, che include lo sviluppo dell’intelligenza calcistica (di cui fanno parte la capacità di prendere decisioni corrette e le abilità tattiche), della creatività e dell’esplosività. Stando così le cose infatti, il coach spesso si focalizza su fattori che portano risultati nel breve termine per mantenere il proprio lavoro e il proprio stipendio, come il conditioning glicolitico e la definizione dei giochi (schemi tattici preimpostati), unitamente allo sviluppo di un sistema di gioco che si basi unicamente su ciò che si ha già a disposizione, piuttosto che pensare a come sviluppare i giocatori per impostare un sistema di gioco migliore. Questo è il motivo per cui voglio che la squadra sia molto in forma per la prima partita, dato che il risultato potrebbe costarmi il lavoro.
Ora, abbiamo visto come gli obiettivi possano essere dipendenti dal contesto e come i fattori esterni al gioco possano vincolare sia gli obiettivi che lo sviluppo del sistema di gioco stesso (si potrebbe discutere su come questi stessi fattori possano influenzare il livello dell’intera nazione e perfino quello mondiale). Sono certo che questi siano i motivi per cui il livello del calcio in Serbia potrebbe essere molto più alto dato che, malgrado tutti i talenti che abbiamo, fattori esterni come la gestione della squadra e le politiche legate al business influenzano negativamente quello che succede sul campo e in generale il gioco stesso, senza bisogno di tirare in mezzo la cultura nazionale, la situazione economica, la situazione politica e altri fattori.
Spero di essere riuscito a spiegare come l’interazione complessa tra il contesto, la valutazione dell’atleta e i requisiti imposti dal ruolo ricoperto influenzino la definizione degli obiettivi e così il processo di pianificazione. Un altro argomento che vorrei trattare prima di scrivere qualcosa di più pratico è relativo alla differenza che esiste tra il seguire lo schema fisso che propongo e il lavorare davvero sui punti di forza e sulle debolezze.
Cosa intendo con quest’ultima frase? A un giocatore manca la potenza aerobica, ad un altro manca la forza e ad un terzo manca la velocità. Nel periodo in cui stiamo lavorando sulle caratteristiche dei giocatori, pianificheremo l’allenamento in modo da occuparci delle debolezze individuali o seguiremo un determinato schema, lasciando che le debolezze vengano gestite da una buona pianificazione e dall’individualizzazione dei soli carichi di lavoro? Per essere onesti, il calcio è uno sport di squadra e la pre-season dovrebbe seguire uno schema, ma in ogni caso dovremmo concedere agli atleti alcune sessioni di allenamento individuale per migliorare i propri punti deboli (specialmente nel periodo off-season). Quindi, anche se abbiamo giocatori con punti deboli diversi, essi dovranno seguire la stessa programmazione, ma il carico di lavoro dovrà essere individualizzato tenendo contro delle caratteristiche del singolo. Per esempio, l’atleta a cui manca velocità dovrà lo stesso eseguire il lavoro intervallato per la potenza aerobica (in alcuni blocchi), ma l’intensità sarà calibrata sul suo vVO2 max. Lo stesso varrà anche per un atleta a cui manca potenza aerobica. Da questo si capisce perché, quando si lavora con gli sport di squadra, è importante trovare il giusto compromesso tra gli obiettivi individuali e gli obiettivi del team. Mi spiace ma il mondo non è perfetto.
Un breve riassunto dei temi finora trattati:
- Prima di programmare il lavoro nel breve periodo è importante avere una visione di insieme o una pianificazione annuale.
- Il coach dovrebbe avere in mano i risultati di (1) analisi del gioco (requisiti imposti dal gioco e dai ruoli), (2) valutazione del giocatore (i suoi punti di forza e suoi punti deboli basati sui requisiti del ruolo in cui gioca) e (3) l’analisi del contesto, dato che è vincolante per la definizione degli obiettivi e per il processo di programmazione.
- A seconda del livello a cui si opera, i vincoli possono avere un impatto asimmetrico sulla definizione degli obiettivi e sull’allenamento in generale. Lo sviluppo dei team nel settore giovanile o nei senior (atleti professionisti) e la loro definizione degli obiettivi e della pianificazione possono presentare delle differenze non trascurabili.
- Gli obiettivi andrebbero definiti per ogni componente dell’allenamento e per ogni sottotipo; ciò andrebbe fatto per il singolo giocatore, il singolo reparto (difensori, attaccanti e centrocampisti) e per l’intera squadra in generale.
- Esiste un certo compromesso tra obiettivi individuali e obiettivi di squadra; l’enfasi potrebbe essere diversa per diverse fasi dello sviluppo a lungo termine e della pianificazione annuale.
- L’allenamento dovrebbe essere basato sia sui requisiti del gioco (posizione) sia sulle caratteristiche dell’atleta, e ciò potrebbe variare nel corso della carriera dei giocatori e della pianificazione annuale.
- Dato che il calcio è uno sport di squadra, la pianificazione degli allenamenti dovrebbe seguire uno schema generale, anche se il carico di lavoro dovrebbe essere adattato alle caratteristiche del singolo atleta (quando stiamo svolgendo un blocco di allenamento in cui ci focalizziamo su questo aspetto) o alla posizione in cui gioca (quando stiamo svolgendo un blocco di allenamento in cui ci focalizziamo su quest’altro aspetto).
Originariamente pubblicato sul sito www.8weeksout.com. Qui la versione originale.

Jovanovi?
Coach Mladen Jovanovi?, è un preparatore atletico di Belgrado, Serbia. Dopo essere stato Head Physical Preparation coach per l’FC RAD di Belgrado, ricopre ora lo stesso ruolo per la squadra svedese Hammarby Football Club. Ha lavorato nel campo della preparazione atletica con atleti di tutti i livelli (amatoriali e professionisti) e di tutte le età in diversi sport, tra cui basket, calcio, pallavolo, arti marziali e tennis. Potete contattarlo attraverso il suo blog al link www.complementarytraining.com

Poche ripetizioni per la massa, tante ripetizioni per la forza?10 Dicembre 2012
Sonno e veglia: il cuore dei problemi 10 Dicembre 2012

9 commenti
Lascia un commento
Elimina la risposta
E' necessario registrarsi or effettuare l'accesso per poter lasciare un commento.
hahaha… che bello vedere che almeno qui non c’e’ nessuno a cui freghi una mazza del calcio.
:))) in realtà l’articolo ha un taglio più generale e potrebbe andare bene per ogni sport di squadra … ma ovviamente è comunque dedicato agli allenatori (o a chi è incuriosito dalle problematiche relative alla programmazione per un sport di squadra).
Effettivamente secondo me il fatto che sia sul calcio depone un po’ a suo sfavore nel nostro contesto 😀
se esistessero più persone con la sua preparazione nel mondo del calcio forse non ci sarebberò così tanti infortuni
Il calcio rappresenta uno dei tanti sport di squadra. E’ uno sport molto bello, come il basket altamente situazionale, dove bisogna sapientemente mescolare aspetti tecnici individuali, di tattica, di psicologia e di preparazione atletica.
Il suo grosso problema è che ci girano intorno interessi, truffatori, ignoranti e tante teste di cazzo.
gran bell’articolo, secondo me negli sport di squadra la programmazione è quasi tabù, contrariamente a quello che fanno invece tanti rawer!
bello 😉 mi piace che si butti un occhio anche al tanto amato calcio.. ho giocato 15 anni a calcio, ma giuro che non ho mai fatto una preparazione decente.. tutti allenatori improvvisati con zero conoscente sulla preparazione atletica..
é possibile trovare da qualche parte la traduzione di tutto l’articolo originale?:)
Coach ma la parte 2??? quando??
Chage hai ragione … siamo un po’ in ritardo con la parte due della traduzione ma non ce ne siamo dimenticati … ti prometto che ci impegneremo per riuscire a pubblicarla per settembre 🙂
Parte 2 pubblicata oggi 🙂