E così tu vorresti essere un combattente? - Rawtraining
di Casey Rusbridge
Ricordo ancora il debutto della UFC sulla Spike TV. Era il 2005 e lo sport delle MMA (mixed martial arts) esplose nella coscienza sociale del Nord America. Per me fu una vera folgorazione. Vedere quegli uomini sacrificare tutto per avere un’opportunità per realizzare i propri obiettivi fu un’esperienza intensa. Fu allora che mi innamorai di questo sport. Per combattere dovevi essere il più forte, veloce, agile, atletico oltre a possedere una maestria unica in discipline differenti. Per stare in piedi e combattere dovevi essere un mostro. Un vero mostro. Certo gli spettatori considerano i combattenti di basso e medio livello come “cibo in scatola”, carne da macello per nutrire gli animali da combattimento che sono ai vertici della loro categoria di peso. Ma dimenticano una cosa però: ogni combattente non è solo il migliore della sua palestra, è il migliore della sua città, della sua provincia e della sua regione. Ogni combattente è davvero un cazzutissimo figlio di buona donna.
Beh, io volevo essere uno di loro. Nel 2008 ho deciso di fare il salto. Ho mollato un lavoro decente e mi sono trasferito ad Ottawa per seguire il mio sogno. Ottawa è un buon posto per le MMA, ci sono palestre piene di gente durissima. Basta con il powerlifting, volevo essere un combattente di MMA! Come maestro scelsi un combattente professionista Craig “Farmer” Brown ed iniziai ad allenarmi alla FIT MMA.
La scuola è un mix di gente con esperienza, di alcuni professionisti e di potenziali talenti. È piccola, ma è una vera famiglia. Craig è un dannatissimo bastardo ed un grande combattente. Recentemente, il 13 giugno 2009 per la precisione, si è battuto in un incontro di W1 MMA.
Gli obiettivi
Perché sto scrivendo questo articolo? Beh, il 28 giugno 2009, si è tenuto un torneo di MMA a Gatineau, una città vicino ad Ottawa. La nostra scuola impone ai suoi ragazzi di combattere in una farm league prima di debuttare come professionisti. Ti devi testare sul campo, combattere. Gli allenamenti non sono sufficienti. Devi provare le tue abilità e il tuo coraggio. Dopo, e solo dopo, ti aspettano le Termopili.
È stato il mio debutto. Avevo un unico obiettivo: dominare la mia categoria di peso. Un piazzamento non era un’alternativa accettabile. Se avessi vinto gli incontri, la mia intenzione era quella di partecipare ad un altro torneo amatoriale entro la fine dell’anno. Le mie aspettative erano alte. Il mio piano per diventare una combattente professionista prevedeva di dominare il torneo, il primo passo del viaggio per realizzare il mio potenziale.
La preparazione al torneo è stata durissima. Io venivo dal powerlifitng, con anni di allenamenti in stile Westside. Ero incredibilmente giù di forma. È stato un processo lungo e faticoso raggiungere certi standard atletici, ma grazie ai principi ed alle sessioni contenute nel libro di Martin Rooney Training for Warriors, i miglioramenti sono stati notevoli. L’Hurricane training è di un’intensità brutale, tanto devastante quanto produttivo. Mai provato nulla di simile.
Dopo mesi di sperimentazione giunsi a definire un programma di forza soddisfacente. Un programma che mi consentisse di migliorare sul ring. Ho lavorato per sottrazione. Tutto ciò che peggiorava le mie performance sul ring veniva eliminato e modificato. Bilanciare le sessioni con i pesi e quelle di MMA, trovare il giusto compromesso è stato davvero complesso. Volevo continuare a staccare, squattare e fare panca perché lo adoravo, ma purtroppo non rappresentavano necessariamente un vantaggio sul ring.
In sostanza ho usato il sistema di Martin per il condizionamento fisico ed una versione modificata del 5/3/1 di Jim Wendler come base del mio programma per lo sviluppo della forza. I requisiti per l’adozione di un programma di forza erano un volume di lavoro non eccessivamente alto e non troppo intenso. Tutto questo per non incidere troppo pesantemente sul mio sistema nervoso e sulle mie capacità di recupero mantenendo e possibilmente migliorando i miei livelli di forza.
Lo dico ora per non doverlo ripetere più: io non conosco alcun segreto, né per la progettazione del paradigma di allenamento definitivo, né per il recupero, né per il condizionamento. Quello che so, è che amo l’allenamento fisico, ed ho una vera passione per quanto riguarda l’apprendimento di tutto ciò che riguarda il mondo della forza e del condizionamento. Non sono un guru. Cerco sempre di essere umile.
So anche un’altra cosa: il momento nel quale inizi a sentirti stanco mentre stai combattendo è il momento nel quale inizi a sentirti vulnerabile. Perdi in sicurezza, ci pensi due volte prima di attaccare perché ti preoccupano i tuoi livelli di energia. È una pessima situazione nella quale ritrovarsi mentre stai lottando per sopravvivere ad un avversario che ti vuole spaccare la testa, sottometterti o spaccarti un braccio con una leva. Per questo devi essere forte, per questo devi essere estremamente condizionato fisicamente e mentalmente.
Il programma
- Lunedì: 2-3 ore di sessioni specifiche di BJJ e MMA
- Martedì: 1 ora di MT, con una sessione di pesi 2 ore dopo (sessione A)
- Mercoledì: 2-3 ore di sessioni specifiche di BJJ e MMA
- Giovedì: 1 ora di MT, con una sessione di pesi 2 ore dopo (sessione B)
- Venerdì: sessione sul ring (non strutturata. Di volta in volta poteva concentrarsi sullo sparring, sul lavoro a terra, sulla boxe oppure sul recupero)
- Sabato: 1 ora di MT seguita da una sessione di 1 ora di MMA (oppure recupero) e da 1 ora, 1 ora e mezza di hurricane training per il condizionamento
- Domenica: recupero
Note: tutte le sessioni con i pesi le eseguivo con un cardiofrequenzimetro per mantenere la frequenza cardiaca sopra i 160 battiti al minuto. Iniziavo la serie successiva non appena la frequenza scendeva sotto questa soglia. Mi concedevo recuperi più lunghi solo quando dovevo caricare o scaricare il bilanciere. Tutto il lavoro di condizionamento lo svolgevo con il paradenti. Ragazzi, fa tutta la differenza di questo mondo abituarsi a respirare con il paradenti mentre si fa condizionamento. Ho eliminato così una variabile (la capacità di respirare) che mi ha permesso di monitorare i progressi del mio lavoro di condizionamento e come questi impattavano sul lavoro specifico.
Programma di forza
Sessione A
- Scatti
- Deadlift
- Lavoro principale per la parte superiore del corpo: Dip e/o floor press con i manubri
- Olympic lift come clean e high pull
- Rematore
- Lavoro complementare per la parte inferiore del corpo: front squat, Zercher squat/affondi
- Esercizi per gli addominali
- Foam roller
Sessione B
- Scatti
- Lavoro principale per la parte superiore del corpo: Military press, lanci con palla medica
- Trazioni sia in chin-up che in pull-up
- Lavoro complementare per la parte inferiore del corpo: Box jump, affondi con i manubri
- Esercizi per gli addominali con il peso
- Stretching
Note: gli esercizi con l’etichetta uno venivano eseguiti nelle settimane 1 e 2 del programma. Gli esercizi con l’etichetta 2 nelle settimane 3 e 4.
Sessione A
A) Scatti sul tappeto: dopo il riscaldamento eseguivo degli scatti con una pendenza del 10% e 30 secondi di recupero tra i vari scatti.
Round 1: 9, 10, 11 miglia orarie al 10% di inclinazione per 20-30 secondi
Round 2: 12, 13 miglia orarie al 10% di inclinazione per 15-20 secondi
Round 3: 14, 15 miglia orarie al 10% di inclinazione per 10-15 secondi
Note: cercavo di aumentare di 2-3 secondi la durata dello scatto ogni settimana man mano che si avvicinava il torneo. Tutti gli scatti li eseguivo con il paradenti in bocca.
B) Deadlift
Week 1: 60% x 5, 65% x 5
Week 2: 70% x 5, 75% x 5
Week 3: 80% x 5, 85% x 3
Week 4: 90% x 3, 95% x 1
Note: la riduzione del volume di lavoro mi ha aiutato con il recupero dal momento che impattava di meno sul mio sistema nervoso. Mi ha permesso anche di migliorare i miei livelli di forza.
C1) Floor press con i manubri: le serie consistevano di 8-20 ripetizioni cercando di aumentare sempre il carico.
C2) Dip: cercavo di stabilire un record di parallele a corpo libero oppure lavoravo con carichi basati sul 2RM.
D1) Clean: ogni ripetizione iniziava al ginocchio (hang clean) per migliorare velocità e flessibilità. Le ripetizioni variavano tra le 6 o più di 10 per 2 serie. Nella prima settimana il carico era più leggero per un maggior numero di ripetizioni (ad esempio135 x 10) e la sessione successiva era più pesante (185 x 8 x 2).
D2) High pull: lo schema di carico era il medesimo dei clean.
E) Rematore: usavo qualsiasi variante (bilanciere, manubri, ecc..). Le ripetizioni variavano tra le 8-30 (cercando di utilizzare il metodo “Kroc” L.A.T. almeno due volte al mese) per 2-4 serie.
F1) Front squat: l’enfasi era sul volume e non sul carico: 8-10 x 2 serie come minimo.
F2) Zercher squat o Zercher affondi: stessi parametri usati per il front squat. In realtà gli affondi Zercher erano eseguiti come se volessi eseguire una proiezione di un avversario.
G1) Esercizi addominali eseguiti con la palla medica: ogni volta variavo gli esercizi. L’ultimo esercizio era sempre eseguito su una palla Bosu per migliorare la stabilità.
G2) Grappler twist and grappler Thai knee: li eseguivo in superset. L’obiettivo era quello di aumentare gradualmente il carico. 20-25 ripetizioni x 2-3 serie.
H) Lavoro con il Foam roller: 5-10 minuti.
Sessione B
A) Scatti sul tappeto: stessi parametri descritti in precedenza.
B) Squat
Week 1: 50/55/60% x 2 x 8-10
Week 2: 65 x 5, 75 x 5
Week 3: 80 x 5, 85 x 3
Week 4: 90 x 3, 95 x 1
C1) Military press: settimana 1 con il 5RM, e settimana 2 con il 3RM.
C2) Standing medicine ball: l’obiettivo era il maggior numero di ripetizioni in una frazione di tempo stabilita (serie da 30 secondi x 3-4 serie, 30 secondi di recupero tra le serie).
D) Chin/pull-up: una sessione al mese era eseguita a corpo libero. Consisteva di chin, pull-up, ½ chin, salti alternando la presa. Infine eseguivo del lavoro per la presa camminando. Gli ultimi 2 movimenti li puoi vedere qui:
un’altra sessione invece consisteva in un nuovo tentativo di record a corpo libero, mentre l’ultima era dedicata a chin e pull-up con il peso.
E1) Box jump: l’altezza del box era di 20 pollici. Per rendere le cose più interessanti usavo una palla Bosu come base dalla quale balzare. Dopo un riscaldamento a corpo libero di 10 balzi, eseguivo 2-3 serie da 10 balzi con il peso.
E2) Affondi grappler con i manubri: si tratta di un affondo tradizionale con un twist in stile Training for Warriors.
F) Lavoro per gli addominali con il peso
Week 1 and 2: Addominali Standing cable e leg raise
Week 3: Spread eagle sit-up e leg raise
Week 4: Barbell crunch e leg raise
H) Stretching
Alcune note: il sistema “Training for Warriors” mi ha aiutato davvero moltissimo. Si concentra sull’uso di scatti ad intervalli, su vari movimenti a corpo libero, SPP, movimenti con il bilanciere ed esercizi in stile strongman per migliorare i tuoi sistemi energetici. Martin ha creato un sistema complesso e realmente efficace come testimoniano i successi conseguiti da gente come Ricardo Almeda, Frankie Edgar, Jim e Dan Miller. Il mio consiglio è quello di acquistare tutto il materiale editato da Martin (libro e DVD). Ho provato alcuni drill per migliorare i miei livelli di condizionamento. Alcuni li ho usati come riscaldamento, altri sono diventati parte delle mie sessioni di allenamento. Esistono migliaia di drill per il condizionamento. Ricordati che la migliore arma che hai a disposizione è la tua istruzione. C’è un fondamento di verità in ogni programma che cerchi di eliminare una debolezza, un limite di un atleta. Per cui sii curioso e soprattutto sii critico. Come esiste la verità, esiste anche la spazzatura. Là fuori ce n’è un sacco. Abbi il coraggio di sperimentare. Se una cosa non migliora la tua performance sul ring, rigettala e passa ad altro. Le MMA e il BJJ sono forse gli unici sport nei quali devi competere ogni dannatissima volta che sali sul ring o sul materassino. Educati ed acquista consapevolezza fino ad arrivare progettare i tuoi programmi di allenamento. Se hai la fortuna di avere un coach e/o un maestro, cerca di assorbire la sua conoscenza. Le arti marziali sono innanzitutto un percorso individuale di autocoscienza, ricordalo. Assumiti la responsabilità di determinare il tuo destino. È la strada che ti trasformerà da allievo in maestro. Dopo questo sproloquio, eccoti alcuni esempi di drill di condizionamento:
Riscaldamento: le 6 P
L’allenamento rappresenta uno stress. Se lo gestisci male, non ottimizzando recupero, alimentazione, sonno e riscaldamento (giusto per citare alcuni fattori) l’unica cosa che ti garantisci è un infortunio. Un modo per prevenire infortuni è quella di seguire la regola delle 6 P – proper preparation prevents piss poor performance -: una preparazione adeguata previene perfomance scarse (ndt: certo che in Inglese suona più incisivo).
Personalmente ritengo che la routine di riscaldamento proposta da Parisi sia la più efficace.
Conditioning drill
Un’unica regola: tutto il lavoro di condizionamento va eseguito con il paradenti in bocca. È una regola empirica, siamo tutti d’accordo, ma così ti abituerai a respirare come se fossi durante un combattimento.
Plate push
Ok non hai modo di utilizzare un prowler? Prendi un asciugamano o un materassino, piazzaci sopra dei dischi e spingilo. Come esercizio di condizionamento è letale. Davvero devastante. Prova a spararti 5 serie da 50 metri con un minuto di recupero e poi dimmi. Sempre ammesso che tu riesca ancora a parlare.
Circuito Wrestler
Efficace. Poco altro da dire. Utilizza un carico compreso tra il 70-80% del limite superiore della tua categoria di peso. Esegui il circuito con una transizione minima se non nulla tra i vari esercizi. Questo circuito ti impegnerà tra i 90 e i 120 secondi, che poi è la durata di un round di MMA.
Ad esempio un combattente di 84 kg potrebbe utilizzare un carico di circa 60 kg, per iniziare:
- Clean x 5
- Romanian deadlift x 5
- Front squat x 5
- Overhead press x 5
- Clean x 5
Cerca di eseguirlo mantenendo tra gli esercizi i tempi di recupero più brevi possibili.
Legal eagle drill
Questo l’ho mutuato dal manuale di preparazione fisica dell’Esercito canadese. Puoi adattarlo agli standard richiesti dall’esercito della tua nazione. Diciamo che è un circuito con cui divertirsi e si presta molto ad essere riadattato a piacimento. Io ti consiglio di inserirlo spesso in modo da valutare i tuoi progressi. Appena riesci a superare il livello standard rendilo più difficile.
- 2.5 Km/1.5 mile di corsa con un tempo limite di 11 minuti. Idealmente dovresti scendere sotto i 9 minuti.
- 40 o più push-ups
- 40 o più sit-up
- 5 o più pull-up con arco di movimento completo
Il giubbotto zavorrato diverrà un compagno fedele.
Movimenti composti con il bilanciere
Eccone un esempio:
- Deadlift
- Romanian deadlift
- Shrug
- Clean
- Upright row
- Overhead press
- Back squat
- Row
Puoi creare le combinazione ed adottare le ampiezze di movimento che preferisci. C’è davvero da sbizzarrirsi. Le regole:
- Il bilanciere si deve sempre muovere velocemente
- Esegui tra le 6-8 ripetizioni per serie
Un esempio di circuito (R1 sta per round numero 1, ecc..):
- R1: Inizia con il bilanciere libero
- R2: Aggiungi 5 kg
- R3: Aggiungi altri 5 kg
- R4: Togli 5 kg
- R5: Usa il bilanciere libero
Recupera tra i 30 e i 60 secondi.
“Tri-plex” di Louie
Ogni movimento prevede l’esecuzione di una singola ripetizione. Non c’è recupero tra un movimento e l’altro. Ogni movimento inizia con le ginocchia al suolo per migliorare l’esplosività. Il recupero è di 30 secondi.
- High pull
- Clean
- Clean and press
Circuiti a stazione
Inizialmente seguivo il protocollo di Tabata. Poi mi sono orientato verso 50-60 secondi di lavoro intervallati da 10 secondi di recupero. Ecco un possibile esempio di round da ripetere per 3 volte:
- Plate push x 30 metri
- Medicine ball chest pass x 30
- Dumbbell/kettlebell swing x 10
- Medicine ball slam x 10
- Box jump x 10
Un altro esempio:
- R1) Dumbbell swing
One-arm floor press
Plate push x 50 metri - R2) Turkish get-up
Dumbbell power clean
Plate push x 50 metri - R3) Louie’s burpee
Grappler’s lunge
One-arm clean and jerk - R4) Plate push x 3 minuti
Cerca di eseguire ogni esercizio per un minuto con 60 secondi di recupero dopo ogni round. Per gli esercizi iso-laterali esegui per 30 secondi per lato. Questo ti porterà a 3 minuti di round che poi è la durata di un round per i tornei regionali di MMA nel Quebec.
Un altro dei miei favoriti:
- R1: Dumbbell swing
Sledge swing
Plate push - R2: Agility shuffle
Louie burpee
Box jump - R3: Dumbbell power clean
One-arm floor press
Half Bosu ball plyo jump - R4: Explosive step-up
Turkish get-up
Db Snatch - R5: Plate push x 30 metri (approssimativamente 30 secondi)
“Fedor” pogo con un bilanciere da 6 kg x 30 secondi
(ripeti R5 x 4 volte)
Giuro che è l’ultimo:
- R1: Dumbbell swing
Sledge hammer around the world
Fedor pogo
Bulgarian split squat - R2: Medicine ball alternating push-up
Medicine ball slam
Explosive step-up
Dumbbell clean - R3: Louie burpee
Turkish get-up
Grappler’s lunge
Russian twist - R4: Medicine ball vertical throw
Box jump
Agility pad
Seated good morning
Recupero
Dopo ogni sessione eseguo 5-10 minuti di lavoro con il foam roller iniziando dai polpacci fino ad arrivare ai pettorali ed ai bicipiti.
Il torneo l’ho vinto nella categoria 84 kg. Ho dovuto lottare contro 2 avversari in scontri incrociati con 2 minuti di recupero circa tra un incontro e l’altro. Il primo l’ho battuto alla fine del secondo round. Gli ho causato un problema ad un gomito che l’ha costretto al ritiro. Il secondo l’ho dominato sulla distanza. Ho avuto anche la possibilità di vincerlo per sottomissione ma ho preferito testarmi sulla resistenza. Ho vinto ai punti.
Dopo il torneo ho attaccato a mezzanotte con il mio turno al lavoro come guardia giurata. È stata un’esperienza incredibile. È il viaggio che ti definisce, non la meta. Sono cose che puoi imparare solo se le vivi.
Lezione numero 1: la flessibilità è vitale ed ogni crisi è una sfida.
Sapevo di essere fisicamente forte. Non sapevo quanto fossi condizionato. Mi ero preparato al torneo con 2 sessioni settimanali di condizionamento ed una di forza. La sfida più difficile è stata affrontare il posticipo del torneo di un mese. Dopo una settimana di riadattamento ho scelto di aumentare l’intensità delle sessioni piuttosto che il volume del lavoro. È stata una buona scelta. Durante i match non mi sono mai sentito stanco.
Lezione numero 2: l’istruzione è il deus ex machina della grandezza.
Ho passato ore a studiare e pianificare piani per rientrare nella categoria di peso e “rimbalzare”. Il mio primo tentativo mi ha consentito di perdere peso ma mi ha prosciugato a livello di energia tanto da portarmi a perdere un incontro di jujitsu che stavo dominando ai punti. Per il mio secondo tentativo mi sono orientato sul metodo di Matt Kroc che combina saune, docce fredde ed acqua distillata. Una vera odissea. Nel giro di 24 ore sono passato da 90 kg ad 84 per poi ritornare a 90. Davvero stressante, soprattutto a livello mentale.
Lezione numero 3: Preparati, combatti, e prevali.
Per settimane, ho passato ore a visualizzare scenari e possibili dinamiche dei combattimenti. Per ogni possibile sconfitta ho sviluppato una risposta per evitarla. Questo mi ha aiutato ad affrontare la paura del fallimento, a gustare il sapore della paura e fronteggiarlo. Concentrazione sul caos e sua gestione. Ero pronto. Nonostante uno spostamento all’ultimo minuto degli orari degli incontri. La mia categoria ha subito un ritardo di 2-3 ore. Per calmarmi, ogni 30 minuti eseguivo il riscaldamento. Ho ritenuto fosse meglio bruciare un po’ di energia e farmi trovare pronto, piuttosto che farmi beccare impreparato. Rotolamenti, tecniche di svincolamento e il Parisi warm up mi hanno permesso di restare concentrato. Ho commesso l’errore di non riscaldare a sufficienza le mani. Cosa che mi tornerà utile la prossima volta.
Lezione numero 4: il viaggio non termina mai. Ogni fermata è un’opportunità per crescere.
Subito dopo aver vinto il torneo, ho perso il lavoro. L’allenamento diventa un altro mondo quando non puoi neanche pagare le bollette. Sei costretto ad affrontare la paura e la frustrazione. Ho trasformato quel periodo in un’opportunità per migliorare la mia istruzione e la mia preparazione. Ho trovato un altro lavoro. È dura, ogni giorno è una lotta, ma il mio sogno si è trasformato da desiderio a un credo. Concentrazione, sacrificio e duro lavoro sono le chiavi per il successo.
Lezione numero 5: se ti alleni per la forza, lascia che definisca ogni aspetto della tua esistenza.
Ho seguito per un po’ il programma di Wendler 5/3/1 con ottimi risultati, ma il volume di lavoro per le mie capacità di recupero unitamente agli allenamenti MMA era eccessivo. Questo mi ha indotto a modificarlo., tagliando tutto ciò che non fosse vitale.
Settimana 1
- Squat e military press, 80% x 5
- Body weight chin-up x AMRAP (un acronimo che sta per As Many Repetitions As Possible, cioè il massimo numero di ripetizioni possibile) x 4 serie
- Esercizi addominali con peso, 2-3 serie x 2-3 esercizi
Settimana 2
- Squat e military press, 90% x 3
- Chin-up con peso x 3-5 ripetizioni (tentando sempre di stabilire un primato personale per numero di ripetizioni o peso)
- Esercizi addominali con peso
Nelle terza e quarta settimana ho inserito gli stacchi al posto dello squat. Per la parte superiore mi sono alternato tra dip, floor press e press su inclinata con parametri di carico che si concentravano su un numero di ripetizioni più alto. Alternavo anche il rematore in stile Kroc con i chin-up e chiudevo con il rematore con il bilanciere.
Abbastanza semplice e basilare. Mi sento benissimo e continuo a stabilire nuovi primati personali. Sto lavorando anche con un paio di altri combattenti per sperimentare diversi volumi di lavoro e migliorare i livelli di forza.
Per il condizionamento mi sono orientato sui movimenti base con il bilanciere, alcuni movimenti a corpo libero e gli scatti in circuit che cercano di essere caotici. Questo perché le MMA ti espongono a situazioni caotiche. È la strada migliore? Non lo so, ma su di me sta funzionando.
Combinando metodi differenti, sto imparando ad esprimere potenza in uno stato di affaticamento e passare ad espressioni di pura velocità. Sto ancora sperimentando, cercando di trovare la mia strada.
Lezione finale: c’è sempre una via di fuga.
Impara i fondamentali dell’allenamento per lo sviluppo della forza e poi inizia il tuo personalissimo viaggio. Se hai bisogno di condividere e di discutere non esitare a contattarmi.
Dana white, presidente dell’UFC ha dichiarato: “Lasciate che vi spieghi una cosa. Esiste un’opportunità unica. Se vuoi essere realmente un combattente (hey intendo essere come uno dei ragazzi che sono appesi là sul muro) questa è un’opportunità strabiliante. Non dovrai più preoccuparti delle bollette, non dovrai più preoccuparti di quello che accade là fuori. Noi abbiamo alcuni dei migliori maestri di lotta, boxe e muay thai. Non devi far altro che allenarti e desiderare di diventare il miglior combattente possibile. Capisci che intendo? Quanto vuoi essere duro? Stiamo reclutando i migliori combattenti del paese. Sei uno di loro? Combatterai davanti ad un mucchio di persone. Hai idea dell’opportunità che ti sto offrendo? C’è qualcuno che non vorrebbe essere qui? C’è qualcuno che desidera vincere? C’è qualcuno che vuole combattere? Venite da me. Vuoi essere un fottutissimo combattente? Vuoi essere un combattente? Questa è la domanda”
L’articolo originale in lingua inglese è consultabile direttamente dalle pagine del sito di EliteFts.com.
Parte prima
Parte seconda
Parte terza.
crusbridge
Casey S. Rusbridge è un aspirante combattente professionista di MMA che vive ad Ottawa, Ontario, Canada. Si allena alla palestra FIT MMA sotto Craig Brown. Ha un passato come powerlifter ed una laurea in studi cinematografici alla Carleton University.
Homemade Prowler19 Aprile 2010
Crossfit per pesisti? 19 Aprile 2010
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A me questo articolo non è dispiaciuto affatto, al di là della programmazione (fondamentalmente è la sua programmazione) mi son piaciuti i concetti esposti e il modo con cui racconta e ci parla della sua passione.
La ricerca di metodologie utili a conseguire il risultato, il lavorare in maniera intelligente per ridurre i rischi, il calibrare attentamente l’allenamento riuscendo a trovare armonia tra la parte tecnica e quella di potenziamento delle qualità e ultimo, ma fondamentale, l’accento posto riguardo alla necessità di imparare.
effettivamente la sua passione l’ha spinto a lasciare il suo lavoro e rincorrere un sogno, e questo è ammirevole.
però proprio “La ricerca di metodologie utili a conseguire il risultato e il calibrare attentamente l’allenamento riuscendo a trovare armonia tra la parte tecnica e quella di potenziamento delle qualità” a me fanno pensare una mancanza di competenza da parte degli addetti ai lavori…bisogna far lavorare persone con titoli di studio (scienze motorie e sportive) e non quattro caproni con la III media come molte volte succede
se avesse vicino qualcuno che ne capisse di allenamento, il ragazzo in questione avrebbe meno problemi!!!
Personalmente con quella frase intendevo dire che dato per assunto fondamentale la diversità e l’unicità di ogni persona è indispensabile lavorare e calibrare attentamente i programmi di allenamento sulla persona, come vestiti di sartoria.
Un combattente, in un particolare periodo, potrebbe avere necessità di enfatizzare una particolare parte dell’allenamento rispetto ad altre (il solito discorso dell’anello debole) e ciò può essere complesso nel momento in cui bisogna “dosare” il tempo da dedicare alla tecnica e quello per le qualità fisiche.
Dico una cosa che potrebbe anche far urlare qualcuno “eresia” ma ci sono casi in cui per vincere un incontro c’è da sacrificare del tempo all’allenamento tecnico per riuscire a guadagnare alcune caratteristiche senza cui il combattente non potrebbe vincere l’ incontro.
Bisogna anche avere competenza in materia per capire quale sia l’origine del problema, il solo maestro o il solo trainer potrebbero fallire, secondo me serve una visione il più ampia possibile anche a costo di dover lavorare in team (cosa che avviene ad alto livello, soprattutto negli sport da combattimento complessi come MMA).
Ora c’è una cosa che io non riesco mai a capire e da qui mi sorgono sempre dubbi sulla serietà di quello che si trova in giro.
1 ma è mai possibile che si leggono mille programmi , ma mai un punto di partenza. ho fatto un test sul Vo2max e ho visto che………….. I miei massimali di forza sono……………….. Insomma qua sono tutti professionisti ma poi non partono dall’essenziale. Nello sport lo sanno tutti che quello che conta è il deficit di forza esplosiva, questo viene dal PL non avrà problemi con la forza massimale ma allora perchè non è partito testando altre caratteristiche della forza.
Insomma qua manca proprio tutto per fare un salto da un semplice amatore ad un vero pro.
il problema è che io ho dei seri dubbi che fuori dagli sport olimpici ci sia tutta questa scienza sportiva, anzi.
Insomma ha ragione Osservatore a partire dalla persona , ma per dio partiamo dai test per capire che persona abbiamo.
Lo so che dico banalità ma trovatemi articoli che partano da questi.
2 il mondo del MMA è un mondo strano in italia ci saranno migliaia di seguaci ma poi quanti salgono sul ring? Insomma qua si ricerca la ricetta del pro e basta vedere quello per capire a che livello si è. ma poi per fare cosa?, se tanto nessuno o quasi sale sul ring.
Io vengo dal pugilato dilettanti, preparazione atletica scarsissima nessun test , tutti ci allenevamo con le stesse ripetute , stile zeman, insomma ci si stancava ma sicurmante non in modo ottimale. però facevamo l’unica cosa che serve. Salivamo sul ring. Perchè è pieno di ragazzi nel pugilato che si allenano male ma almeno non si fanno mille pippe mentali. Non ricercano programmi magici, fanno quello che gli dice il maestro e poi non hanno voglia di provare altro perchè sono già morti cosi.
invece chi lo fa da amatore si fa mille pippe senza quella che serve realmente.
3 La cosa che amo di questo sito è che si cerca d’unire i due mondi , trovare un compromesso, tra l’amatore e chi le cose le fa veramente………………..
………………….. sarebbe interessante però capire chi combatte realmente, con incontri sul calendario, partire da test da campo e stilare un programma su quello.
Alla fine spesso non vince chi ha la preparazione fisica migliore , ma almeno sapere che i numeri sono dalla nostra è già un bel vantaggio
@Visione: concordo con te soprattutto sul terzo punto.
il ragazzo, l’autore dell’articolo, è un signor nessuno. Come lui ce ne saranno a migliaia che in questo momento sognano e vivono per diventare dei pro.
L’articolo è stato proposto perché ci è piaciuto lo spirito con il quale è stato concepito:
– intanto è uno che combatte
– è uno che ha compreso quanto sia importante l’apprendimento e la curiosità come strada per una ricerca di un costante miglioramento. Ha un atteggiamento contraddistinto dall’umiltà di ciò che propone. Non pontifica, né si crede un padreterno perché ha vinto una gara dilettantistica locale
– è uno aperto al confronto perché lo ritiene un’occasione per migliorare
Tutto qua, se poi si genera un dibattito tra coloro che frequentano il sito, meglio. Si tratta di un’occasione per migliorare, un’occasione per tutti noi. Sia per chi combatte, sia per chi vorrebbe farlo, sia per chi ama allenarsi ma non ha intenzione di salire su un ring.
no no, non volevo criticare la tua frase osservatore…scusa se sono stato poco chiaro 😛
quello al quale volevo arrivare è lo stesso di cui ha parlato andrea-visione…ed andrea ha ragione quando parla di mancanza di scienza sportiva fuori dal contesto olimpico (anche nel calcio dilettantistico è così 🙁 ).
a foggia c’è un “maestro” di 25 anni, ha la III media, insegna bjj, thai, kick, full, mma, krav maga, submission…e per questi fa anche preparazione atletica -_-‘
e poi ci si lamenta che in italia questi sport non decollano , oppure tanti praticanti s’informano sui forum su come allenarsi per ovviare all’incompetenza dei loro istruttori.
ci vuole competenza ragazzi, competenza che SOLO gente CON titoli di studio ha (SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE che tanti criticano -_-‘)
http://enzovalendino.blogspot.com/
@enzq87: piccolo OT personale. Ma dai sei di Foggia? Anche io! Ora però vivo vicino Rimini. Ogni tanto scendo però, magari ci alleniamo un po’ insieme!
@andrea: si sono di foggia, che coincidenza ^^
mi farebbe molto piacere, ma 2 settimane fa mi hanno operato la spalla sinistra…ne avrò per 4 mesi come minimo 😛
azz… mi dispiace per la spalla!
purtroppo mi sono affidato a due ignoranti certificati CONI (senza laurea ovviamente) e questa è la diagnosi: “evidente deterioramento antero-infero-posteriore con iniziale disinserzione del cercine glenoideo a livello A-I. Previa preparazione ritensionamento postero-inferiore ancorato al cercine ed antero-inferiore ancorato con n°2 push lock drenaggio.”; e non ho contato l’iperpressione rotulea bilaterale più condropatia femoro-rotulea bilaterale alle ginocchia
questo capita quando lo stato fa lavorare gente ignorante che non fa ottenere risultati o, peggio, rompe le persone….poi la gente sui forum si lamenta che la scheda da palestra fa schifo, o che non ci sono preparatori nelle squadre di calcio delle categorie inferiori o che i loro “istruttori” di mma e compagnia bella non capiscono nulla”
un caffè comunque mi farebbe piacere 😉
leggete bene il blog e meditate: http://enzovalendino.blogspot.com/
scusate per l’OT 😛