Bar-tendaz! - Rawtraining
di Bartendaz
Innanzitutto benvenuti, era tempo che desideravamo fare questa chiacchierata con voi. È davvero un onore. Lo scopo di questa intervista è introduttivo, un modo per presentarvi al nostro pubblico. Una cosa è certa: la vostra è una vera e propria disciplina, che non si può certo esaurire nell’arco di un semplice incontro. Diciamo che questa è un primo contatto. Se lo vorrete, avremo modo di approfondire le tematiche che trattate.
I video sono davvero straordinari: forza, fantasia, coordinazione, atletismo, controllo. La prima volta che vi abbiamo visti siamo restati letteralmente a bocca aperta. È così che vi abbiamo conosciuto, ed immagino che così sia successo per moltissimi altri. Però leggendo di voi in giro per il web è emersa una cosa ancora più straordinaria: la vostra valenza sociale, una vera e propria missione che portate avanti per la vostra comunità come fattore di aggregazione, riscatto ed educazione. Non solo per i giovani. Questo vi fa onore.
RawTraining (RT): Vorreste raccontarci qualcosa di più di ciò che fate per essere parte attiva e benefica della comunità? Supponiamo che questa attività sociale, portata avanti soprattutto nelle scuole, dia tutt’altro sapore alla vostra attività, qualcosa davvero di cui andare fieri.
Bartendaz (BT): «Beh, in primo luogo vorremmo ringraziare RawTraining e tutta l’Italia per aver compreso e riconosciuto il duro lavoro, i sacrifici e il tempo che la famiglia di BARTENDAZ ha dedicato a fare di questo movimento una realtà universale – questo significa davvero tanto per noi. Ci sentiamo umilmente onorati e straordinariamente fortunati ad essere nella posizione di poter influenzare le persone – di ogni età, sesso e background – per stimolarle a dare il meglio di fronte a qualsiasi situazione o circostanza che la vita presenti.
Riguardo alla vostra domanda, una delle cose più importanti che facciamo per aiutare la nostra comunità è quella di comportarci come un esempio da seguire. Sapete, se per un istante provate a dare uno sguardo alla parola comunità, che cosa vedete? Quando io guardo la parola comunità vedo prima di ogni cosa una responsabilità che mi porta ad “agire e riunirmi” con i miei vicini, con i miei fratelli, le sorelle, gli adulti e i più giovani, per rendere il mondo un posto migliore. Perché persone migliori equivalgono ad un mondo migliore.
Sfortunatamente nel posto da dove veniamo esistono pochi gruppi/organizzazioni – sempre che ce ne sia qualcuno – che operino attivamente immersi nella nostra realtà e con i quali i giovani e l’intera comunità possano davvero identificarsi. BARTENDAZ ha mostrato al mondo che noi possiamo agire, unirci e creare qualcosa di incredibile, qualcosa di cui tutti possono godere – una volta che iniziamo ad applicarci seriamente con tutte le nostre forze. Questa è la vera cosa importante, BARTENDAZ fornisce un senso di speranza reale, in un modo tangibile, a molti che pensavano non ce ne fosse.
Dirò di più, passiamo davvero molto tempo a parlare, consigliare la cosiddetta gioventù a rischio. Ovunque, nelle group home, nei rifugi per senza tetto e nelle strutture correttive. Lavoriamo anche con varie organizzazioni religiose presenti nella nostra comunità per cercare di riunire le persone per il bene comune.»
RT: Come sono gli incontri con i ragazzi delle varie scuole? Trovate sempre un alto grado di attenzione ed interesse?
BT: «Non organizziamo semplicemente degli incontri, in realtà nelle scuole insegniamo – i filmati che avete visto su Youtube sono solo la punta dell’iceberg – non avete la minima idea del gran lavoro che facciamo in queste scuole, lol.
Abbiamo un programma associato a BARTENDAZ chiamato GIANT THINKING, che coinvolge attualmente 60 scuole in NYC, dalle elementari alle high school, ed è attraverso questo programma che educhiamo i nostri futuri leader sulla prevenzione del fenomeno delle gang, la costruzione e l’educazione del carattere, la risoluzione dei conflitti e l’imprenditoria, giusto per citare alcuni argomenti.
Utilizziamo i nostri movimenti per attirare i più giovani e, una volta che abbiamo la loro attenzione, iniziamo ad educarli sulle dure realtà che dovranno affrontare nel mondo. Abbiamo ottenuto grandi successi utilizzando questo approccio.
Vedete, noi usiamo l’esercizio fisico come una metafora per la vita. Mostriamo ai ragazzi come eseguire i pull-up (n.d.t. trazione) per indicare loro la strada per portare il loro carattere, l’atteggiamento e la personalità ad un altro livello; come eseguire dei Dip (n.d.t. parallele) per portarli ad immergersi nei libri; mentre con i push-up (n.d.t. piegamenti) li invitiamo ad innalzarsi oltre le barriere economico/sociali.
È questo tipo di approccio creativo alla risoluzione dei problemi che si è dimostrato il più efficace sia con i ragazzi che con le ragazze.
Quello che abbiamo scoperto attraverso le nostre innumerevoli ricerche è che nella vita di tutti i giorni alla maggior parte di questi giovani mancava una presenza “Virile” che fosse premurosa, realmente interessata a loro.
Non appena trovano qualcuno a cui interessi davvero la loro crescita e il loro sviluppo sia individuale che collettivo, fanno degli incredibili passi avanti in una direzione positiva. Pensate che molte volte le ragazze recepiscono questo messaggio più velocemente che non i ragazzi.»
RT: Davvero, portate avanti un lavoro egregio. Pensavamo: uno degli aspetti vincenti della vostra disciplina è che non è “costosa”. È sufficiente andare in un qualsiasi parco cittadino ed allenarsi. Quanto pensi che incida questo fattore nel vostro successo e nella vostra opera di proselitismo?
BT: «Sapete, per noi il fattore chiave è portare le persone a guardarsi dentro, a cercare in se stessi le risposte invece che rivolgersi all’esterno. Per questo motivo il nostro successo e la nostra popolarità non sono necessariamente basati su quello che facciamo nei parchi. Il parco assume una valenza simbolica perché ti mostra come utilizzare quello che hai nell’ambiente che ti circonda (ehi, significa che non hai scuse) se hai il carattere, la volontà per ottenere qualcosa. Bene, quella stessa volontà alla fine ti porterà a trovare il modo.. questo è l’istante in cui il sogno diventa realtà e l’impossibile si realizza.»
RT: Un altro fattore di successo è il fatto che vi allenate in gruppo, dove i limiti e i punti di forza di uno diventano energia e stimolo per i progressi dell’altro. Quanto è importante?
BT: «In una certa misura lo è, abbiamo già parlato della parola comunità e di cosa significa agire insieme per fare del bene. Tuttavia da un altro punto di vista riteniamo che ognuno di noi metta sul tavolo qualcosa di unico. Questo è il punto, ognuno porta qualcosa – quindi non ti devi preoccupare troppo di quello che la prossima persona porterà o non porterà, di quello che farà o non farà – devi solo assicurarti di fare del tuo meglio e il resto andrà a posto da solo.»
RT: Quanto siete legati alla strada e quanto la vostra attività può costituire un’alternativa per chi si trova a voler uscire da situazioni di vita difficili?
BT: «Ahahahah, siamo BARTENDAZ, noi siamo la strada! Vedete, in realtà la strada è semplicemente un aspetto della nostra cultura, così come l’educazione è un altro aspetto. La nostra cultura è l’unione di elementi differenti e non può essere racchiusa in una scatola, quindi alla fine la chiave sta nel bilanciamento di fattori differenti; troppa gente ritiene che siamo solo questo o quello, ed alla fine entra in confusione.
Noi educhiamo i nostri giovani GIANT THINKERS / BARTENDAZ ad essere sia in grado di vivere con buon senso la strada, sia ad essere brillanti con i libri, perché è questa delicata combinazione a creare persone speciali, persone in grado di cambiare il pianeta. Individui educati che hanno radici affondate nelle battaglie basilari della vita e che si contrappongono alla cosiddetta gente comune.
Il nostro approccio visionario all’esercizio fisico combinato con la nostra abilità di separare l’immagine dalla realtà, fornisce ai giovani un adeguato arsenale di capacità di cui avranno bisogno per compiere scelte coscienti. In questo modo diamo ad ognuno l’opportunità di migliorare la propria vita ogni giorno e in ogni modo.»
RT: La grinta, la rabbia agonistica e la determinazione sono componenti fondamentali per ottenere risultati nello sport così come nella vita… è possibile che alcuni dei risultati incredibili che vediamo nei vostri video siano frutto dell’energia forgiata in ambienti duri?
BT: «Fondamentalmente la necessità è la madre dell’invenzione – e l’intero movimento BARTENDAZ è un sottoprodotto dell’energia in mezzo alla quale siamo cresciuti. Quello che abbiamo fatto è stato trasformare quell’energia attraverso un processo alchemico – trasformare il piombo in oro, capite, creare qualcosa dal niente.
Usare quello che ti circonda per spingere la tua immaginazione a sognare la visione di GIANT, e poi essere così audace o pazzo da credere in te stesso abbastanza per portare avanti quel sogno, tenerlo vivo e proteggerlo, quando sembra che tutto e tutti intorno a te vogliano sottrartelo, distruggerlo e ucciderlo.»
RT: Prima di parlare di allenamenti permetteteci una breve digressione: parliamo di musica. Nei vostri video emerge chiara una componente ritmica legata alla cultura Hip Hop. Quanto conta la musica durante le vostre sessioni di allenamento? Quali sono i vostri artisti preferiti?
BT: «Domanda interessante, tutti i nostri esercizi a corpo libero sono costruiti su movimenti dinamici naturali e sono basati sul ritmo, tuttavia quel ritmo non è fondato su un genere particolare di musica. In realtà trova le sue radici nel ritmo interiore che caratterizza il particolare individuo, ciò significa che il ritmo è legato al respiro e al battito del cuore, quindi è compatibile con ogni forma di musica nota all’uomo dall’HipHop al Jazz, dal Rock al Blues a quello che volete… il ritmo viene dal cuore esattamente come il battito cardiaco.
Così come la musica è una forma di espressione, lo stesso è per BARTENDAZ l’esercizio fisico, l’energia che diversi artisti esprimono nella musica influisce su di noi in modi diversi.
Durante gli allenamenti ascoltiamo ogni tipo di musica, dipende davvero dalla giornata e dalle finalità dell’allenamento.
Ad ogni modo ci piace di tutto, da James Brown a Micheal Jackson, da John Coltrane a Styles P, da Capone n Nore a Nas, da Oucast a Al Green, fino ad artisti di cui non avete mai sentito parlare. Menzione d’onore a Kool Herc – il padre dell’ HipHop e membro ufficiale di BARTENDAZ.
Detto questo, state in guardia perché sta per arrivare il “BARTENDAZ workout album” che comprenderà musica originale di Styles P, Jada Kiss, Warren G, Dj Premier, Lil Cease e molti altri, restate in ascolto! Stiamo costruendo davvero qualcosa destinato a spaccare.»
RT: Mi sa proprio che la crew di Rawtraining acquisterà il cd quando uscirà.. Ed ora sotto con le domande sull’allenamento:
Come è strutturato il vostro programma di allenamento? Giant ha coniato la frase Exercise Evolution: si tratta di sessioni di allenamento che integrano preparazione fisica ed apprendimento del 52 block, oppure avete ragazzi che si dedicano solo ad una delle due discipline?
BT: «Strutturiamo i nostri programmi in base alle esigenze dell’individuo, quando parliamo del BARTENDAZ Natural Movement training non esiste una taglia che va bene per tutti, tutto dipende da quali sono le esigenze e gli obiettivi del singolo praticante.
Il termine exercise evolutionist significa usare l’esercizio/movimento come strumento per scoprire se stessi ed aprire la porta verso la padronanza di sé, permettendo così alle persone di evolvere nella direzione del proprio vero io.
L’arte del 52 Blocks e la scienza del BARTENDAZ Natural Movement system vanno di pari passo, sono gemelli siamesi, ed anche se sembrano separati saranno sempre connessi attraverso l’espressione di particolari principi bio-meccanici. In questo senso praticare BARTENDAZ vuol dire praticare il 52 Blocks e viceversa.»
RT: Nel web se ne sentono davvero di tutti i colori, credo che il più delle volte sia l’invidia a dar fiato alle bocche. Pensa che in Italia ho sentito gente bollarvi come fenomeni da circo, gente che non avrebbe chance sul tatami. Che ne direste di descriverci un po’ meglio la disciplina di combattimento chiamata 52 blocchi?
BT: «Non abbiamo tempo di rispondere ai commenti di persone che vorrebbero farci deragliare dalla nostra strada destinata al successo.
È la bellezza di internet, le persone possono dire quello che vogliono ed è tutto là davanti agli occhi del mondo.
Tuttavia esattamente come alcune persone possono lasciare commenti negativi, altre possono lasciarne di positivi e noi abbiamo avuto una tale esplosione di amore nei nostri confronti preveniente da tutto il globo, da non temere chi manca di rispetto in primo luogo a se stesso con osservazioni ignoranti.
Al contrario, noi ci focalizziamo sulle cose positive e questo atteggiamento ci ha portato tante cose buone, infatti è così che abbiamo incontrato voi di RawTraining. Ora quest’intervista porterà altre cose positive grazie all’energia che è stata sprigionata. La legge universale dice che il simile produce il simile (n.d.t. l’oro produce oro e così via), in questo modo noi facciamo del bene, lol. Davvero grazie per il fatto che ci state seguendo.
Fondamentalmente 52 Blocks è un’arte marziale di difesa basata sul contatto creata dagli indigeni provenienti dalla diaspora africana, una disciplina che gli permetteva di difendersi dai pericoli e di non venire feriti quando erano intrappolati in un ambiente ostile.»
RT: Interessante… Molti dei vostri esercizi presuppongono davvero una forza straordinaria: quali ritieni che debbano essere i livelli base per poter iniziare ad allenarsi nella vostra disciplina?
BT: «Per praticare il BARTENDAZ Natural Movement system è necessario avere la padronanza degli esercizi base. Troppe volte abbiamo visto persone che volevano buttarsi subito sui movimenti più estremi, ignorando che i cosiddetti movimenti avanzati non sono nient’altro che combinazioni creative dei movimenti base.
Tuttavia, saltare le basi è la ricetta giusta per ottenere un disastro dato che può portare ad un infortunio. A volte si tratta di infortuni molto seri.»
RT: Seguite un qualche tipo di programmazione oppure tutto si incentra sul raggiungimento di un’abilità?
BT: «Gran bella domanda. Uno dei più grandi malintesi è proprio quello che BARTENDAZ sia solo una tipologia di free style – che implica il saltare sulla barra senza nessun nesso né logica.
La realtà è che tutti i nostri movimenti sono fondati su solidi principi di biomeccanica funzionale che permettono di ottenere straordinari livelli di resistenza, forza e potenza esplosiva in modo progressivo ed essenzialmente sicuro.
Sottolineiamo ancora che tutto è fondato sulla padronanza delle basi e di tutti i dettagli che ciò comporta. È come imparare a scrivere: prima impari l’alfabeto, poi costruisci le parole, poi le parole diventano frasi, le frasi diventano paragrafi, che danno origine a capitoli e, alla fine, i capitoli diventano un libro.»
RT: Facciamo un passo indietro: i vostri allenamenti sono totalmente a corpo libero ed eseguiti nei parchi cittadini che si vedono nei video, oppure c’è anche una parte di pesistica eseguita in palestra? Se fate anche i pesi come strutturate la sequenza dei vari allenamenti?
BT: «Ci focalizziamo su esercizi a corpo libero che possono essere trasferiti direttamente in attività compiute nella vita reale. Tuttavia esiste una parte del nostro team, chiamata BARTENDAZ Unlimited, che si allena utilizzando sia pesi che esercizi senza particolari equipaggiamenti (n.d.t.”Calisthenics”).
Fondamentalmente la struttura resta la stessa e comporta la padronanza di esercizi base, senza insistere su particolari gruppi muscolari.
Ci alleniamo con movimenti che costringono il corpo ad agire come se fosse UN SOLO muscolo invece che una serie di muscoli. Non sottoscriviamo la mentalità del body builder medio, che isola muscoli speculari per fini estetici.
Il nostro scopo finale è ottenere un’ottima funzionalità del corpo e per questo lo alleniamo in modo integrato, cosa che crea una sorta di bellezza ritmica e di potenza naturale difficilmente ottenibile allenando il corpo come se fosse un pezzo di carne.»
RT: Avete una forza straordinaria: il vostro programma di allenamento prevede una sequenza precisa di raggiungimento delle varie skill (intendiamo un esercizio o una posizione statica)? Se sì, quali sono le skill di base per potere iniziare ad allenarsi seguendo la vostra filosofia?
BT: «Va sottolineato ancora che tutto è basato sulle necessità del praticante, tutti noi abbiamo margini di miglioramento in alcuni aspetti.
Tuttavia le abilità di base includono la padronanza di Pull up, Push up e Dip oltre che di affondi, squat e balzi.
Questi sei movimenti con le loro progressioni e le loro regressioni, coprono uno spettro così vasto che possono non solo rafforzare ogni possibile anello debole presente nella vostra catena cinetica, ma anche aprire le porte a un regno di infinite possibilità che vi porterà a comprendere sempre di più voi stessi e il mondo in cui avete scelto di vivere.
In chiusura, l’intera famiglia di GIANT THINKING/BARTENDAZ vorrebbe ringraziare RawTraining e tutti i suoi lettori per l’opportunità che ci avete dato di parlare un po’ di noi, di chi siamo e di cosa facciamo. Per avere maggiori informazioni sul nostro BARTENDAZ movement system tenete d’occhio l’imminente uscita del nostro libro, al momento ancora senza titolo, prevista per l’estate 2010.
La salute è ricchezza, il movimento è medicina.»
RT: Grazie ragazzi, è stato un onore potervi parlare. La crew di Rawtraining è davvero orgogliosa di avere avuto la possibilità di introdurvi al mondo di Bartendaz. Atleti forti, fortissimi, uomini che hanno spessore umano e visione delle cose. Una vera scossa di energia. Ci è venuta una voglia pazzesca di andare là fuori ad abusare un po’ del mostro. E libro e cd saranno nostri, puoi scommetterci!
Ragazzi, mi sa proprio che torneremo prestissimo a parlare di loro.
Robori Virivm Impera
P.S.: Ragazzi, ci siamo scannati per decidere quali fossero i video migliori… il motivo è che facevamo fatica ad escluderne qualcuno perché sono tutti semplicemente fenomenali… quindi ecco qua qualche altro viaggio nell’energia di Bartendaz:
- http://www.youtube.com/watch?v=24FHdggF_nk
- http://www.youtube.com/watch?v=nlK_AvfBz6o
- http://www.youtube.com/watch?v=OqjMITFlzWI
- http://www.youtube.com/watch?v=x2bYoQqigdk

bbtendaz
Bartendaz è la divisione fitness di Constellation, un'organizzazione no-profit che unisce preparazione fisica, arti marziali, miglioramento della gioventù ed hip-hop per portare i giovani e la comunità a standard fisici, morali e sociali più elevati. La loro azione promuove uno stile di vita innervato dal concetto di salute, intelligenza ed equilibrio.
Hassan Yasin, a.k.a. GIANT, è il Fondatore e Direttore del Giant Thinking Inc., dell'Human Repair Agency e Bar-Tendaz Physical Fitness, e del programma Alcohol Awareness & Self Empowerment. Negli ultimi 10 anni Hassan Yasin ha parlato ad oltre 75000 giovani. Le sue presentazioni del Giant Thinking e le dimostrazioni di Bar-Tendaz sono l'inizio di un potente e ispirato programma di auto consapevolezza ed auto realizzazione che educa i partecipanti ad affrontare le difficoltà che incontrano nelle loro vite. Le dimostrazioni e le presentazioni danno ai partecipanti delle azioni concise e concrete che possono immediatamente portarli a realizzare i loro obiettivi.
Giant ha coniato la frase "Exercise Evolution" per descrivere la sua miscela unica di calistenici ( una forma organizzata di esercizi che consistono in una panoplia di semplici movimenti eseguiti a corpo libero con lo scopo di aumentare la forza, la coordinazione, il controllo e la flessibilità), esercizi fisici e mentali. L'ambizione è quella di fare di Giant Thinking / Bar-Tendaz il programma d'eccellenza per tutti coloro che vogliono migliorarsi eper l'eduzione della gioventù.
Per saperne di più, http://bartendaznyc.com/, http://www.meetup.com/BartendazBodybuilding/.

Zercher Raw Bar8 Marzo 2010
Homemade: Glute/ham Bench 8 Marzo 2010

5 commenti
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Sarebbe davvero interessante capire con che tipo di progressione si arriva a a padroneggiare così bene il proprio “peso”. Anche se viene detto di passaggio che alcuni di loro si allenano con pesi o con esercizi preparatori, il dubbio resta: si può diventare fortissimi nei pull up solo a forza di pull up? L’intervista è davvero molto bella e tra l’altro si vedeva che zalex voleva fargli “sputare il rospo” sulle metodologie di allenamento.
La cosa che subito colpisce è che la gente ha fame di cose belle. E attorno alle cose belle inevitabilmente si costruiscono comunità (ne sapete niente?)
Non li conoscevo, anche se ho visto un loro video di recente… Non pensavo però che ci fosse tutto questo dietro! Più che dalle capacità atletiche rimango colpito dalla voglia di creare una comunità per migliorare le singole persone, di conseguenza la società… Molti hanno molto da imparare in questo senso, me compreso! Ripeto, fisicamente secondo me sono tra i tanti, ma il loro approccio è raro se non unico, simile al Parkour…
Comunque siete stati grandi per questa intervista, per curiosità, dove l’avete beccato?!?
Sono assolutamente d’accordo con precedenti commenti. Penso che spesso si tralasci il ruolo sociale dell’allenamento fisico. Uno tra i tanti meriti di questo sito/progetto (mi riferisco a Rawtraining.eu) è infatti quello di costruire persone migliori attraverso la rispettiva conoscenza ed il confronto, o almeno questa è una delle cose che io ho colto. Complimenti per questa splendida intervista!
Avevo il sospetto quando Silent ha scritto bar… e infatti non sbagliavo!
Sinceramente non sapevo fossero così profondamente impegnati nel sociale, sono rimasto piacevolmente colpito.
Non avevo mai visto il video del padre con il figlio!! Eccezionale!!
Quoto tutto quello che avete scritto.
Il motivo per cui è stato difficile scegliere i video è proprio questo. All’inizio resti stupito dei livelli di forza che alcuni di loro sono riusciti a raggiungere … e per questo i video che vorresti inserire sono quelli più “spettacolari”…
… poi però, man mano che guardi il materiale disponibile in rete, la cosa che più ti colpisce è la loro capacità di arrivare alle persone attraverso l’esercizio fisico.
Alla fine guardavo quasi di più i video nelle scuole che non quelli dove facevano cose assurde alla barra (e la contrattazione tra me e Silent su quali video mettere sembrava una partita al mercante in fiera :D)
Loro poi sono persone davvero disponibili, entusiaste e gentilissime … il loro spirito è energia allo stato puro ed è in grado di avvicinare la gente allo sport più di quanto non riescano a fare tanti altri grandi allenatori con cui abbiamo avuto a che fare in questi anni (chiaramente il fine è diverso … e mi riferisco solo al risultato finale in termini di aggregazione di persone che condividono la passione per l’esercizio fisico).
@andrea: io e Silent ci abbiamo provato a farli scendere nei dettagli, ma al primo colpo non ci siamo riusciti (da questo probabilmente si capisce cosa sia per loro prioritario 🙂 )… ad ogni modo tranquillo che non ci arrendiamo 😉
@sherden: come con quasi tutti gli allenatori/coach/dottori/ecc il primo contatto avviene sempre via mail (anche se in questo caso è stato importante anche facebook per conoscere Giant 😉 ).
@apneapsm: grazie mille, ci proviamo sempre in tutti i modi perchè pensiamo sia bellissimo condividere questa passione a qualsiasi livello e crescere grazie al confronto. Ogni volta che ci troviamo per una sessione di allenamento viviamo in prima persona lo spirito di Bartendaz ed è questo uno degli elementi che ci spinge a promuovere RawTraining e il nostro modo di intendere l’allenamento…non importa se il tuo demone sia quello di riuscire a fare un chinup o un deadlift con 300 kg…condividere una passione ti dà sempre comunque l’occasione migliore per crescere. Domenica scorsa io, Kryos, Silent e Red siamo andati a vedere il campionato italiano di stacchi … devo dire che si respirava davvero un ottimo spirito (grazie anche ad un’ottima organizzazione) e quello che ho apprezzato di più è stata proprio la passione che spingeva tutti i partecipanti indipendentemente dai pesi e dai risultati. Spero proprio che RawWar venga vissuto così … come un momento di condivisione di una passione … aperto ad ogni livello e senza alcuna barriera … così lo vediamo noi …
@Osservatore: hai proprio ragione … i video con i figli, i fratellini, le ragazze ti fanno proprio capire la dimensione di Bartendaz 🙂
PS ho scritto un botto -.-‘ … va bhè dai … ora per altre 3 settimane non scrivo più niente per compensare 🙂