Homemade power rack - Rawtraining
di Barry C
Tutti sanno quanto sono importanti i power rack per l’allenamento della forza e anche quanto possano essere costosi. Mi sono imbattuto in questo progetto per realizzare un power rack homemade in un forum e ho deciso di condividerlo con voi. Questo è di gran lunga il migliore power rack fatto in casa che io abbia mai visto e include dei progetti dettagliati per la realizzazione.
Istruzioni e foto di Aaron Gipperich.
N.d.T. Alcune misure sono espresse in pollici. Per convertirle in mm puoi utilizzare Google scrivendo nel campo ricerca la conversione che ti interessa, ad esempio cercando “2 pollici in millimetri” il primo risultato della query sarà la misura convertita. In genere le misure in pollici utilizzano una notazione frazionaria, 1-1/8” corrisponde a 1,125 pollici.
Costruire vs. Acquistare un power rack
Ora che hai deciso di costruirti una palestra casalinga è ora di iniziare a procurarsi un po’ di attrezzatura. Il power rack rappresenta sicuramente il cuore della palestra di ogni atleta che si dedichi al Body Building o all’allenamento della forza, ma sfortunatamente è anche uno dei componenti più costosi da acquistare. Perfino un power rack rudimentale senza fronzoli nuovo costa in genere più di 400 euro e le spese di spedizione possono essere davvero considerevoli se l’acquisto avviene online. Craigslist.com è un sito dove si possono fare dei buoni affari per quanto riguarda i power rack, ma a seconda del posto dove vivi e del tuo grado di pazienza, trovare il rack giusto potrebbe essere un procedimento terribilmente lungo. Se un rack nuovo va al di là del tuo budget e stare là ad aspettare l’affare giusto su un sito come Craigslist non fa per te, allora ti conviene continuare a leggere, dato che ti mostreremo come costruire un power rack di qualità in legno per meno di 150 euro utilizzando normali attrezzi e semplici tecniche di costruzione. Scarica i progetti allegati che contengono uno schema completo del power rack (vedi link in fondo all’articolo).
“Ha forse parlato di un power rack ‘in legno’? Non ho la minima intenzione di usare il legno!” Si, è capitato a tutti di vedere immagini su Internet che ritraggono qualche pazzo mentre usa un power rack traballante che ha costruito recuperando un po’ di 2x4s. In pratica in quei casi si tratta solo di aspettare che si verifichi un incidente.
Malgrado ciò, il legno è in grado di sopportare straordinarie forze di compressione e quando viene assemblato nel modo giusto può sopportare carichi estremamente pesanti. Costruito in modo da sfruttare adeguatamente la resistenza del legno alla compressione e utilizzato con cura (senza maltrattarlo in modo intenzionale), il rack che stiamo per costruire ci assisterà per molti anni di sollevamento pesante. Un rack di legno possiede anche alcuni vantaggi rispetto ad uno di acciaio, in primis quello di essere facilmente adattabile allo spazio a tua disposizione. I soffitti bassi che si trovano spesso nei seminterrati o nei garage possono spesso non essere compatibili con diversi rack commerciali, dato che questi ultimi in genere sono alti più di 2 metri. Il legno tra l’altro è più silenzioso dell’acciaio e questo può risultare un vantaggio per persone come me.
Spesso infatti mi alleno la sera tardi, dopo che mia moglie e mio figlio di due anni sono andati a letto, e per questo meno acciaio sferraglia in giro per il seminterrato e meglio è. Questo senza contare che la soddisfazione nell’utilizzare un rack di qualità, fatto con le tue mani, porta un certo sentimento di orgoglio nei tuoi allenamenti, oltre naturalmente ad impressionare gli amici che condividono la tua passione per i pesi. Fatte queste premesse, iniziamo la costruzione della bestia.
Attrezzi necessari
per la costruzione sono necessari solo alcuni attrezzi molto semplici. Il minimo set indispensabile comprende un metro a nastro, una sega manuale, un trapano elettrico (non a batteria), un set standard di punte per il trapano che includa anche gli inserti cacciavite, una chiave a cricchetto standard con un set di inserti, uno spade bit (N.d.T. vedi immagine) di diametro pari a 1 pollice e ? (per intagliare i fori sulle gambe verticali) e uno spazio dove lavorare di almeno 2,5 x 2,5 m.
Avrai bisogno di un trapano elettrico potente (e non quindi di un trapano a batteria) per eseguire il gran numero di fori che sarà necessario praticare nelle gambe della struttura. Questo tipo di operazione demolirebbe anche il miglior trapano a batteria dato non sono attrezzi adatti ad eseguire un gran numero di fori di questo tipo.
Altri attrezzi che potrebbero rendere il lavoro più semplice includono una sega da banco (MOLTO consigliata) per eseguire tagli precisi (o una sega circolare, anche se quella da banco è preferibile), un trapano a batteria, inserti che permettano di utilizzare le chiavi a bussola con il trapano, varie morse (C-clamps) o altri tipi di pinze che vi permettano di tenere insieme i pezzi su cui state lavorando e un tavolo largo su cui poter operare. Un foglio di compensato 1.2 x 2.5 metri posizionato su qualche cavalletto o su secchi da 20 litri può costituire un buon banco da lavoro e ti eviterà di passare un sacco ti tempo con le mani o le ginocchia per terra.
Comprare il materiale
puoi recuperare tutto il legname e le altre componenti per costruire questo rack in uno dei grandi magazzini dedicati al bricolage (Brico, Leroy Merlin, ecc.) o in una falegnameria. Il costo totale del rack varierà in base ai prezzi locali ma, facendo la spesa in modo attento, dovresti riuscire ad acquistare tutto per 120-140 euro. L’elemento a cui dovresti dedicare più attenzione è il legname che deciderai di acquistare. Il prezzo del legno infatti può variare molto in base alla qualità. Tra tutte le assi che servono per costruire questo rack, le otto da 5 x 15 cm che costituiranno le gambe verticali sono quelle su cui dovrai investire più soldi puntando alla qualità migliore. Per le assi 5×15 cm (N.d.T. spessore x larghezza) cerca di prendere almeno un “framing grade” controllando che le tavole siano perfettamente dritte e con il minor numero possibile di nodi o di altre imperfezioni.
Queste assi sono il nucleo del rack e dovranno sopportare la maggior parte dei maltrattamenti, quindi non fare lo spilorcio e prendi il meglio che riesci a trovare. Per il mio rack ho provato ad utilizzare del legno trattato “wolmanized”, dato che era la qualità appena superiore a quella più economica. Non mi sento di consigliartelo, ma non devi necessariamente seguire la mia esperienza ed evitarlo, se ti capita di averne a disposizione certamente può andare bene lo stesso (riprenderò questo discorso più avanti). Le altre componenti non sono così critiche e puoi acquistarle anche cercandole nella catasta delle offerte ma, come sempre, ricordati che più sono dritte e meglio è. Assicurati di acquistare una tavola extra 5x10x250 cm per fissare eventualmente la parte alta del rack al tuo soffitto (per questa operazione fai riferimento alla fine dell’articolo). Le dimensioni e le quantità delle assi di cui hai bisogno sono elencate nei progetti che puoi trovare in fondo a questo articolo.
Gli altri pezzi che ti servono comprendono alcuni tubi d’acciaio da 3/4” per i fermi (spotter) e per la barra delle trazioni. Il modo per risparmiare di più per quanto riguarda gli spotter è quello di acquistare un pezzo da 2,5/3 metri e chiedere al ferramenta di tagliartelo in due (N.d.T. nei grandi magazzini americani lo fanno gratis). Per la barra delle trazioni acquista un pezzo pre-tagliato da 1,5 m.
NOTA BENE per il rack nelle figure riportate sotto ho usato come fermi dei tubi da 1/2”. Per essere onesto devo ammettere che ho acquistato tubi di quel diametro perché costavano qualche euro in meno di quelli da 3/4” e perché erano più che sufficienti per i carichi che riesco a sollevare. Gli heavy lifters dovrebbero utilizzare i tubi da 3/4” ma, mi raccomando, i fori nelle gambe della struttura dovranno essere precisi (fori perfettamente dritti) altrimenti farai molta fatica a spostarli dato che il gioco del tubo è minimo.
Nel progetto scaricabile in fondo all’articolo troverai anche i vari tubi accessori e le rondelle/guarnizioni di cui avrai bisogno per l’assemblaggio del rack. Un elemento che non è presente nel progetto, ma che ti consiglio vivamente di aggiungere, è un profilo angolato di acciaio liscio da 1” da montare sugli spigoli delle gambe in modo da evitare che la zigrinatura del bilanciere olimpico lentamente consumi il legno. Questa aggiunta comporterà un aumento di 6-8 euro sul prezzo totale, ma se sei a corto di soldi puoi anche aggiungerla in un secondo momento.
Per questo progetto avrai anche bisogno di viti di varie dimensioni e lunghezza. Per l’assemblaggio della cornice ti servono viti da 3” #14 per legno, non sono altro che viti molto resistenti per il legno. Comprane 3 scatole da 25. Le doppie assi che costituiscono le gambe sono unite con viti per cartongesso da 2-1/2” spaziate di 30 cm. Se non ti fidi ad utilizzare delle viti per cartongesso puoi usare quelle robuste per il legno anche se, secondo me, sono esagerate visto che la forza esercitata su queste viti risulta minima. Per le gambe utilizza le viti da 2-1/2” dato che quelle da 3” spunterebbero fuori dalla parte posteriore. Per l’asse che sta alla base avrai bisogno anche di 4 viti a testa esagonale da 5/16” di diametro per 2-1/2” di lunghezza con le rondelle.
Assemblaggio della cornice
Inizieremo assemblando le quattro gambe verticali del rack. Questa è la parte che richiede più tempo ma una volta completata il resto dovrebbe filare via velocemente. Innanzitutto prendi le 8 assi 5 x 15 cm di legno pregiato che costituiranno le gambe del rack e tagliale per una lunghezza pari a 205 cm. Questa lunghezza può essere variata su misura a seconda dall’altezza della stanza dove verrà messo il rack. L’altezza finale della struttura sarà pari a circa 208 cm quindi, per quanto riguarda l’altezza totale, tieni presente che se vari la lunghezza delle gambe dovrai tenere conto di 3/4 cm in più.
Se hai a disposizione solo una sega manuale o una circolare, l’estremità che taglierai verrà posizionata nella parte superiore del rack. Le estremità pre-tagliate, che invece dovrebbero essere perfettamente squadrate, saranno avvitate sui supporti alla base (è fondamentale fare in modo che le gambe siano perfettamente perpendicolari alla base). Dopo aver tagliato le gambe alla lunghezza desiderata, uniscile a coppie avvitandole insieme con le viti per cartongesso seguendo il progetto. Le morse C-clamp (o le pinze) sono utili per bloccare insieme le assi mentre le avviti una sull’altra.
NOTA IMPORTANTE: per evitare che le assi si spacchino, assicurati di praticare con il trapano dei fori pilota in tutti i posti dove metterai le viti. Fai questo per OGNI vite del rack.
Una volta che avrai avvitato insieme le componenti delle 4 gambe, dovremo segnare su ognuna di esse le posizioni dei fori per gli spotter. Disegna una retta esattamente al centro del lato lungo di ogni gamba e segna la posizione di ogni foro come da progetto. Potrebbero servirti meno fori di quelli che ho posizionato sul mio rack, quindi sta a te giudicare qual è il numero totale di posizioni da segnare. Per quanto mi riguarda preferisco praticare almeno un foro in cima al rack da utilizzare per riporre i fermi quando non mi servono e un po’ di fori in basso per eseguire lo stacco e il rematore. I centri dei fori sono posizionati a 12 cm l’uno dall’altro e per questioni di robustezza della struttura io ti consiglio di non scendere sotto questa distanza.
Per eseguire la foratura delle assi ho appoggiato le gambe del rack su alcuni mattoni in modo da tenerle sollevate dal suolo di diversi centimetri. In ognuna delle posizioni segnate ho praticato prima dei fori pilota da 1/4”. A questo punto utilizzando lo spade bit da 1-1/8” ho eseguito la foratura fino a metà dello spessore, girando poi le assi e completando il foro partendo dal lato opposto. Questo sistema evita che i bordi del foro si rompano o si scheggino in corrispondenza dell’uscita dello spade bit.
Se praticherai il foro attraversando le assi da una parte all’altra in un solo passaggio, quasi sicuramente frantumerai la parte posteriore della gamba. Utilizzando lo spade bit dovrai rimuovere molto legno e quando avrai finito con tutte e quattro le gambe vedrai che i tuoi polsi si faranno sentire! Ricordi quando prima ti ho sconsigliato di usare legno trattato “wolmanized”? La ragione che mi ha portato a consigliarti di evitarlo è che quel tipo di legno risulta molto umido a causa del trattamento che subisce per l’impermeabilizzazione. Essendo così umido, si presta poco a delle forature pulite e l’interno dei buchi risulta molto “tagliuzzato”. Le assi fatte con questo tipo di legno si seccano nel girano di qualche settimana, ma io non volevo aspettare così tanto prima di iniziare la costruzione del rack, lezione imparata.
Una volta finite le quattro gambe il resto è facile! Taglia le assi rimanenti secondo le dimensioni indicate nel progetto (ricordati di praticare i fori per la barra per le trazioni con la stessa tecnica utilizzata per quelli delle gambe). Da questo punto in poi procederai assemblando separatamente la parte destra e sinistra del rack. In questo modo riuscirai a trasportare più facilmente le due parti nella tua palestra casalinga e là potrai terminare senza problemi l’assemblaggio finale.
Facendo riferimento allo schema, inizia avvitando insieme le due assi alla base di ciascun lato in modo da formare una “L” (tavole D e G). In questa fase utilizzerai le assi lunghe 122 cm, quelle 5×20 cm e quelle 5×15 cm. Il modo più facile per attaccare le gambe alla base è partire dalla costruzione di quest’ultima. Il lato inferiore dell’asse 5×20 sarà appoggiato sul pavimento, mentre l’asse 5×15 costituirà la base di appoggio per le gambe verticali. Presta molta attenzione durante l’assemblaggio della base perché è molto facile avvitare insieme i lati sbagliati delle assi.
Se non sei sicuro, prima di iniziare l’assemblaggio vero e proprio, appoggia l’intera cornice sul pavimento o sul tavolo così come andrà montata. Questo è uno dei momenti in cui il banco da lavoro fatto con il compensato può aiutarti: sfruttando i suoi angoli infatti, riuscirai facilmente a mettere in squadra la struttura. Se eseguirai l’assemblaggio sul pavimento fai del tuo meglio per mettere tutto in squadra giudicando ad occhio e facendo un po’ di misure — misura tutto due volte prima di praticare i fori pilota!
La tavola in cima ad ogni lato sarà l’ultimo pezzo da montare e andrà avvitata in cima alle gambe verticali (tavola A). Aggiungere le bretelle a 45° risulta più semplice se metti in piedi la parte laterale del rack su cui stai lavorando. Se il pavimento è in bolla dovrebbe stare in piedi da sola. Per fare in modo che le bretelle a 45° risultino tagliate in modo pulito e preciso ti suggerisco caldamente di utilizzare una sega da tavolo. Le bretelle sulla parte bassa del rack sono l’ultimo pezzo di questo lato del rack; costruisci l’altra parte seguendo lo stesso procedimento.
Quando avrai terminato di costruire il lato destro e il lato sinistro del rack dovrebbero esserti rimaste tre assi da montare (tavole B, E e H). Queste tre tavole sono quelle che tengono insieme i due lati del rack e ne completano l’assemblaggio. La lunghezza di queste assi può essere modificata per adattare la larghezza del rack alle tue esigenze. Ti consiglierei di misurare il tuo bilanciere per assicurarti che la sua dimensione sia compatibile con quella del rack (vedi figure). La larghezza esterna delle gambe di questo rack è pari a 131 cm e va bene per un bilanciere di 178 cm, ma ti consiglio in ogni caso di verificare la lunghezza del tuo bilanciere (N.d.T. per quanto riguarda i bilancieri olimpici vedi nota dell’autore in fondo all’articolo).
Per eseguire l’assemblaggio finale, metti il rack nella posizione in cui dovrà stare e misura le distanze tra i suoi angoli per assicurarti che tutto sia in squadra. Una volta verificato l’allineamento di tutte le parti, ti suggerisco di iniziare dalla tavola in basso. Quest’ultima tiene insieme i due lati con grosse viti a testa esagonale e rondelle che ne aumentano la stabilità. Per avvitarle puoi usare il set di chiavi a bussola, ma sarebbe molto utile un adattatore che ti permetta di utilizzare il trapano come avvitatore. Le due assi di rinforzo poste sulla parte alta possono essere avvitate utilizzando le tipiche viti da 3” per il legno.
Ora è un buon momento per aggiungere i profili angolati di acciaio liscio agli spigoli delle gambe, sempre che tu abbia deciso di metterli. Per il mio rack ho acquistato un profilo angolare di metallo lungo 1,2 metri da 2,5 x 2,5 cm e l’ho tagliato in due parti. Puoi attaccarlo alla struttura usando diversi metodi (viti, colla, velcro, ecc.). Io ho scelto di usare il velcro in modo da poter spostare facilmente, se necessario, i profili in diverse posizioni.
L’ultimo passo dovrebbe essere quello di decidere come stabilizzare la parte alta del tuo rack aggiungendo un ulteriore rinforzo. Così com’è dovrebbe già essere una struttura molto stabile ma, essendo fatta in legno, meno si muove e più a lungo resterà rigida e stabile. Utilizzando un ulteriore rinforzo per la parte alta ridurrai molto le oscillazioni, specialmente durante le trazioni. Il sistema di gran lunga migliore per stabilizzare la struttura è sicuramente quello di ancorare la parte alta direttamente al soffitto della stanza. Se ti trovi in un seminterrato con le travi a vista questa operazione può essere eseguita molto facilmente.
Nel caso del mio rack, la punta più alta della struttura si trovava a 5 cm dalle travi del pavimento della stanza del piano di sopra, quindi ho utilizzato un asse 5×5 cm che mi avanzava, avvitandola alla parte bassa delle travi e connettendola ai due lati del rack con diversi supporti a “L” in metallo fissati usando viti per il legno. Grazie a questa aggiunta il mio rack non si muove minimamente. Con soffitti più alti si possono utilizzare assi 5×10 cm che si attaccano alle tavole poste in alto sui lati del rack e raggiungono il soffitto con un angolo di 45°.
Non esiste un modo giusto o sbagliato per farlo laddove tu riesca ad aggiungere qualche elemento che permetta di ridurre il movimento della parte alta del rack. Se per qualche ragione non puoi connettere il rack al soffitto, allora il progetto mostra come aggiungere due tavole a 45° negli angoli alti della struttura. Questo stabilizzerà significativamente la parte superiore del rack, ma non bene come l’ancoraggio al soffitto.
Sei pronto all’azione!
Ottimo lavoro! Il tuo rack è completo ed è pronto per un po’ di duro allenamento. Spero che questo tutorial si sia rivelato una guida utile per la costruzione del tuo nuovo power rack. Ora puoi usare i soldi che hai risparmiato per qualche disco in più e per un po’ di proteine in polvere per il tuo prossimo allenamento.
N.d.T.: i progetti che trovi linkati di seguito riportano le misure in pollici. Per facilitarne la lettura proponiamo la traduzione della tabella inserita nel primo pdf dove abbiamo convertito le misure delle tavole necessarie in cm (arrotondate al valore più prossimo a quello esatto).
Tavola | (Quantità)
Profondità X Larghezza (cm) |
Lunghezza
(cm) |
(Conteggio totale delle tavole da acquistare)
Profondità X Larghezza X Lunghezza (cm) |
---|---|---|---|
A | (2) 5 x 20 | 91 | (10) 5 x 15 x 244 |
B | (1) 5 x 10 | 138 | (2) 5 x 20 x 244 |
C | (8) 5 x 15 | 205 | (1) 5 x 10 x 305 |
D | (2) 5 x 15 | 122 | (1) 5 x 10 x 213 |
E | (1) 5 x 15 | 131 | |
F | (4) 5 x 10 | 46 | |
G | (2) 5 x 20 | 122 | |
H | (1) 5 x 10 | 131 |
Progetti
(aprili con un pdf reader)
NOTA: questo rack è stato disegnato per essere utilizzato con un bilanciere standard. Se utilizzi un bilanciere olimpico, dovrai avvicinare i lati del rack di 6 cm. In questo modo i collari della barra potranno posizionarsi all’esterno delle gambe del rack consentendo al bilanciere un corretto posizionamento sui tubi di sopporto. Le tavole B, H e E (fare riferimento ai progetti sopra linkati) dovranno quindi essere accorciate di circa 6 cm. Prima di tagliare le assi misura il tuo bilanciere olimpico per verificare i valori riportati sopra.
Le foto dei lettori: mostrateci il vostro rack homemade!
Beccatevi questo power rack homemade costruito dal lettore “Big Daddy”. All’inizio la pittura rossa mi aveva ingannato, pensavo fosse fatto d’acciaio! Un gran bel lavoro.
L’articolo orginale lo puoi leggere su home-gym-bodybuilding.com.

barryc
Barry C è un appassionato di fitness che ha creato una delle risorse più valide disponibili online per chi vuole costruirsi da solo la propria home gym. Il sito home-gym-bodybuilding.com, di cui Berry è proprietario, contiene infatti moltissimi tutorial per costruire attrezzatura homemade a prezzi contenuti.
Fighters, strength and conditioning 2 Aprile 2012

18 commenti
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150 €!?!…
secondo me è un po’ poco!
Quanto peso può sostenere un rack fatto così? Grazie.
no dai 150 euro è pochissimo se costa cosi poco ne faccio 2 il primo (di prova) dopo lo brucio 😀
Secondo me è orrendo. Davvero, non vuole visto. Va bene risparmiare, ma piuttosto che allenarmi dentro questo coso farei zercher squats tutta la vita.
Mi sembra anche più ingombrante di un rack regolare. La larghezza delle tavole lo fa sembrare largo il doppio.
Comunque sono più di 150€, perché ti devi per forza di cose comprare una sega circolare per fare le cose bene. Il seghetto alternativo non va bene e ancora meno quello a mano. Quindi siamo già intorno a 220€, se ne prendete una scarsa da Brico.
Personalmente preferirei risparmiare come una formichina e prendermi un rack in acciaio.
Un supporto per il bilanciere buono per lo squat parte dagli 80€
[url]http://www.oliviero.it/Attrezzatura-Fitness/Accessori-fitness/Pesi-e-bilanceri/Supporto-per-Reggi-Bilanciere-Regolabile[/url]
Per uno che inizia e che non ha necessità dei supporti di sicurezza va benone.
Infatti..se si fa bene bene il conto dell’attrezzatura che serve i costi levitano: io per panca (3 tavole di legno) e rack di fortuna (2 puntelli edili) ho speso 50 euro, contando che avevo già gran parte del materiale..secondo me, per risparmiare, bisogna andare su cose che non richiedono attrezzature costose: tubi innocenti e cavalletti edili con relativi snodi..magari costano più del legno ma al massimo serve un seghetto per tagliarli a misura..comunque ce ne vorrebbero di più di questi articoli sull’homemade 🙂
Mettersi due puntelli a croce in salotto o in camera da letto, però, non è l’ideale. In garage va bene, ma dentro casa no. 😉
Bè in generale è vero, ma dipende anche dall’arredamento: nella cucina di mio nonno ci saranno una decina di postazioni per chin ups..vabbè in realtà sono barre per i salami 😉
[quote]Un supporto per il bilanciere buono per lo squat parte dagli 80€
http://www.oliviero.it/Attrezzatura-Fitness/Accessori-fitness/Pesi-e-bilanceri/Supporto-per-Reggi-Bilanciere-Regolabile%5B/quote%5D
non è basso 150 cm di altezza max? lo chiedo perchè ne vorrei prendere uno e non so quale scegliere
No 150cm non è per niente basso, anzi è perfetto se pensi che il bila lo stacchi da leggermente accosciato e lo poggi sulle spalle ovviamente…almeno che tu non sia alto 2 metri e mezzo!!;p
E comunque puoi sempre aggiungere due fori ulteriori nella parte bassa dei supporti removibili, che sono lunghi e sono forati solo in parte.
Se hai il trapano basta una punta per il duralluminio dello stesso diametro degli altri fori: intorno ai 5€ da Brico. Prendi bene le misure in modo che i nuovi fori siano alla stessa altezza da terra.
Parlo dei supporti reggibilanciere che si infilano nella struttura e si sollevano e abbassano. Puoi aggiungere uno o due buchi nella parte bassa di ognuno di questi.
I reggidischi che stanno nella parte bassa del telaio si possono svitare, ma sono comodi, perché se non hai spazio per i dischi così li tieni ordinati e inoltre danno stabilità al supporto, che in ogni caso resta stabile se il pavimento su cui poggia è piano.
Se uno ha una saldatrice può anche modificarlo e aggiungere dei poggia bilanciere nella parte bassa dei supporti imbullonati al telaio e ricavarne un mini rack per fare lo stacco dai blocchi.
capito…no non sono 2 metri e mezzo (per ora ahah), per il carico massimo 150 kg sono abbastanza per un novizio no? sennò l’half rack al decathlon regge 250 ma costa il doppio… non infamatemi troppo
Prendersi un half rack che regge 250 Kg, ma non ha i fermi di sicurezza che impediscono al bilanciere di travolgerti non ha senso. Il rack lo prendi proprio perché ti consente di allenarti in sicurezza e senza il pericolo di ammazzarti o sfracellare il bilanciere sul pavimento.
Per chi sta iniziando e non fa squat nemmeno con un manico di scopa, va benissimo. Da qui a sollevare in sicurezza 150 Kg hai messo da parte i soldi per un rack o un half rack con i fermi di sicurezza.
Premesso che con un rack tradizionale in ferro uno casca in piedi, credo comunque ci si possa allenare bene e in sicurezza anche con un rack così. Se si va a comprare il materiale in un magazzino per edilizia (prendendo sezioni commerciali) credo che con 150euro ci si faccia – dovrei verificare, ma a occhio mi pare così. Per i tagli basta la sega a mano, magari quattro listelli a fare da guida, due morsetti per fissarli e della pazienza. Se uno poi ha degli scarti di materiale che, secondo le sue misure, riesce ad usare, meglio. I profili angolati potrebbero essere, invece che in acciaio, anche in plastica o legno. Gli appoggi del bilancere fatti con la cuva da idraulico invece mi piacciono poco.
Con la sega a mano la pazienza non basta. Ci impieghi una vita, perché la lama si flette e se a guardarlo da sopra il taglio ti sembra dritto, in realtà viene obliquo. Idem per il seghetto alternativo. Se uno ha le morse per fermare tutto può anche darsi che riesca a farlo abbastanza dritto, ma ho i miei dubbi. Se invece non ha le morse dovrebbe comprarsi anche quelle.
Ciao a tutti ero pronto per realizzare il rack ora mi sorge spontanea l idea:un commesso del brico dopoi che gli ho spiegato l utilizzo delle assi secondo lui uno spessore di 3,5 cm (senza doppiare le assi)bastano per sorreggere il peso facendo i conti potrei prendere 4 di quelle assi e doppiarle (6,60 euro a trave di abete piallato)non viene a costare poi cosi tanto l’ altro problema e’ l altezza sono solo 2mt di altezza il mio garage e’ 2,45 che fare?
consigli buoni o cattivi sono sempre ben accetti
Ovviamente è difficle essere sicuri del risultato senza averci provato … ma credo che il problema di utilizzare solo un asse non sia tanto legato al peso, quanto alle oscillazioni laterali.
Il progetto dell’articolo secondo me è stato ideato con l’idea di essere abbastanza “a prova di bomba”… magari non proprio fatto per essere maltrattato ma nemmeno pensato per doverci stare attenti.
Usare un solo asse può bastare a sorreggere il carico ma bisogna vedere come si comporta l’intera struttura quando prelevi (e soprattutto quando appoggi) il bilanciere. Se non oscilla anche quando lo appoggi senza stare troppo attento allora è ok …. se invece ogni volta si muove troppo allora è destinato a non durare molto.
Per quanto riguarda l’altezza non credo ci siano grossi problemi a riadattare il progetto tagliando le assi.