Io vivo in cantina. - Rawtraining
di Jedd Johnson
I dodici motivi principali per allenarsi altrove.
Io vivo in cantina. E anche se qualcuno potrebbe pensare che io sia un troll dall’aspetto orrendo che insegue le capre con una clava, in realtà ciò significa solo che di solito non vado in palestra ad allenarmi, ma mi alleno nella mia cantina e nel mio garage.
Proprio così, mi alleno quasi esclusivamente a casa. Se non postassi dei video su Internet, quasi nessuno al mondo saprebbe che mi alleno, perché non pago abbonamenti e non vado in città per allenarmi.
Per me, questa è la strada da seguire. Posso usare tutta la magnesite che voglio, alzare il volume della musica quanto voglio, lasciare in giro i pesi e ruttare e scorreggiare se ho voglia di farlo. (In realtà vado fuori a scorreggiare).
Mi piace così tanto allenarmi in solitudine che ho voluto un garage per due auto nella mia casa e non ci ho mai messo la macchina. Non appena il garage è stato pronto, ho fatto una pedana in compensato con mio padre, ho messo un pavimento gommato e alla prima occasione ci ho messo i miei attrezzi.
Di tanto in tanto, però, devo ammettere che mi piace andare ad allenarmi in altri posti e sollevare ghisa con altri amici. E proprio questo fine settimana sono andato nella nuova palestra del coach Joe Hashey, la Strength and Performance Headquarters di Endwell, NY.
Ecco il filmato della sessione (mi sono perso gli squat). Ci siamo allenati per un paio d’ore, ma non sono riuscito a riprendere tutto quello che volevo perché andavamo avanti e indietro e continuavamo a muoverci per la palestra.
VIDEO
Vi starete chiedendo perché dovrei mettermi in viaggio solo per andare da qualche parte ad allenarmi, visto che amo così tanto allenarmi da solo. Beh, ci sono un sacco di ragioni per andare altrove di tanto in tanto per allenarsi e se vi allenate nella vostra palestra di casa, ecco alcune di queste ragioni per prendere in considerazione l’idea di allenarsi altrove di tanto in tanto.
1. Accesso a nuovi attrezzi
A volte, a causa di limiti economici e di spazio, non è possibile disporre di tutti gli attrezzi che si vorrebbero avere in palestra. Se andate a casa di un amico, è possibile che lui disponga di tali attrezzature. Ad esempio, se a casa non avete una gabbia per lo squat o dei supporti per lo squat, cercate di organizzare nel giorno dedicato alla parte inferiore del corpo un allenamento con un amico che li ha. In questo modo massimizzerete l’investimento di tempo negli spostamenti.
2. Alzare l’asticella
Quando ci si allena da soli, è facile accontentarsi e finire per frenare i propri progressi perché non ci si spinge al limite. Allenarsi di tanto in tanto con qualcuno, soprattutto con qualcuno più forte, può riaccendere il fuoco in voi. Se programmate visite di routine con quella persona, potete anche fissare degli obiettivi nel vostro allenamento per spronarvi a vicenda, in modo che quando vi incontrerete con quella persona ogni 4 o 6 settimane, o qualunque sia il caso, sarete pronti per un testa a testa.
Un esempio lampante è l’allenamento per l’Axle Deadlift con Eli. Eli non dedica molto tempo all’allenamento della presa, ma va molto bene nel Double-Overhand Axle Deadlift (quello con entrambe le mani pronate). Il fatto che Eli mi faccia sempre il culo fa si che io mi concentri sul mio lavoro alla fat bar. Lo stesso vale per il Log Press. Il ragazzo è un animale e sapere quanto è diventato forte nel corso degli anni mi fa spingere al massimo quando faccio il lavoro di overhead press.
3. Spotter / Form Coaching
Ho la cattiva abitudine di perdere l’arco lombare nello squat e nello stacco e a volte dimentico di impostare la videocamera per poter controllare la mia tecnica in seguito. Inoltre, avere altre persone intorno a me mi permette di avere uno spotter. Ad esempio, quando mi alleno da solo nel mio garage, devo assicurarmi di avere i fermi pronti e di solito mi limito a serie da 3 invece di puntare a un PR mostruoso. Nella panca, se non riesci a chiudere l’alzata e non hai uno spotter, rimani intrappolato sotto al bilanciere. Quando mi alleno da solo rimango un po’ più leggero, ma non mi allontano troppo dal mio PR, in modo da essere pronto a spingere al massimo quando mi ritrovo per un allenamento di gruppo.
4. Incontrare nuove persone
Una delle cose più belle dell’incontro con altri Gripster e Strongmen è la possibilità di conoscere nuove persone. Questo fine settimana, quando mi sono allenato con Joe, era presente anche Tim Mosolino. Tim è un allenatore di forza dell’area di Boston che lavora con gli atleti della NFL che si preparano per la combine e che si è avvicinato allo strongman negli ultimi mesi. Questo ragazzo è veramente enorme e mi ha spinto a mantenere una forma perfetta nello squat e a continuare a lavorare sulla Yoke Walk. Tim è la quarta o quinta persona che ho incontrato con mani più grandi delle mie! Mi piacerebbe vedere cosa riuscirebbe a fare con l’Inch Dumbbell!
5. Condividere le proprie conoscenze
Dopo diversi anni di allenamento, spero abbiate imparato molto sull’allenamento e possiate aiutare altre persone a migliorare la loro forma e la loro tecnica quando vi allenate con loro. Questo può essere molto vantaggioso per l’altra persona, quindi assicuratevi di cogliere l’opportunità di aiutarla, se potete. Con Tim abbiamo parlato molto di gare Strongman, tecnica e strategia. Ho vinto molte delle gare a cui ho preso parte quando ancora gareggiavo, non necessariamente perché ero più forte degli altri, ma perché riuscivo a trovare una strategia migliore. Tim non solo è forte, ma è anche disposto a fare domande e a imparare, quindi è stato bello parlare con lui e aiutarlo. Penso che diventerà molto bravo quando avrà più esperienza sia in allenamento che nelle competizioni.
6. Due (o tre o quattro) teste sono meglio di una sola
Alcuni movimenti, come lo squat, sono molto tecnici e non sempre si riesce a capire cosa fare per mettere a punto la propria tecnica. Certo, si può fare un video dell’allenamento, pubblicarlo in rete e ricevere suggerimenti su come migliorare la propria forma. Anche se funziona benissimo (mi sta aiutando moltissimo nell’allenamento per i Muscle-Up), a volte l’opzione migliore è quella di avere qualcuno con voi in tempo reale che vi dia le indicazioni mentre eseguite il movimento.
7. L’assenza ti riempie il cuore
A volte, andare in un’altra palestra ti fa apprezzare ancora di più la tua. So che quando mi allenavo ancora nel mio seminterrato, prima della costruzione del garage, mi sentivo un po’ claustrofobico a causa dei soffitti bassi e dello spazio limitato. È sempre stato bello poter andare in una palestra dove potevo davvero fare i log press. Ma quando si torna da queste trasferte, è anche bello tornare in un ambiente familiare dove si sa dove sono le cose e dove si devono fare solo pochi passi per arrivare alla stazione successiva.
8. Eliminare la ruggine mentale
Se non interagite mai con le persone e non parlate di allenamento, vi arrugginite mentalmente! Se non si è mai messi alla prova, la “mentalità dell’allenamento” può andare in frantumi. Uscendo ogni tanto, si mantiene la mente fresca e si continua a pensare e a svilupparsi sia mentalmente che fisicamente.
9. Ore di filmati fantastici
So che quando vado ad allenarmi con altre persone, l’allenamento dura diverse ore. Voglio sfruttare al massimo il viaggio e quindi cerco di provare tutte le attrezzature disponibili che io non ho. Salto da un attrezzo all’altro e prima di rendermene conto sono passate 3 o 4 ore! Tanta roba.
10. Spazio più grande = più spazio per giocare
Se vi allenate in cantina o in garage, potreste avere spazi limitati. Adesso io sono in grado di portare alcuni attrezzi all’aperto e allenarmi: posso caricare le maniglie per il farmer’s walk, portarle fuori dal garage e andare su e giù per il vialetto o nel prato. Ma se fuori fa freddo o se vivete in città proprio accanto a un’altra casa, potreste non avere questa possibilità, quindi la scelta migliore potrebbe essere quella di unirsi a un gruppo e allenarsi con loro. È quello che abbiamo fatto questo fine settimana da Joe. Abbiamo potuto caricare il yoke e lo abbiamo portato su e giù all’interno del suo edificio senza doverci preoccupare di vicini, dello spazio limitato, del fango o del freddo.
11. Prendersi una pausa dalla routine
Forse non ve ne rendete conto, ma anche allenarsi sempre nello stesso posto può portare ad uno stallo nei progressi. Quando mi trovo con Smitty, Brad, Eli e Brian non c’è mai un momento di noia. Se non ci stiamo facendo il culo sollevando pesi, parliamo di allenamento o prendiamo in giro Eli per la sua strana eruzione cutanea sul collo. Se qualcuno che sta leggendo questo articolo vive nella foresta amazzonica e conosce qualche antidoto naturale per un’eruzione cutanea sul collo che sembra una gomma da cancellare coperta di neve, ce lo faccia sapere.
12. Ricordi fantastici
Se portate con voi la vostra videocamera, potrete tornare da queste sessioni di allenamento itineranti con delle ottime riprese che potrete riguardare per anni. Dopo un po’ di tempo ci si dimenticano i grandi numeri e le imprese compiute durante queste sessioni di allenamento, quindi è bello poter inserire un vecchio nastro nella videocamera o aprire alcuni vecchi file sul computer e vedere cosa stavate facendo qualche mese o addirittura qualche anno fa. Forse è stata la volta in cui avete sollevato la vostra prima Atlas stone, o quando avete ottenuto un grande PR con un gruppo di amici che facevano il tifo per voi. Il mio amico Brad Martin è il migliore nel sostenerti e nel darti la carica. A volte non lo sento quando mi sto preparando mentalmente per un’alzata, ma quando poi rivedo il filmato lo sento e mi fa venire voglia di allenarmi di nuovo!
Ehi, eccoci qua. Se vivete in un seminterrato come me, ecco 12 dei motivi per cui mi piace uscire dal mio garage e andare ad allenarmi da qualche altra parte, giusto per cambiare.
Articolo originale pubblicato su DieselCrew.com.
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JeddJohnson
"Napalm" Jedd Johnson, CSCS. Dopo aver giocato a baseball in seconda divisione presso la Mansfield University in Pennsylvania, Jedd Johnson ha fatto dell'allenamento della forza il suo principale interesse. Ha conseguito la certificazione CSSS (Certified Strength and Conditioning Specialist) presso la NSCA (National Strength and Conditioning Association) e svolge regolarmente il ruolo di presentatore e speaker presso il Pennsylvania State Strength and Conditioning Clinic. Nel 1999 Jedd e Jim ‘Smitty' Smith hanno creato la Diesel Crew e il metodo Diesel, un sistema focalizzato sull'allenamento strength and conditioning che unisce diverse discipline. La Diesel Crew è ora riconosciuta come leader nel campo della grip strength. Jedd ha scritto diversi articoli sulla forza della presa per Straight to the Bar e diversi articoli sullo strongman (e sulla presa) per la Diesel Crew. Al seguente link sono elencati alcuni dei risultati che ha conseguito nello strongman e nelle prove riguardanti la grip strength.