Powerlifting raw oppure attrezzato? - Rawtraining
di Massimo Pratelli
Il mondo del powerlifting si divide in due categorie: raw e attrezzato. Ma qual è la differenza? Cosa è meglio? Tutte le discussioni in proposito hanno senso?
La prima cosa da mettere in chiaro è che non vogliamo prendere le parti di una o dell’altra scuola di pensiero, vogliamo approfondire un po’ la questione per capirla meglio. E poi bisogna anche mettersi bene d’accordo sui termini, sulla differenza che c’è tra i concetti di “raw” e “attrezzato”.
Sì perché la differenza non è solo nell’uso di attrezzature, dato che ci sono diverse opinioni su cosa rientri nell’ambito del powerlifting “raw” e cosa, invece, debba essere classificato come “attrezzato”. E poi si tratta di capire cosa fa l’attrezzatura per aiutare l’atleta a sollevare più peso e come lo fa.
L’unica cosa certa è che il confronto tra le due scuole di pensiero scatena sempre discussioni accese tra i sostenitori dell’una o dell’altra parte.
L’obiettivo del powerlifting è quello di determinare quale sia l’atleta in grado di sollevare il peso maggiore in tre movimenti codificati: lo squat, la distensione su panca e lo stacco da terra. Come in tutti gli sport, con il tempo gli atleti hanno cercato metodi e strumenti che li aiutassero a migliorare le loro prestazioni, ovvero a sollevare più peso. Così piano piano sono arrivate fasce, cinture, ginocchiere e un’infinità di altri accessori che migliorano le prestazioni degli atleti e con il progredire della tecnologia questi accessori hanno cominciato a fare una differenza sensibile. Ad un certo punto si è deciso di dividere il powerlifting in due categorie principali: il powerlifting “raw”, ovvero quello senza accessori, e il powerlifting “attrezzato”, ovvero quello che consente l’utilizzo di accessori che migliorano le prestazioni.
Cosa si intende per powerlifting raw?
Le differenze tra powerlifting raw e attrezzato non sono poi così nette. Di solito per raw si intende l’utilizzo minimo o nullo di qualsiasi tipo di accessorio, con i puristi che non ammettono l’uso di alcun tipo di attrezzatura.
In effetti, se l’attrezzatura aiuta nell’alzata, allora è un’attrezzatura di supporto e in quel caso si parla di alzata attrezzata. Però, per esempio, le cinture sono consentite nelle categorie raw anche se, tecnicamente, la cintura aiuta le gambe a trasferire la forza da terra al bilanciere. Senza cintura l’atleta perde la capacità di spostare in modo efficiente il bilanciere, perché ha bisogno di energia per mantenere la colonna vertebrale in una posizione che esprime potenza. A differenza delle fasce per i polsi, la cintura può dare ad un atleta allenato diversi kg in più su uno squat o uno stacco da terra.
Di nuovo, per i puristi le cinture tecnicamente non sono raw ma la maggior parte di chi gareggia raw usa la cintura. La stessa cosa vale per le ginocchiere che a volte sono consentite nelle categorie “raw”, ma che forniscono parecchio supporto incrementando l’alzata in modo significativo. Alcune federazioni prevedono una divisione raw e una raw con l’uso delle fasce per distinguere tra “raw puro” e la zona grigia tra raw e attrezzato che prevede la fasciatura del ginocchio.
Ma allora, cos’è il sollevamento attrezzato?
Come ogni sport, il powerlifting si evolve, in parte, grazie ai progressi della tecnologia e delle attrezzature. Le scarpe sono un ottimo esempio. Abbiamo scarpe studiate ad hoc per ogni sport: la corsa, il basket, il calcio, il powerlifting e praticamente tutti gli sport a parte il nuoto. La scarpa è specificamente progettata per migliorare le prestazioni dell’atleta nel proprio sport. Il powerlifting segue questa tendenza con tute, maglie, fasce e altri accessori.
Indossare questo genere di tute o maglie è tutt’altro che agevole, è un po’ come mettersi un indumento fatto di maglia d’acciaio, solo PIÙ scomodo. Sul serio, il powerlifting attrezzato è uno sport doloroso e quando si parla di indumenti tecnici, la frase “calza come un guanto” è completamente fuori luogo. Tute e maglie non sono solo attillate, sono strettissime e si comportano come uno strato aggiuntivo di pelle. Se fossero larghe e comode non funzionerebbero, e la sensazione è quella di essere sigillati in una confezione sottovuoto elastica, fatta di un materiale ruvido che non perdona.
Tuttavia, se l’atleta non ha esperienza con l’attrezzatura, probabilmente non guadagnerà più di qualche chilo su ciascun movimento, ammesso che guadagni qualcosa. È più probabile che l’atleta attrezzato alle prime armi manchi tutti le sue alzate piuttosto che stabilire un nuovo massimale. Il sollevamento attrezzato è un’abilità specifica che deve essere affinata, come calciare una palla a affetto. Se è la prima volta che tiri un rigore, è più probabile che sembri un pensionato piuttosto che Cristiano Ronaldo.
Che vantaggio offre l’uso di accessori?
L’uso degli accessori può consentire all’atleta di aggiungere decine se non, addirittura, centinaia di kg alle proprie alzate. Possiamo stimare che gli accessori consentano di sollevare mediamente il 15-20% in più di quanto lo stesso atleta sarebbe in grado di sollevare in un’alzata raw. Durante una chiacchierata, l’ex detentore del record di distensione su panca Tiny Meeker (a quel tempo aveva il record attrezzato di 500kg), mi confessò che il suo 1RM raw era di ben 100kg inferiore. Una bella differenza.
È chiaro che ci sarà sempre qualcuno che criticherà il powerlifting attrezzato dicendo che è un po’ come imbrogliare, ma non è così. Come spesso accade nella vita, si lamenta chi è invidioso delle prestazioni degli altri: in questo caso chi non riesce nemmeno ad avvicinarsi ai carichi importanti degli atleti di alto livello. Quante volte abbiamo visto pseudo-bodybuilder sfigati criticare qualcuno più forte di loro, solo perché usa una tecnica che lo aiuta a sollevare un carico maggiore. L’esempio classico è il ponte nell’esecuzione della panca piana, che è solo una buona tecnica di sollevamento. Fa parte del powerlifting e non ha nulla a che fare con le insicurezze della gente.
Diversi tipi di accessori
Gli accessori si dividono in due categorie principali: singolo strato e multi-strato. Le magliette da panca, le tute da squat e da stacco sono disponibili in uno o più strati di tessuto ad alta resistenza e con un grande potere elastico. I materiali di cui sono fatti questi capi di abbigliamento sono il frutto di uno sviluppo tecnologico sorprendente. Si tratta di tessuti elastici che possono estendersi per poi tornare rapidamente alla condizione iniziale, trasferendo l’energia elastica accumulata per aiutare nel sollevamento del carico.
Quando l’atleta scende in accosciata nello squat o porta il bilanciere al petto nella distensione su panca, il tessuto si estende accumulando energia. Il materiale elastico vuole tornare alla condizione iniziale e non appena l’atleta comincia a sollevare il peso, trasferirà l’energia accumulata aiutando a spostare il bilanciere verso l’alto.
Cosa è meglio per te?
Arriviamo al succo della questione. Cosa è meglio per te? Per poter decidere quale strada intraprendere bisogna tenere presente alcune cose importanti. La prima cosa è decidere fino a dove hai deciso di spingerti, perché ha poco senso prendere la strada del powerlifting attrezzato se i tuoi massimali sono bassi. Per esempio, se il tuo massimale di panca è di 100 kg, non ha molto senso passare all’alzata attrezzata per aggiungere una quindicina di kg ed avere comunque un massimale modesto…
Anche perché per indossare una maglia da panca ci vogliono 3 persone: una che la indosserà e altre due che la aiutano nell’operazione. Quindi, se non hai almeno un buon paio di compagni di allenamento e dei soldi da spendere per gli accessori, il powerlifting attrezzato probabilmente non è una buona idea. Se non ti piace avere la pelle sempre rovinata e non vuoi dover affrontare un approccio più specializzato all’allenamento, continua ad allenarti raw.
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maxprat
Massimo Pratelli, classe 1965, ha praticato e pratica diversi sport fin da piccolo. Ha cominciato con il Judo per poi dedicarsi a diverse attività tra cui vari sport da combattimento, bodybuilding, parapendio ed altro. Ha fondato e gestito per vent'anni un'azienda di integratori alimentari, ha fatto da consulente dietetico per diversi atleti (anche di livello olimpico) ed è attualmente un dirigente di una delle maggiori federazioni di bodybuilding a livello internazionale. Appassionato di alimentazione ed integrazione ha formulato diversi prodotti presenti sul mercato ed è un profondo conoscitore del mondo dell'integrazione alimentare.